Oggi siamo qui con MonnaElisa per approfondire la storia dietro il suo nuovo singolo “Primavera (Anche se non mi va)”. Questa canzone cattura un momento unico, l’incontro con quella persona speciale che trasforma la vita, anche se solo per un periodo. È un inno all’amore che, seppur fugace, dona una straordinaria sensazione di libertà e vitalità. Attraverso le sue parole, la cantautrice ha saputo catturare l’effimero splendore di un amore che fa sentire vivi.
Ciao MonnaElisa, benvenuta su IndieLife. Cominciamo parlando del tuo singolo “Primavera (Anche se non mi va)”. Puoi raccontarci di più sulla canzone e sulla sua ispirazione?
Ciao IndieLife!
Primavera è una canzone semplice, parla di un amore che non ti aspetti, che succede e basta. È quindi fortissimo tanto che ti fa sentire in cima al mondo ma anche fragile come cristallo, proprio per questo il titolo è composto da “Primavera” una stagione che porta novità , freschezza, amore e da “anche se non mi va” che invece va a sottolineare il fatto che forse non si è affatto pronti per tutto questo amore. Ho scritto il pezzo insieme ad un amico artista, Alessandro Pelosio, in realtà era ancora inverno e di Primavera non ne vedevano tanta ahahahah.
Insomma è difficile fare spazio per due, se fino a quel momento ti eri immaginato come unico.
La canzone sembra trasmettere un’energia positiva e liberatoria. Qual è il messaggio che vorresti che il pubblico ricevesse ascoltando il tuo nuovo singolo?
Sicuramente in tutto questo mare di emozioni, a vincere è la la voglia di lasciarsi andare, di sentire “l’aria sulle braccia mentre corri”.
Quindi quello che vorrei arrivasse a chi mi ascolta è proprio la grinta, l’energia positiva, è normale farsi domande, avere paura, ma quanto spacca lasciarsi andare e viversi attivamente quello che succede!
Il 25 aprile non è solo la data della liberazione dell’Italia, ma è anche il tuo compleanno. Come influenza questa coincidenza nella tua vita e nel tuo approccio alla musica?
Che domanda, bo?? Diciamo che mi sento tanto libera quanto il giorno in cui sono nata.
In generale comunque la primavera “mi da alla testa” e scrivo sempre tanto quando torna il profumo dei peschi in fiore, wow!
La tua infanzia è stata segnata dalle chitarre anziché da bambole o altalene. Puoi condividere con noi qualche ricordo particolare legato al tuo percorso musicale?
Facevo parte di quel team di bambini che staccano la testa alle bambole dei fratelli/sorelle.
Avevo tante chitarre giocattolo, sono nata ascoltando la musica collegata 24h su 24 allo stereo di mia mamma, facevo finta di suonare assoli da paura delle più disparate rock band.
Poi finalmente a cinque anni e mezzo ho iniziato lezione con Massimo Roccaforte, un gran chitarrista, ma anche una persona meravigliosa , che mi ha accompagnata fino ai 16 anni nel mio percorso musicale che poi è diventato anche canto e poi il progetto MonnaElisa.
Parlando del tuo primo tour con la Kardia Ble Music Management in Emilia Romagna, puoi condividere qualche aneddoto che hai vissuto durante quei concerti?
Avevo già suonato tanto in giro anche prima di quel tour estivo, ma mai da sola, magari ero chitarrista di rock band o la seconda voce di un duo acustico. È stato molto bello ma anche molto faticoso, sia a livello emotivo che tecnico, ho imparato a dominare sempre di più il palco e ad avere un dialogo con il pubblico (parte più bella dei live), a conquistare uno a uno i cuori di chi ha piacere di ascoltarmi.
Ho fatto i miei primissimi “autografi” grazie a quel tour, alla fine del live zero infatti mi sono tolta la maglietta da basket con il numero 0 (giuro che ora sul palco mi vesto meglio!) e l’ho fatta autografare ai presenti, che indietro mi chiedevano il mio, forse ho barato ma “shh” ahahahah.
Nel 2023 hai vinto il contest AreaSanremo con il brano “Gaia”. Come ha cambiato la tua vita questa vittoria e qual è stata la tua esperienza successiva?
AreaSanremo sicuramente è stata la svolta, è da lì che infatti è partito ancora di più il mio progetto.
Ho conosciuto Gianni Testa e di seguito firmato il contratto con Joseba Label la sua discografica a Roma.
AreaSanremo mi ha dato molta visibilità oltre che possibilità, ad esempio ho suonato in piazza Colombo sul Suzuki Stage, il palco montato all’aperto a fianco dell’Ariston, durante l’ultima serata del festival di Sanremo, condividendo il palco con artisti come Achille Lauro, che oltretutto amo alla follia.
Ora ti trovi a scrivere il tuo EP. Puoi condividere con noi cosa possiamo aspettarci da questo nuovo progetto?
Sarà un po’ diverso da quello che fin’ora è uscito, sicuramente più maturo, carico ma anche riflessivo. Ci saranno tracce da cantare a squarcia gola e altre fatte apposta per farvi piangere, perché comunque sono una brutta persona!!
Infine, c’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori e a chi sta seguendo il tuo percorso musicale?
Spero di avervi fatto venire voglia di ascoltarmi e magari anche di venire a sentirmi!
A chi come me sta cercando di lanciarsi in questo mondo, auguro di avere le persone giuste al proprio fianco e di realizzare questo sogno che per quanto faticoso, è davvero meraviglioso.
Ciaoo e grazie amici di IndieLife.