Réclame: “vorremmo piantare i piedi nella tradizione cantautorale italiana”

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I Rèclame sono una band di Roma, nata dall’incontro di Marco Fiore con i fratelli Edoardo, Gabriele e  Riccardo Roia

L’esordio del gruppo è stato significativo: è stato infatti sugellato dall’esibizione sul palco di Sanremo Giovani in diretta su Rai1.

L’ album d’esordio è anticipato dal brano “Due amanti”, un nostalgico ricordo, una scoria, una storia della fine di un amore.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Fiore (voce e testi) per parlarne.

Ciao Marco, partiamo dal principio: com’è nato il progetto Rèclame?

Ufficilamente è nato lo scorso anno ma io e gli altri tre ragazzi suoniamo insieme da molto più tempo. Ci siamo conosciuti sui banchi di scuola, poi abbiamo iniziato a condividere la passione per la musica e il relativo percorso accademico. In seguito abbiamo avuto la fortuna di conoscere Daniele Sinigallia e Andrea Rapino con cui stiamo portando avanti il progetto.

 Sappiamo che avete partecipato a Sanremo Giovani 2019, com’è stata questa esperienza?

È stata una soddisfazione grandissima! Calcare il palco del teatro del casinò di Sanremo e suonare in una diretta televisiva davanti ai giurati è stato molto stimolante.

I testi dei vostri brani sono piuttosto maturi, qual è allora il processo creativo?

Di certo non è univoco. Il testo per esempio è molto influenzato dalla letteratura e dal cinema, di cui sono appassionato. Poi ci ispiriamo al cantautorato italiano, si pensi a De Andrè; ma anche ad artisti come Nick Cave e Leonard Cohen. Comunque cerchiamo di sperimentare e creare un sound moderno.

Mi parli del brano “due amanti”?

Il focus del brano è una relazione finita, un addio doloroso quanto necessario. Ho un approccio narrativo abbastanza legato ai sentimenti. Si tratta forse del pezzo più pop del disco.

Si tratta allora di un disco dal sound eterogeneo…

Assolutamente sì! I primi due pezzi che potete ascoltare sono molto diversi. Il primo (Il viaggio di ritorno, ndr) è più rock e elettroacustico; il secondo è appunto più pop.

…avete mai pensato a che pubblico vi rivolgete?

Devo essere sincero: non ci ho mai riflettuto. Le canzoni, quelle che rimangono nel tempo, sono quelle in cui un po’ tutti riescono a rispecchiarsi. Col riuscire in qualcosa del genere, il problema del pubblico non si pone. Spesso nel pop si cerca di creare un effetto di immedesimazione ma forse a  volte risulta forzato. Secondo me l’immedesimazione deriva dall’affrontare un tema particolare che sia condiviso.

Musicalmente come state affrontando questo periodo di quarantena?

Mi auguro che si torni il prima possibile ad ascoltare concerti dal vivo: è fondamentale per la fruizione della musica. Noi dovremmo pubblicare il disco a Maggio, ma ci sono varie dinamiche discografiche legate all’esposizione mediatica.

Cosa ci dobbiamo aspettare allora dai Rèclame?

Vorremmo piantare i piedi nella tradizione cantautorale italiana. Per il disco, ci saranno delle sorprese!

Fonte: Ufficio Stampa Big Time

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