Abbiamo avuto il piacere di intervistare la band dei Polo Territoriale in occasione dell’uscita del loro primo singolo “Pamela” disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 17 maggio 2024 e in rotazione radiofonica dal 31 maggio con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. Il brano sarà accompagnato da una mini-serie che documenterà tutto il processo di creazione dell’album e del videoclip.
Ciao ragazzi, benvenuti su Indie Life. C’è un significato particolare dietro il nome Polo Territoriale?
Il nome deriva dal Polo Territoriale di Neuropsichiatria Infantile, frequentato durante l’adolescenza da Pablo. È rappresentativo delle tematiche principali di cui la nostra musica vuole farsi portavoce, quali l’introspezione, la complessità delle emozioni e la gestione delle difficoltà personali.
Quali artisti o band hanno maggiormente influenzato la vostra musica?
In generale l’album in uscita è influenzato molto dai Jawbreaker, Verdena, CCCP, Marlene Kuntz, ma abbiamo sempre cercato di distinguere il nostro sound dalle influenze per creare una identità chiara e riconoscibile!
Qual è stata la sfida più grande che avete affrontato come band finora?
Sicuramente la sfida più grande è stata interfacciarsi con l’ambiente dello studio, arrangiare ed eseguire in modo funzionale tutte le variazioni alle canzoni e mantenere la costanza nel lavoro che svogliamo, di fronte a figure professionali e capaci.
Avete qualche rituale o abitudine prima di salire sul palco?
Niente di particolarmente scaramantico, l’unica vera abitudine è scrivere la scaletta del concerto sui supporti più improbabili che troviamo, come cartoni della pizza, manifesti o magliette. Generalmente finito il concerto la gettiamo fra il pubblico!
Come vi approcciate alla scrittura dei testi? Chi si occupa di questa parte?
Ce ne occupiamo io (Talea) e Pablo. In genere i testi li scriviamo singolarmente senza troppo confronto; una volta condiviso il testo finito e una eventuale demo della strumentale con il resto del gruppo si vota per svilupparlo o attuare eventuali piccoli cambiamenti lessicali per far sì che sia più funzionale metricamente.
Come bilanciate la vostra vita personale con l’impegno nella band?
A volte risulta complesso, soprattutto in relazione agli esami o agli impegni lavorativi, ma essendo la nostra più grande passione riusciamo sempre a ritagliare quotidianamente del tempo da dedicarvi.
Quali sono state le principali ispirazioni musicali per “Pamela”?
Sicuramente i Blink, Sum41, +44, ma anche tutto il filone del punk italiano, fra cui i Punkreas, i Rappresaglia, i Derozer e tanti altri!
Quali sono le vostre speranze e ambizioni per il futuro della band?
Il nostro obiettivo è ottenere un discreto successo, che ci permetta di trasformare quello che facciamo in un lavoro a tempo pieno! Viaggiare per l’Italia con centinaia di voci che cantano i tuoi testi è il sogno di tutti!