622 è l’Ep di Boreale
Uscito per Rumore di Zona/The Orchard, 622 è l’Ep d’esordio di Alessandro Morini, in arte Boreale.
Il titolo rimanda ai 622 giorni trascorsi in musica dal cantante dal primo singolo, Maggio Novantasei, all’uscita dell’Ep.
Preceduto dal singolo Ogni tanto faccio un party, 622 è un disco che alterna indie e musica elettronica in cassa dritta, sempre permeati di una malinconia che dà profondità ai testi senza appesantirli.
Una discoteca tranquilla
Fin dalla traccia di apertura emerge l’introspezione emotiva messa in pista da ballo. Una cassa minimale ed una semplice sequenza di synth-piano accompagnano il testo
Sto sulla strada del ritorno e sono a corto di idee, vorrei decollare/
Ma quante volte ho toccato il fondo senza un perché, non l’ho mai raschiato bene
Da qui gli strumenti si sommano fino al primo ritornello, che poi riporta, con una netta cesura, allo schema sintetizzatori-bass drum-clap.
L’effetto (anche in cuffia) è quello di una discoteca ammortizzata in cui si balla senza perdere mai il contatto con la realtà e con le emozioni che il brano vuole comunicare.
La sequenza di chitarra in apertura di 13 tagli introduce ad un testo malinconico su un rapporto d’amore inseguito e sempre mancato:
Quello che resta è solo il dolore che va e che viene
Terza canzone di 622 è Autostima, che segue la linea dance della prima traccia, accompagnato da una linea funky di chitarra e basso che porta ad un ritornello che per la sonorità ricorda moltissimo Good Times di Ghali. Con leggerezza, Boreale parla qui del credere in sé stessi, del vedere la vita più complicata di quanto non sia e di continua incertezza su sé stessi.
La tua bocca
Forse il pezzo più classicamente neomelodico dell’Ep è La tua bocca, brano dal testo accattivante seguito da un ritornello radiofonico e molto in linea col gusto del grande pubblico.
Con Tienila stretta questa felicità, Boreale scopre la propria vena cantautorale. Accompagnato solo da un piano effettato e dalle stoppate della chitarra, il ritornello è un indie all’immaginario indie ed ai suoi testi che oscillano tra tristezza e serenità:
Termineremo tutta la felicità/
se solo potessi portarmi a guardare il cielo/
senza aspettarsi niente
Le produzioni di 622 sono curatissime, i testi piacevoli e il portato emotivo è tangibile: Boreale offre un esordio d’impatto, con cui è difficile non pensare che avrà credibilità all’interno del movimento indie.