“Smog” – La recensione del nuovo album di Giorgio Poi

La recensione del nuovo album dell'artista di Bomba Dischi.

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Smog Giorgio Poi
Smog album Giorgio Poi

“Smog è il mio primo secondo disco”; così il cantante piemontese definisce il suo ultimo lavoro, targato Bomba Dischi.

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È vero, “Smog” è il primo secondo disco di Giorgio Poi, dopo “Fa niente” datato 2017. Ma Giorgio non è stato fermo in tutto questo tempo, anzi. Lo abbiamo ascoltato (e cantato) assieme a Frah Quintale in Missili, ha duettato con Carl Brave in Camel Blu, ha lavorato al brano Prima di partire di Luca Carboni, solo per dirne alcune.

C’è tutto Giorgio Poi in questo nuovo album, c’è quella musica che già avevamo conosciuto in “Fa niente”, anche se sicuramente è ora cresciuta e si è arricchita grazie all’esperienza del tour americano che l’artista ha realizzato assieme ai Phoenix; il tutto è avvolto da testi colmi di malinconia ed inquietudine, che ascoltiamo con un sorriso un po’ beffardo sulla bocca.

Non mi piace viaggiare è il singolo che apre l’album; e ce lo dice proprio lui, che ha viaggiato tanto, che ha studiato musica (e si è diplomato) a Londra ed ha composto a Berlino il suo album di esordio come solista. È un brano che esprime un desiderio di ritornare in patria (per restarci?), o si tratta di un rifiuto per il Bel paese che dissemina in giro i suoi figli? Queste sono solo congetture, dato che nel pezzo l’artista si limita a fare un elenco di mezzi di trasporto che non vuole prendere, per concludere dicendoci “Rimango qui”.

Napoleone sembra invece un po’ il ritratto di una generazione “che è rimasta a guardare il vuoto”, fatta da chi riesce a mordere la vita e da quelli che la lasciano scorrere e “squagliare”; una generazione che poi la sera non sa se uscire e andare a ballare oppure restare a casa a dormire.

Ruga fantasma è sicuramente il brano più nostalgico di tutto l’album, Solo per gioco il più romantico, Maionese quello che fa impazzire (e sorridere) di più. Smog, che da il titolo al disco, è invece solo strumentale; anziché nell’incipit, dove ci aspetteremmo di trovarlo, il pezzo è collocato in mezzo agli altri, più precisamente in settima posizione. Si tratta di un ritorno al passato, dato che già nel precedente “Fa niente” l’artista aveva inserito un brano di questo tipo, intitolato Patatrac.

Ovviamente all’interno di “Smog” sono confluiti anche Vinavil e Stella, che il cantante ci aveva già fatto ascoltare in anteprima nei mesi scorsi. A chiudere l’album troviamo La musica italiana; anche in questo caso si tratta di un brano che già conoscevamo, realizzato in featuring con Calcutta.

Giorgio Poi è sicuramente uno degli artisti più interessanti che il panorama musicale indie italiano ci offre attualmente. Non ci rimane che continuare a seguirlo ed ascoltarlo, sperando che questa (vecchia) novità non duri soltanto “il tempo di una scintilla”.
Ma siamo fiduciosi.

Lo “Smog tour” partirà a fine marzo ed è già molto fitto di date.
Potete trovare tutte le informazioni utili e le prevendite a questo link -> https://www.dnaconcerti.com/giorgio-poi/

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