Dal 24 febbraio è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Filo d’oro” il nuovo singolo di Ro’Hara. Il pezzo parla di libertà, della voglia di lasciarsi andare senza pregiudizi e della fiducia che bisogna avere negli altri ma soprattutto in se stessi.
La canzone è interamente scritta dall’artista, prodotta e mixata da Cristiano Norbedo presso “La Casetta Gialla Studio” di Trieste, con le chitarre di Nicolas Morassutto, le programmazioni ritmiche di Giona Rossetto ed il master di Ricky Carioti.
Ciao Ro’Hara, benvenuta sulle pagine di Indie Life. Sappiamo che fin da bambina passavi la maggior parte del tuo tempo libero ascoltando più musica possibile. Ci racconti qualcosa del tuo percorso musicale?
Ho iniziato a cantare già da quando avevo 5 anni. I miei genitori hanno deciso di iscrivermi ad una scuola di musica all’età di 14 anni. Da lì non ho più smesso. Nel 2015 mi sono diplomata presso la “Bernstein school of musical theatre” di Bologna. Successivamente mi sono trasferita a Milano per cercare di entrare il più possibile nel mondo musicale. Ora vivo a Gorizia e mi sto dedicando al mio nuovo progetto musicale, insieme al produttore Cristiano Norbedo.
Cosa vuol dire, per te, fare musica?
Fare musica significa prendermi cura di me, sia nei momenti positivi che negativi.
Cosa ti ispira nello scrivere le tue canzoni, in generale?
Mi ispiro principalmente alla mia vita, a ciò che mi succede e alle esperienze che vivo. Essendo una persona molto curiosa, mi ispiro molto anche a ciò che mi circonda: i colori, le persone, i modi di fare…
In questi anni hai ricevuto diversi riscontri artistici. C’è un’esperienza a cui sei particolarmente legata?
Sono molto legata ad un momento inaspettato: quando ho vinto il “Talent vocal selection” con Mara Maionchi. Ho sempre desiderato conoscerla e devo dire che è esattamente come me la immaginavo. Ogni tanto penso a quell’istante e mi viene un sorriso spontaneo sulla bocca.
“Filo d’oro” è il tuo nuovo singolo. Cosa rappresenta per te questa canzone?
Rappresenta una rinascita personale ma anche un messaggio di speranza per gli altri.
Da quale idea nasce la scelta del titolo, perché “Filo d’oro”?
È stato molto spontaneo. Ho cercato di trovare un’immagine che potesse concretizzare l’anima ed ho immediatamente pensato ad un filo. Quando viviamo un momento buio e tormentato, il nostro filo è sfilacciato e nero (proprio come la nostra anima). Arriva sempre qualcuno o qualcosa che lega il proprio filo d’oro (anima in benessere) al nostro, aiutandoci a rilluminare la strada perduta.
Progetti futuri? C’è un disco in uscita?
Ho tante cosa in mente che devo mettere in pratica. Prima di tutto vorrei portare live i miei pezzi per cercare di ampliare il mio pubblico. Ci sto lavorando e sto cercando la band ideale per il mio progetto. Nel mentre sto scrivendo canoni nuove perché penso non bisogna mai fermarsi.