In occasione dell’uscita del singolo “Cielo di spine”, abbiamo avuto il piacere di intervistare Riél, giovane cantautore e producer italo-venezuelano. Il brano racconta di una relazione ormai destinata a finire, dove, nonostante ci sia ancora sentimento e passione da entrambe le parti, la tossicità del legame inebria e impedisce di staccarsi dall’altra persona.
Ciao Riél, grazie per essere qui con noi oggi. Parliamo del tuo nuovo singolo “Cielo di spine”. Come è nata l’idea di questo brano?
Ciao! Grazie a voi è un piacere essere qui.
Solitamente la fine di una relazione nasce dalla volontà di almeno una delle due parti di volersi separare, beh ci sono volte in cui una relazione deve finire anche quando nessuno dei due lo vorrebbe. Questo brano parla proprio di questo, una relazione in cui ormai l’amore non basta più, in cui ci si fa solo del male a vicenda, un’amore tossico che trascina entrambi sempre più a fondo. Partendo da questo presupposto il testo è la conversazione che si ha quando ci si confronta con la realtà e si capisce che per quanto si tenga all’altra persona la cosa migliore è lasciarsi andare. “Credimi non riesco a vedere la fine, anche se amarti è saltare in un campo di mine”.
Il videoclip di “Cielo di spine” è davvero suggestivo, con le sue immagini drammatiche e oniriche. Come è nato il concept del video?
Volevo creare un video che complementasse la canzone senza per forza rappresentare semplicemente quello che dice il testo. Per questo motivo ho cercato di esprimere con diverse immagini le emozioni che una situazione come quella raccontata nella canzone può evocare. Immagini forti e suggestive che sono apparentemente scollegate dal tema del brano ma che riescono a suscitare le stesse sensazioni da un punto di vista diverso.
La tua musica è descritta come Alt-Pop con schizzi di elettronica e soundscape. Come descriveresti il tuo stile e quali sono le tue influenze principali?
Sono sempre alla ricerca di nuovi suoni e ispirazioni, in questo momento la musica elettronica è una di queste e scrivo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e spiazzante mantenendo però melodie orecchiabili e che rimangano in testa.
Le mie influenze principali al momento sono artisti come Willow, Charlie Puth e Mahmood.
Dopo un percorso di studi incentrato sulla produzione, hai iniziato la tua carriera musicale nel 2022. Come è stato il tuo viaggio finora e quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Fin’ora è stato una continua scoperta, il provare tipi di canzoni e generi diversi e ora per la prima volta con “Cielo di spine” sento di aver trovato uno stile che mi rappresenti davvero e che mi spinge ancora di più a voler sperimentare.
Per il futuro sicuramente vorrei raggiungere il più persone possibili e creare musica che in qualche modo porti ad altre persone la gioia che io ho trovato scrivendola.
Con sei singoli pubblicati, quattro video musicali e due apparizioni in TV, hai già raggiunto molti traguardi. Cosa ti aspetti da questo nuovo capitolo della tua carriera?
Per ora il mio unico obbiettivo è scrivere il più possibile canzoni che mi rappresentino a pieno, sicuramente mi piacerebbe portare dal vivo tutto quello che ho fatto fin’ora, questa sicuramente è una cosa che aspetto con ansia.
La tua produzione musicale si intreccia fortemente con l’elettronica. Come è nato questo interesse e come pensi di svilupparlo in futuro?
Crescendo ho sempre suonato e cantato in varie band e la mia formazione arriva principalmente da strumenti acustici, la produzione mi ha un po’ fatto scoprire un mondo a parte e ci sono così tante possibilità e mondi da esplorare con la tecnologia di oggi che la cosa più intrigante per me al momento è la ricerca attraverso suoni astratti ed elettronici.
Il tuo background italo-venezuelano influisce sulla tua musica? Se sì, in che modo?
Sicuramente si, spesso mi ritrovo alla ricerca di ritmi e melodie che vengono dalla musica latino americana e uno dei prossimi obbiettivi è pubblicare qualche canzone in spagnolo.
Grazie mille, Riél, per aver condiviso con noi il tuo percorso e i tuoi pensieri. Non vediamo l’ora di vedere dove ti porterà il futuro.
Grazie mille a voi, è stato un piacere!