Enneo2 si racconta in Amore Blues: ”La vita è un tetris, un domino di emozioni e sensazioni appaganti e sofferte”

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Enneo2, artista di Palermo e componente del roster Street Label Records, si racconta attraverso il suo nuovo brano Amore Blues. Accompagnato dalla voce di Manuel Bellone, il brano si propone con una produzione blueseggiante e uno swing dal ritmo serrato, permettendo di delineare un concetto “etereo” che riguarda per lo più vicende passionali e amorose. Lo stesso Enneo si occupa degli arrangiamenti, del piano e synths con l’ausilio di Gabriele Alessi per la batteria, Vincenzo Lo Cacciato al Sax Contralto e la post produzione affidata all’HomeRec Studio Palermo di Vittorio Calisti. Amore Blues, distribuito da Believe, si trova in tutti gli store digitali e col suo video su youtube. Per saperne di più e per scoprire qualcosa su questo artista, leggete l’intervista.

Cosa hai fatto negli ultimi anni musicalmente?

Negli ultimi anni ho cercato di concentrarmi sulla musica a 360°, dedicando tempo a un intenso ascolto esplorativo, con l’intenzione di attingere da vibrazioni diverse e conoscere mondi artistici differenti. A Marzo del 2020 è uscito un brano a cui tengo molto perché rappresenta una sorta di cambio di rotta verso un suono diverso, ma senza ferire o scalfire le influenze che contraddistinguono la mia musica in genere, mi riferisco a “Tra origami e ritagli”, di cui è uscito il videoclip, insieme all’ep “Identità”, che riassume in poche tracce “un cofanetto artistico di nuove emozioni”. Per quanto riguarda il 2021, l’anno della ripartenza post-covid, sembra che la musica abbia iniziato a spostarsi nuovamente nel posto che merita, sui palchi e dal vivo, ho lavorato ad un brano che è uscito da pochissimo “Michael Bolton”, che differisce dai miei precedenti lavori innanzitutto perché è interamente suonato da musicisti, intendo con strumenti veri, composto, arrangiato da me e suonato, eseguito, registrato da alcuni amici e persone di riferimento, a me care.

Ho condiviso un bel viaggio neosoul / rap dal gusto nostalgico e soulful che ha consentito di farmi respirare aria nuova e darmi feedback importanti, per fortuna positivi e sorprendenti.

Questo ha rappresentato per me un nuovo inizio (seppur non abbandonando l’hiphop vecchia scuola e “rude” o grezzo che amo alla follia). Credo che i nuovi lavori, incluso “Amore Blues”, siano la perfetta sintesi del mood che sto vivendo e che vivo da parecchi mesi, un periodo non molto facile, contraddistinto da profonda nostalgia, tristezza e demotivazione, dovute a fattori personali.

Quindi hai trasformato il tuo stile?

Ho cercato, più che di trasformarlo, di modellarlo, cercando di dare un tocco più “elegante”.

Sicuramente, ascoltando ad esempio brani come “Respect my walk” (uno dei miei cavalli di battaglia) o “Spirito funky”, o aggiungo, dischi come “45 gradi sotto il sole” / “Strategie flessibili”, rispetto la roba di ora, si evince un cambio di rotta netto a livello contenutistico, musicale e compositivo, certamente amo ancora lavorare su certi beats frutto del lavoro di sampling e cose simili ma adesso alterno a momenti in cui ho bisogno di scrivere cose più “sad” e riflettenti lo stato d’animo attuale, corredate da strutture musicali suonate, composte, ponderate al meglio e lavorate in in uno studio professionale con il quale adesso lavoro, prevedendo concept differenti e muovendomi più sui “singoli” anziché sui prodotti come ep o dischi. Amo sempre citare una frase di un’artista che stimo tanto: “se vuoi la roba nuova, ascoltati i miei dischi vecchi”.

Quindi, ricapitolando: da poco è uscito “Amore Blues”. Come mai questo titolo?

Amore Blues è un incontro accattivante, una rivelazione di un corpus di sentimenti contrastanti: amore, sofferenza, odio, passionalità, carnalità e dolcezza, credo che rispecchi al meglio il periodo della mia vita attuale e lo stato d’animo che ho vissuto negli ultimi tempi, con l’idea principale di raccontare non solo la mia storia e il mio vissuto interiore ed emozionale ma piuttosto quello di un concept che racconta ed intende mettere a nudo le esperienze che abbiamo, più o meno, vissuto e sentito dentro un po’ tutti noi, intraprendendo una strada introspettiva costituita da conflitti, gelosie, amore, rabbia, sentimenti contrastanti e paralleli, un mix di sensazioni e vicissitudini personali da cui spesso fuggiamo e che invece spesso dovremmo raccontare e raccontarci, sia per conoscere meglio noi stessi, che per metabolizzare e razionalizzare ciò che abbiamo attorno e ci circonda.

Amore blues è questo e tanto altro.

Dal punto di vista musicale cosa troviamo?

Partiamo dal presupposto che il brano è stato interamente suonato, arrangiato e composto con un preciso scopo, ossia quello di renderlo “accattivante e nostalgico” allo stesso tempo, cercando di fare coesistere questi due mondi emozionali e farli convivere. Ho affidato la parte ritmica a Gabriele Alessi, un batterista assai valido e ho voluto fortemente la presenza del sax, chiamando uno dei migliori e più ispirati amici, nonché un polistrumentista, Vincenzo lo cacciato, ho poi provveduto io ad arrangiare le parti di basso, rhodes e tutti gli altri strumenti, direi pochi ma essenziali.

Finalmente ho potuto contare su una persona che reputo validissima e stimo tanto a livello personale ed artistico come Manuel Bellone, che, ha saputo rendere al meglio il concetto principale nei ritornelli e nei bridge del brano, pur non essendo presente nel videoclip per motivi logistici dovuti alla zona rossa, creando quell’atmosfera “rimbalzante” con la sua voce trascinante.

E’ stata una scelta ponderata, voluta e apprezzatissima avere Manuel Bellone all’interno del brano, sia per una conoscenza pluridecennale che ci lega, sia per motivi prettamente artistico-musicali, ci siamo incontrati sul concept del brano e credo che sia uscito fuori qualcosa di genuino e puro.

Come è stato pensato e ideato il video?

Ho chiesto ad una mia cara amica di nome Gaia, che reputo una sorella, una spalla, un approdo emotivo a cui sono legato tantissimo, di prendere parte al progetto mettendo a disposizione la sua presenza scenica all’interno del videoclip per impersonare e mettere a nudo una giovane ragazza trascinata emotivamente da pensieri, emozioni, ricordi e nostalgie ridondanti, all’interno della sua camera, scura, illuminata in maniera soffusa, ritraendola al naturale, in una notte di primavera con in mano un libro all’interno del quale immergere la mente e distrarre dai pensieri, una sigaretta per smorzare le emozioni e riflettere e un bicchiere di vino per dimenticare, tutti concetti espressi in maniera visiva che impongono una visione naturale, genuina, personale ed emotiva della persona coinvolta in un rapporto di amicizia, amore, passione o qualunque esso sia, ritraendo la forma ed il contenuto, volendo riprendere una donna, nella sua semplicità, bellezza, maestosità dell’essere e sensibilità pura, ciò che è Gaia, ciò che è una donna, con i suoi difetti, pregi e caratteristiche individuali, messe in luce ed evinte tramite sguardi, espressioni, mimiche, gesti e tanto altro.

Forse non riuscirò mai a spiegare bene cosa sia e rappresenti “Amore Blues” per me, però sono sicuro che qualcosa susciterà a chi godrà della visione e dell’ascolto, e forse riuscirò a fare immedesimare qualcuno/a nella situazione, nelle scene del video, che rappresentano due persone, due mondi, nello stesso letto (ambiente di vita) in forme differenti e con atteggiamenti di vario tipo.

Credo che la vita sia questo, un tetris, un domino di emozioni e sensazioni appaganti e sofferte, volute ed imposte, naturali ed artificiali, e anche di più, ma chiaramente non basterebbe una bibbia intera per spiegare cosa siano l’animo ed il cuore di una persona. Gaia mi ha permesso, mettendo a disposizione sia l’ambiente della ripresa sia la sua persona, di realizzare un’idea emotiva forte, energica e fortemente desiderata, e credo di doverla ringraziare a vita, avendomi permesso di creare qualcosa di intenso e che rimarrà impresso nella musica e nel mio umile bagaglio artistico più intimo.

Questo pezzo fa parte insieme ad altri di un prossimo disco? O ne anticipa uno? Ci dici qualcosa di più?

No, è semplicemente un singolo, non farà parte di alcun progetto, o meglio, si , io intendo lavorare dopo l’estate ad un disco ma non so se “Amore Blues” ne rappresenterà l’inizio, il principio o se sarà un brano isolato, circoscritto ad un periodo, sicuramente attuale. Dopo l’estate avrò una risposta e deciderò, questa è una bella domanda a cui non sono in grado di rispondere al momento!

Pensando alla tua vita personale, quanto incide sulla musica che scrivi?

Tantissimo, ti dirò, ci sono brani (quelli passati più che altro) dove non veniva tanto carpita l’emotività e la genuinità di ciò che vivessi e scrivessi su carta e poi incidessi discograficamente, adesso invece sia “Michael Bolton” che “Amore Blues” credo rappresentino al meglio e nella maniera più naturale e limpida le emozioni di Simone, non di Enneo2 ma di Simone, e voglio sottolineare ciò perché spesso il nome d’arte nasconde qualcosa e rivela una nostra caratteristica della personalità ma nel mio caso sento più vicino questo brano al mio nome. Quando ascolto “Amore Blues” esclamo tra me e me:” l’ha scritto Simone”. Si, come dicevo poc’anzi, la mia vita personale ultimamente ha visto un periodo non troppo florido che oserei descrivere come sorprendente ma anche scuro, cupo, dove spesso ha prevalso l’angoscia, costituito da ansie, paranoie e tristezza, un periodo da cui sto uscendo con tutto me stesso, e che, probabilmente si evince da qualche parte, tra una parola e l’altra, all’interno di Amore Blues.

Ci sono cose di te che artisticamente non ti piacciono?

Ti dirò, a volte non sopporto nulla di me, vivo un rapporto con la mia musica e la mia personalità artistica di tipo conflittuale, in continuo mutamento, è come se vi fosse una bipolarità di emozioni, una contrapposizione di pareri personali e critiche che mutano , cambiano nel tempo.

A volte penso di aver scritto il brano del secolo, a volte straccio tutto e credo di aver perso semplicemente tempo o parole, sicuramente quello che non apprezzo di me è che spesso la mia voce mentre incido i brani è diversa rispetto quando mi interfaccio con la gente, però, al contempo, credo sia anche normale.

Quale musica ti ascolti normalmente? Ci sono artisti che sono imperdibili per te?

Vivendo all’interno di una famiglia interamente composta da musicisti non posso che apprezzare la musica a 360°, sicuramente i miei generi preferiti che non mi faccio mai mancare sono il funk, il blues, il soul e tutto ciò che comprende quelle sonorità, l’acid jazz, la neo soul etc. Chiaramente mi piace anche il prog, il classic rock, gli anni 90’s e la golden age, non credo di avere dei generi preferiti ma sicuramente sono propenso ad ascoltare le sonorità citate anche se la musica non smette mai di sorprendermi e farmi ricredere su tutto, dandomi qualcosa di nuovo ogni volta che scopro un genere/ un’artista diverso. Gli artisti che amo alla follia sono diversi ma il mio mito rimane l’immenso Pino Daniele, padre del blues italiano, del funk partenopeo, un’artista che è stato capace di fondere più linguaggi e stili e di regalare perle, ogni volta che lo ascolto mi viene la pelle d’oca.

Covid permettendo. Quali sono i tuoi piani per il futuro?

Sicuramente ricominciare a suonare live, sia con i gruppi musicali in cui suono la batteria sia con la musica rap, portando live anch’essa con la band, vedremo che succederà…

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