“Hello World” dei PTN a Roma: un atto finale da applausi

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In un settore sempre più legato all’apparenza, i Pinguini Tattici Nucleari continuano ad essere la resistenza artistica. Il segreto? Talento, umiltà e ardore. Un mix esplosivo, in grado di frenare l’ambizione singola a beneficio del – ormai consolidato – successo corale. Noi lo abbiamo potuto toccare con mano nell’ultima data del loro “Hello World” allo Stadio Olimpico, avvenuta venerdì 4 Luglio. Un appuntamento speciale per la band di Riccardo Zanotti e per i fan, vuoi per la concezione assoluta che unisce la fine con la nostalgia, ma anche per la capacità adattiva del collettivo bergamasco di rendersi catartici ovunque passano.

Ph: Claudia Mazza

“Hello World” dei PTN a Roma: gli strumenti magici contro le avversitá climatiche

Lo schema era noto e ve lo avevamo anticipato, ma l’effetto live è riuscito altresí a generare un vortice multi-sensoriale, capace di ipnotizzare tutti i presenti per oltre due ore. Un incantesimo dal sapore terapeutico che ha toccato ogni angolo umano dello Stadio Olimpico, attraverso voce, suoni e qualsivoglia accessorio utile alla causa. Dalla nostalgica e analogica maglia di Baggio di Usa ’94 piovuta dal palco, al mandàla digitale che annullava i confini tra uomo e tecnologia, l’ultimo “Hello World” è stato un carosello di immagini e suoni, in grado di rimanere impressi a giorni di distanza.

Foto di Aida Picone

Sará la forza impattante della penna di Riccardo o semplicemente quel desiderio intrinseco di esaltare la normalità, ma i 60.000 cuori presenti hanno saltato, pianto e cantato a squarciagola fino al faló finale di “Titoli di coda“, nonostante i fattori ambientali fossero decisamente avversi. L’afa e l’umidità notturna infatti hanno complicato la situazione, ma la band bergamasca l’ha saputa contrastare, e in un certo senso anche sbeffeggiare con l’istrionico Elio Biffi rimasto a “torso nudo” a metá concerto per esaltare il concetto di “trasparenza“.

Un fascio di luce in solitaria per il tastierista bergamasco che è andata di pari passo con quello sceso sui chitarristi Lorenzo Pasini – siam ancora fermi al suo assolo prima di Pastello Bianco…- e Nicola Buttafuoco, a cui è stata assegnata la coraggiosa parte dedicata al “medley revival” in salsa jukebox.

Entrambi espedienti narrativi per non fare frenare nemmeno un attimo la magia romana in corso, in maniera complementare o cronologica rispetto alla scaletta. Non possiamo infatti dimenticare il tatuaggio realizzato a un fan sulle note di “Hold On” o il volo della fisarmonica prima del brano “Piccola Volpe“, ma anche le stesse grafiche pixelate che hanno accompagnato negli imponenti led laterali e dietro palco gran parte delle esibizioni.

“Hello World” dei PTN a Roma: i messaggi oltre le canzoni

Negli insegnamenti emersi da questo “Hello World” dei Pinguini Tattici Nucleari, ci sono sicuramente due temi specifichi che hanno valicato le canzoni: la guerra (con “Bergamo”)e il femminicidio (con “Migliore”). Se per il primo tema, concluso con la bandiera della Palestina sui led, il dialogo è stato aperto dall’I.A. con il mandàla centrale, quello legato alla violenza di genere ha scalfito i cuori attraverso le parole di una vittima collaterale. Stiamo parlando di Chiara Tramontano,che ha fatto commuovere lo stadio Olimpico con un breve messaggio lanciato via clip, in ricordo della scomparsa sorella Giulia. Un momento toccante che ha eretto il live anche a impegno civile condiviso all’unanimità.

Ph: Sofia Melaranci

Insomma i Pinguini Tattici Nucleari hanno salutato il tour dei record diretti e indiretti – ricordiamo con piacere l’effetto onda sugli streams della band in questi ultimi mesi – in un applauso “olimpico” con un ulteriore consapevolezza di talento e di relativo successo che ci fa gridare all’unisono un messaggio: “rimanete sempre così!”

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