“Nostalgimantico”, il nuovo singolo di Sebastiano, è un brano che invita a riflettere sul mondo di oggi, sui cambiamenti inevitabili che la società ha attraversato negli anni e sul rapporto che abbiamo con la tecnologia. Con un mix di malinconia e ironia, il pezzo esplora le sfumature del progresso, senza mai sminuire i benefici che la tecnologia ci ha portato. Ma, allo stesso tempo, mette in luce come queste trasformazioni abbiano modificato i nostri comportamenti sociali, rendendo alcuni aspetti del passato più desiderabili.
In questa intervista, Sebastiano ci racconta la genesi del brano e le sue riflessioni sul presente e sul passato. Dalla scrittura casuale del pezzo alla rappresentazione distopica nel videoclip, l’artista ci offre una panoramica del suo pensiero sul mondo odierno, tra ammirazione per le innovazioni tecnologiche e nostalgia per le epoche passate.
Sebastiano, benvenuto! C’è stato un momento specifico che ha acceso in te la scintilla per scrivere “Nostalgimantico”?
Ciao, grazie! È successo tutto per caso (come nella maggior parte dei miei brani). Avevo la chitarra in mano e ho iniziato a canticchiare su un giro di accordi. In quel momento stavo riflettendo sul mondo odierno e sulle differenze rispetto al passato, e mi sono detto: “Perché non scriverci un brano?”
In che modo il brano riflette il mondo odierno e i suoi cambiamenti?
Il brano parla dei cambiamenti inevitabili nella musica (ad esempio, l’uso dell’autotune, che personalmente non apprezzo), ma anche dell’approccio odierno nel voler ottenere tutto subito, senza fatica. Questi sono alcuni degli esempi che ho voluto inserire nel pezzo. Ce ne sarebbero molti altri, ma non potevo certo fare una canzone di un’ora! Ahahah.
Il videoclip di “Nostalgimantico” sembra rappresentare una realtà piuttosto distopica. Ce ne parli?
È un esempio semplice: oggi, se prendi un caffè con gli amici al bar, ti senti quasi solo, perché tutti sono intenti a chattare e guardare il proprio smartphone. Io amo la tecnologia, ma credo che vada saputa gestire. Si fa un passo avanti (la tecnologia lo è, senza dubbio), ma allo stesso tempo se ne fa uno indietro, a livello umano: meno rapporti sociali, perché la tecnologia viene usata in modo errato.
Se potessi tornare indietro nel tempo, c’è un momento o un periodo che rivivresti? E cosa pensi che potremmo imparare portandoci un po’ di passato nel nostro presente?
Rivivrei sicuramente gli anni ‘90 e tutta la loro musica! Dal passato, penso che potremmo imparare a valorizzare la semplicità. Le cose più belle e genuine erano fatte in modo semplice, e credo che quella semplicità, oggi, ci manchi un po’.
Ci sono dei progetti che sogni di realizzare, anche al di fuori della musica, per trasmettere i messaggi che ti stanno a cuore?
Se avessi i fondi, sogno davvero di aiutare gli animali (che amo molto) e tutte quelle persone meno fortunate che non hanno avuto, o che non hanno, una vita facile. Musicalmente parlando, il mio sogno è portare i miei brani su grandi palchi e cantare insieme a tanta gente.