Dal 9 maggio il suggestivo singolo “Hard to Breath” di Giudi, sarà in radio e su tutte le piattaforme digitali. Quasi onomatopeica, evocativa e potente la traccia è il racconto di una guerra interiore contro i propri demoni, un soffocamento continuo perpetrato nel tempo da cui si fa fatica a risalire. L’apnea del dolore è scatenata da tutto ciò che circonda artista e fruitore: le aspettative della società, l’instabilità mondiale e l’ansia delle incertezze. E’ perciò un brano in cui ci si può rispecchiare facilmente, che parla a chi ha coscienza del mondo in cui sta vivendo e che cerca un collettivo per esorcizzare insieme l’angoscia.

siamo generazione
we are generation
allevato dalla paura
brought up by fear
il nostro fantasma affamato
our hungry ghost
inseguendo tutti gli spiriti affamati
chasing all the hungry spirits
E’ nei nostri idoli che a volte troviamo rifugio, persone a cui anche solo idealmente vorremmo somigliare. Figure che per qualche motivo a noi, e probabilmente anche a loro, sconosciuto, hanno raggiunto lo status che vorremmo. Giudi sembra suggerirci che si trattano di persone affamate quanto noi, e che forse, anche se hanno già varcato la soglia dei nostri sogni, stanno come noi continuando a cercare un briciolo di serenità.
Il finale della canzone, prodotto nello studio Bunker di Brooklyn, più veloce rispetto alla parte antecedente, richiama una volontà di affrettarsi verso l’uscita dl tunnel torbido di preoccupazioni. Una necessità di vedere la luce dietro il buio che difficilmente si riesce a cogliere ai giorni nostri.