Lieve degli Anima Nera: il nuovo singolo radiofonico

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Lieve degli Anima Nera: il nuovo singolo radiofonico

Gli Anima Nera, sono un gruppo di cinque persone che amano profondamente la musica. Massimiliano, Stefano, Fabio, Lorenzo e Alessandro, pur essendo diversi sia nelle età che nei gusti, da sempre sono motivati nel proporre al pubblico canzoni originali dai testi profondi e dalla musica che ti cattura. Ho intervistato Massimiliano per parlarci di cosa è nel concreto il progetto Anima Nera. In particolare ci ha presentato la canzone “Lieve” degli Anima Nera tratta dal secondo album “Amantide” e in questi giorni in diffusione radiofonica. 

Intervista agli Anima Nera

Ciao Massimiliano, innanzitutto ti ringrazio per questa intervista e benvenuto su Indielife. Un paio d’anni fa, è stato lanciato il vostro ultimo album “Amantide” che si può ascoltare su Spotify assieme al concept album “Terzo Incomodo”. Dall’album Amantide è stato estratto il singolo “lieve”, adesso in diffusione radiofonica.. 

Si, è tutto corretto, in questo periodo stiamo pubblicizzando sui canali radiofonici, la canzone “Lieve”, assieme al brano “Non può non essere amore”. Sono le due canzoni nelle quali crediamo di più, nonostante siano molto diverse tra loro. 

“Lieve” è il brano più “Indie” del nostro repertorio. Tra l’altro quando l’abbiamo proposta alla casa discografica si è dimostrata molto interessata a questo brano. 

Vuoi parlarmi del tema principale di “Lieve”? Cos’è che ti ha mosso nel produrla? La storia che c’è dietro questa canzone? 

Lieve è sostanzialmente, una canzone che nasce da uno sguardo dentro di me. Lieve porta dentro di sé uno sguardo, un silenzio e dei ricordi sfumati in lontananza. Possiamo dire che è una canzone vista come un viaggio nelle atmosfere musicali molto soffici, dolci, che ci portano lontano e si chiude con l’urlo in cui la ballata è per un uomo innamorato di sé, del suo orgoglio… è una canzone in altre parole autobiografica. 

In che senso autobiografica?

Nel senso che il proprio orgoglio alle volte va a rovinare o a guastare dei rapporti che poi restano nella memoria e vi rimangono dentro a lungo. Lo sguardo rubato all’attimo è il momento magari in cui si incrocia uno sguardo laddove si è distanti. Sono tutte piccole sensazioni che ti porti dentro. Poi accade che si litiga per il proprio orgoglio e rimane alla fine questo urlo di rabbia. 

Lieve degli Anima Nera: figure retoriche e metafore

Ascoltando i testi delle canzoni, noto che ti fai molto trasportare dalle metafore ed in generale dalle figure retoriche. I tuoi testi in effetti sono decisamente retorici, tanto che canzoni come “il miele nell’anima” e “farfalle di polvere”, vanno ad evidenziare questo filo rosso tra il mondo e i tuoi testi. Me ne vuoi parlare? 

i testi sono importanti, fondamentali, però in ogni canzone c’è una parte di me, un pizzico di verità, c’è qualcosa che è successo, vissuto oppure un’emozione. Tutte le canzoni, hanno un qualcosa di vero e se uno vuole conoscermi come autore o una parte della mia vita, legge una canzone interpretando quello che c’è scritto o ascoltando bene. In questo modo, può trovare delle cose nascoste. Io sono uno che nasconde un po’ le emozioni, che poi vengono fuori nei miei scritti. 

Lieve degli Anima Nera: il miele nell’anima…

Parlando del miele nell’anima, sembra all’inizio una bellissima dichiarazione d’amore, invece è un dialogo tra il protagonista e la propria anima. Quando si è da soli, spesso ci si chiede “ma perché ci è successo questo?” e magari non si trova una risposta a questo colloquio. Ci sono dei passaggi dai momenti di solitudine a pensare per arrivare poi al succo che si ha come un “cuore di ghiaccio” però alla fine è come un miele nell’anima. Un ghiacciolo fuori, ma dentro una dolcezza infinita. 

Lieve degli Anima Nera…Farfalle di polvere

Farfalle di polvere è un po’ diversa. Forse, è l’unica nostra canzone che non parla d’amore. Il tema sono i campi di sterminio. Questa canzone è nata per caso, in realtà non so neanche il perché. Paradossalmente con le altre c’entra poco o niente. Però è una bella canzone, lo stacco musicale e lo stacco lento e forte che danno un po’ l’idea della guerra, e di quello che hanno passato certe persone, per colpa dei Nazisti che volevano imporre le loro idee. 

Una canzone diversa dalle altre

Diciamo che ti sei discostato da quello che era il solito tema dell’amore e hai voluto narrare un tema forte come quello dei campi di sterminio… Questa decisione come è nata? c’è stato un momento in cui hai voluto comporre una canzone diversa dalle altre? 

In realtà avevamo quasi finito di registrare Amantide e ci mancava solo una canzone. Farfalle di polvere doveva essere inserita nel prossimo album. Era da un po’ che ci chiedevano qualcosa di diverso dall’essere “stilnovisti”. Farfalle di polvere è nata così. 

La sfida di parlare di argomenti diversi

Nel prossimo disco si vuole provare a trattare argomenti diversi. Non è facile, perché quando qualcuno è abituato a parlare delle proprie emozioni, esprimere che non vivi sulla tua pelle, comincia ad essere un po’ problematico. Non garantisco che nascerà un’altra farfalle di polvere o qualcosa di diverso. Questo perché quello che mi riesce meglio è di parlare di quello che vivo e che sento. Le canzoni alla fine sono emozioni. 

Sicuramente farfalle di polvere ha avuto l’influenza di tanti video visti sulla memoria, sugli ebrei e su tutto quello che è stato anche in seguito. In principio doveva intitolarsi Birkenau. In seguito si è formata l’immagine di farfalle di cenere che si posano sugli alberi e da allora la canzone è stata Farfalle di polvere. 

L’importanza delle metafore

Le metafore nelle canzoni sono belle perché ti aiutano a pensare a ciò che c’è scritto. In genere ci si limita a leggere, oppure se uno legge attentamente si cerca realmente di capire ciò che c’è scritto. Al giorno d’oggi siamo un po’ mosche bianche e se si ascolta la musica di oggi, chi gioca con le metafore ce ne sono pochi. Quelli che scrivono di emozioni sono pochissimi, in generale noto che si parla di temi superficiali. 

Amantide – il secondo album

Il titolo dell’album Amantide, a cosa si riferisce? 

Amantide doveva essere una specie di continuo di “Terzo Incomodo”. Quest’ultimo parla del sentimento nelle sue forme, mentre su Amantide incarna un po’ la persona, da Amantide, amante, donna. 

Quindi in effetti Amantide può essere un seguito di terzo incomodo… 

Amantide è parla dell’aspetto interno legato alla persona, a differenza di terzo incomodo che esprime di più tutto ciò che è legato ai sentimenti che è esterno. Diventa quindi un guardarsi all’interno. Ci sono momenti in cui si parla nelle canzoni di cose che succedono però anche su canzoni come “Non può non essere amore”, quello che ci rende unici e fare tanta strada anche solo per restare in silenzio. Possiamo dire che è una sensazione interna e non un sentimento. Due persone se ne vanno per stare in silenzio, è assurda questa situazione. Amantide diventa quindi un album di riflessione interna, mentre il terzo incomodo diventa il proprio cuore, la propria anima. 

Terzo Incomodo
Terzo Incomodo

Testo e musica : quando parole e melodia diventano un tutt’uno

A questo punto ti faccio una domanda: evidenzi tantissimo l’importanza del testo, tanto che ne abbiamo parlato fino ad adesso. Come riesci a trasformare quello che dici in musica? 

In genere la canzone nasce o prima dal testo o prima dalla musica. Succede alle volte, che su un giro di chitarra che mi piace ci metto un testo. O viceversa. L’importante è che ci siano le idee chiare di come questa canzone dovrà essere. Se pensiamo al brano farfalle di polvere, per me la melodia doveva essere dura, di guerra, di dolore. Una canzone invece come il miele nell’anima la melodia deve riuscire a trasmettere il confronto da uomo e anima. Doveva quindi trasmettere dolcezza, ma l’urlo nel testo richiedeva una musica in grado di esprimerlo. Testo e melodia nascono separati, ma allo stesso tempo si danno una mano. 

Bisogna poi dire che tanto lo fa il gruppo, nel senso che io metto gli accordi di chitarra, ma poi ognuno porta il suo contributo e porta la canzone a essere l’idea, a trasformarla, I ragazzi rielaborano le mie sensazioni e le trasformano in musica. Il nostro è un lavoro di gruppo perché comunque c’è l’interpretazione di quello che voglio dire io. 

Lieve degli Anima Nera: l’unione tra musica e testo

In altre parole musica e testo rimangono inscindibilmente legati e a seconda di quello che senti, ti fai trasportare a volte dalla musica, a volte dal testo e poi da lì chiami o uno o l’altro, è corretto? 

Diciamo che in ogni caso, la musica deve esaltare il testo, se è una canzone d’amore, se è un rock il testo deve esaltare questo genere. Le due cose sono molto legate. Non è facile da spiegare perché certe volte non so nemmeno dire perché mi viene un accordo piuttosto che un altro però cerco sempre di fare in modo che le due cose siano sempre molto unite. 

La grande unione del gruppo

Prima mi hai parlato del rapporto con il resto del gruppo, perché si sa, si pensa insieme e si suona insieme. Mi parli di cosa è per te a livello di gruppo l’esperienza Anima Nera, di quello che ti muove a livello musicale in questa avventura nata ormai nel 2013? 

Si ufficialmente è il 2013, ma prima facevo l’allenatore di calcio, quindi mi dividevo tra una cosa e l’altra. In seguito ho deciso di concentrarmi solo sulla musica. Noi suoniamo principalmente per divertirci. Abbiamo suonato davanti a 100 persone, come anche solamente davanti ai fonici, come è capitato l’anno scorso a un festival. 

Come gruppo quando dobbiamo prendere una decisione lo facciamo tutti insieme. Non dico che siamo una famiglia, ma siamo come dei “Gemelli Diversi”. Nella musica non ci sono virtuosismi di gruppo, quando dobbiamo incidere, non ci deve mai essere uno che prevarica sugli altri, ma deve esserci armonia. Tanto è vero che, apparte quando è andato via il tastierista per motivi personali e abbiamo dovuto sostituirlo con uno nuovo, ci siamo trovati in difficoltà. Se domani mattina, dovesse andare via un’altra persona, sarebbe un grosso problema perché ormai si è creata una sinergia unica. Siamo molto attaccati tra di noi, siamo come delle piccole anime nere. 

Anime Nere in che senso? 

Era il 2013, penso fosse maggio, mentre proviamo come al solito, entra il nostro chitarrista Stefano che ci dice: “ Ehi ragazzi, mi sposo con Daniela, mi ha rotto le scatole ( ride n.d.r.) e vuole che suoniamo al matrimonio” – poi riprende: “Tanto siamo in pochi, ci sono i parenti, gli amici, facciamo le solite 10 canzoni. qualcosa ci inventiamo”. Al bar ci dice che si sarebbe sposato tra 15 giorni. Eravamo increduli. Quando fu il momento di scegliere il nome del nostro gruppo, avevamo davanti una bottiglia di Anima Nera e decidemmo di chiamarci così. Potevamo dire mille cose, ma in realtà stavamo solo bevendo un goccetto e abbiamo deciso di usare il nome della prima cosa che avevamo davanti. 

Siamo ancora i componenti originali in aggiunta del bassista che si è unito dopo. Non abbiamo mai avuto un bassista. Da lì è cominciato un po’ tutto. Abbiamo cominciato a suonare, anche se all’inizio producevamo poco. In seguito ho ripreso a scrivere canzoni, un’attività che faccio fin da quando ero giovane. Poi il resto è storia. Nel 2017 è uscito Terzo Incomodo, nel 2018 Amantide e prossimamente uscirà il nostro terzo album “Social Work”. Vedremo come andrà. 

Il nuovo album

Social Work sarà il titolo definitivo? 

Si, anche la copertina è già chiara. Il tema sarà diverso probabilmente rispetto a quello dell’amore. Si pensava di parlare di come disturbano le relazioni. Sarà difficile da trattare. Cinque canzoni sono già pronte, mentre le altre sono ancora da produrre. 

Idealmente sarà l’album della rottura diciamo… 

Idealmente avrebbe dovuto essere così, Sicuramente abbiamo trovato delle sonorità un po’ diverse, progressive ecc. però quello che conta è arrivare in fondo. 

Lieve degli Anima Nera: i progetti nel futuro

Puoi raccontarmi nel dettaglio cosa sarà i tuoi prossimi progetti nel futuro oltre a social work anche a livello di live? 

Il 10 ci sarà la finale regionale di Sanremo Rock, a settembre ci sarà il Vicenza Rock Contest, che è stato rimandato a causa del coronavirus. Poi nei prossimi giorni se non ci saranno sorprese ci concentreremo sulla produzione del nostro CD. Suonare in giro è molto difficile, perché in genere i locali richiedono coverband. Poi con la scusa del Covid è veramente difficile. 

Molto importante dire che se passiamo la finale di Sanremo rock, a settembre andremo a Sanremo, ma la priorità rimane sempre il CD. Per il momento i risultati ci hanno portato tanta soddisfazione.

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