La musica emergente si mobilita contro la guerra con “Non è risiko”

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“Non è risiko”, o meglio “non è come lanciare due dadi”: è un appello forte, duro e concreto quello che hanno stilato in strofe i cosiddetti “Artisti emergenti uniti per la pace”. Dal 21 Settembre, infatti, è in rotazione radiofonica il brano ideato dal direttore artistico Pietro Milani, che ha riunito attorno a sé diversi artisti emergenti italiani da tutta Italia, per gridare forte il dissenso verso la guerra in Ucraina. Nel dettaglio hanno collaborato acusticamente Benna MC, Therry, Burdoski, Alberto Corradin e Marco Conte, alla parte strumentale i musicisti Gabriele Vailati (batteria), Jacopo Marelli (basso), Pietro Milani (chitarra), Federico Lamura (chitarra) e Andrea Barcheri (tastiere), sotto il mix e master guidato dal produttore Alessandro Iannone.

Logo Artisti Uniti per la Pace




Un progetto benefico, volto a finanziare l’associazione Mani Tese, ONG che da oltre 50 anni si batte per la giustizia nel mondo operando in Africa, Asia e America Latina con progetti di cooperazione internazionale, ma anche in Italia educando al rispetto dei diritti dell’uomo e dell’ambiente, contribuendo così alla promozione di stili di vita importanti alla solidarietà e alla sostenibilità. Infatti “Non è risiko”, ancor prima di approdare alle radio e sulle piattaforme digitali, è stato presentato proprio i primi d’agosto durante un evento organizzato dalla ONG a Verbania, fungendo così anche da conferenza stampa.



Ma cosa racconta il brano? Attraverso immagini forte di soldati in lacrime e le macerie, si scorge la denuncia verso l’immobilismo politico, si racconta a metafore il dolore che imperversa fra le strade di Kiev e di Kharkiv fino a giungere dinanzi agli occhi dei nostri familiari, ai quali dovremmo soltanto donare un senso di responsabilità e di presa di coscienza di una guerra mondiale seppur lontano dai nostri tetti.

Come giorno di lancio, non a caso, è stato prescelto proprio quel 21 Settembre che simboleggia la Giornata Internazionale della Pace, con l’augurio che possa essere l’unica in cartello dove rimbombino le urla dalla terra ucraina.

Ascolta “Non è risiko” su Spotify:

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