Sono i giovanissimi Watt ad aggiudicarsi la vittoria del Festival di Castrocaro 2020. Il loro inedito Fiori da Hiroshima ha conquistato la giuria e il pubblico, spiccando tra gli 8 brani finalisti come il più ascoltato su Tim Music. La manifestazione è stata trasmessa in diretta il 27 agosto su Rai2 e in simulcast su Rai Radio 2.
I giudici scelti per l’edizione sono stati la cantautrice Maria Antonietta, Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, il “fantautore” Bugo e il produttore e tecnico del suono Taketo Gohara. Una giuria fresca, competente e interattiva, che occasionalmente ha accompagnato i concorrenti in acustico e offerto loro consigli e suggerimenti tecnici. La conduzione è stata invece affidata per il secondo anno di fila a Stefano De Martino.
Il festival si è svolto in due manche: nella prima i concorrenti hanno presentato due cover, ricevendo dai giudici un punteggio da 1 a 10. Il voto ha posizionato i Watt primi in classifica sin da questa fase, confermandoli poi vincitori nella seconda manche dedicata agli inediti. Al voto della giuria si sono sommati il voto di Rai Radio 2 e il giudizio popolare di Tim Music, decretando la classifica finale.
i Watt e Fiori da Hiroshima: un pop che fa ballare
Torniamo quindi ai vincitori: chi sono i Watt? Attivi dal 2013, sono formati da Greta Rampoldi (voce), Matteo Rampoldi (batteria), Luca Corbani (basso e voce) e Luca Vitariello (chitarra). L’energia pop di Fiori da Hiroshima dimostra una capacità compositiva giudicata notevole, grazie alla quale entrano di diritto alle audizioni delle Nuove Proposte di Sanremo 2021 che si svolgeranno a marzo. Greta, di appena 16 anni, racconta così l’inedito scelto per la gara:
In effetti, gioie e dolori dell’adolescenza sembrano essere il tema comune degli inediti presentati a questa 63esima edizione del concorso, diventato a tutti gli effetti il primo talent della musica italiana.
Gli altri inediti presentati a Castrocaro 2020
Dietro i Watt troviamo al secondo posto Daino con Mio Dio, pezzo indie accattivante che racconta del passaggio turbolento a una nuova fase di vita. Il terzo posto va a Neno e alla sua Meglio star da soli, un inno alla libertà – anche quella di sbagliare.
A completare la classifica Jacopo con Cuore di mare al quarto posto. Al quinto Laura Fantauzzo con Mostri di origami, una denuncia aperta alle conseguenze del bullismo. Il sesto posto è di Fellow con la sua Fire, unico inedito in lingua inglese. Nadia D’aguanno e il pezzo dal gusto vintage Dio è nessuno si posizionano settimi. Infine, reale omaggio alla canzone italiana, all’ottavo posto il duo Le Radici con Mi basterebbe il tuo nome.
Il premio SIAE se lo aggiudica Fellow, verso il quale il produttore Gohara ha manifestato un immediato interesse discografico.
Per chi fosse curioso di vedere (o rivedere) le performance della finale, la serata è disponibile su Raiplay.