Perché scrivere fa bene e aiuta a chiarirsi le idee

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Quante volte si sente dire che la scrittura fa bene o consigliano di scrivere una lettera, senza però spedirla. O, ancora, quante volte si vedono nei film o nelle serie tv persone che si sfogano grazie ad un diario personale? Questo perché è un luogo segreto dove annotare le proprie sensazioni in modo efficace e senza interferenze esterne. Nei tempi del digitale, poi, si è passati dallo scrivere su carta a confidare i propri segreti sui blog. È evidente, quindi, che mettere per iscritto le proprie emozioni possa curare dall’interno, mettendo in atto un vero e proprio processo di “riabilitazione”.

Scrivere fa bene: il caso de “Il Fu Mattia Pascal”

Sin dalla nascita della psicoanalisi, attribuita a Sigmund Freud nei primi anni del ‘900, si sono cercati diversi metodi per curare l’animo umano. Un libro tra tanti, ovvero “Il Fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello, inizia proprio con la premessa della scrittura; infatti, un suo amico gli ha consigliato di scrivere, come se fosse una terapia. Il narratore stesso descrive ciò che sta scrivendo come un manoscritto. Questo è solo un esempio di come anche in letteratura si è parlato della scrittura; infatti, affascina che un atto così naturale possa contenere al suo interno un aspetto terapeutico.

libro e penna, scrittura
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Scrivere significa dedicare del tempo a se stessi

Secondo lo psicoterapeuta Sergio Stagnitta, l’effetto positivo della scrittura è quello di permettere alla mente di calmarsi; mettendo su carta le proprie sensazioni e fissando gli avvenimenti, gli si dà un ordine. Inoltre, soprattutto nei momenti più difficili e in cui serve un confidente, la scrittura può rivelarsi particolarmente utile; infatti, permette di dedicare del tempo solo a se stessi, focalizzandosi su cosa si prova nel profondo ed estraniandosi. Tutto ciò è fondamentale soprattutto nell’epoca attuale, dove si è costantemente connessi; per esempio, una chat su Whatsapp o la necessità di postare foto su Instagram per mostrare quanto ci si sta divertendo.

Quando si scrive si può essere se stessi, guardandosi dentro per trovare cosa ci turba. Ma non solo: il fatto di guardare ad un evento in maniera introspettiva, permette di analizzarlo da vicino, facendo emergere le sensazioni più profonde.

La scrittura fa bene perché è un atto intimo

La decisione di scrivere deve partire da dentro e non deve essere mossa dalla necessità di pubblicare tutto per guadagnare qualche like distratto. La scrittura è un atto intimo: un pensiero che abita la nostra mente in modo ossessivo trova finalmente la sua collocazione su una pagina. Quando si inizia a scrivere, il più delle volte non si sa dove si terminerà; questo perché si mette in atto un processo creativo che si sviluppa a mano a mano che si procede.

scrivere e mettere i pensieri su carta, processo creativo

Scrivere significa distaccarsi da ciò che ci circonda

Usare le proprie parole per descrivere un evento positivo è spesso facile; lo stesso non si può dire degli eventi negativi che fanno più male. Focalizzarsi specialmente su questi ultimi può permettere alla mente di trovare una via d’uscita e magari di adottare il giusto distacco dalle situazioni dolorose. In un mondo globalizzato dove tutto si fonda sull’interconnessione, ritrovare un dialogo con il proprio Io più profondo può essere terapeutico. Le modalità di scrittura possono essere le più diverse, si può optare per la prosa o cimentarsi nella poesia, ma l’effetto curativo è assicurato.

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