Ghali al Rock in Roma 2025: quando la musica diventa casa, speranza e identità

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Ghali al Rock in Roma 2025

Martedì 15 luglio, l’Ippodromo delle Capannelle ha accolto Ghali per una delle tappe più attese del Rock in Roma 2025. Sul palco non solo un artista, ma un narratore contemporaneo, capace di mescolare ritmo, riflessione e visione. Niente scenografie ridondanti: solo un maxi-schermo, giochi di laser, fumo e aria sparata a ritmo, per enfatizzare i momenti chiave della scaletta. Il resto lo ha fatto la musica. E il pubblico, numeroso e trasversale, ha risposto con un’energia che ha trasformato il concerto in un rito collettivo.

Ghali al Rock In Roma 2025 (ph: Aida Picone)

Un viaggio musicale nella storia di Ghali

La scaletta è stata un vero e proprio viaggio emotivo, tra ricordi e rinnovamenti. Dai brani storici come “Ninna Nanna” e “Ricchi Dentro” ai successi recenti come “Paprika” e “Chill”, Ghali ha messo in scena tutte le sue sfaccettature artistiche, senza forzature.

L’apertura con “Dende” ha dato subito il tono: versatilità, ironia e ritmo. Poi il set si è mosso tra momenti introspettivi – “Sempre Me”, “Niente Panico” – e altri più leggeri ma non meno potenti come “Marijuana”. Con “Boogieman”, “Wily Wily”, “Ghetto Superstar” ha riportato il pubblico al cuore del suo immaginario urban, mentre “Habibi”, “Cara Italia” e “Casa Mia” hanno riacceso il senso di identità, appartenenza e orgoglio.

“Niente Panico”: sognare sempre, nonostante tutto

Tra i momenti più toccanti c’è stato sicuramente “Niente Panico”. Qui Ghali si è preso il tempo per parlare al cuore delle persone. Il ritmo si fa più lento, la voce più vicina: “I sogni vanno inseguiti, sempre”, ripete, e in pochi secondi il concerto si trasforma in uno spazio intimo, dove ogni limite sembra superabile.

È il momento in cui la folla non è più pubblico, ma comunità. Bambini sulle spalle dei genitori, ragazzi mano nella mano, adulti commossi: tutti raccolti intorno a una verità semplice, quella che ci ricorda che nessun sogno è troppo lontano se hai il coraggio di rincorrerlo.

Ghali e il valore della condivisione

Altro episodio da incorniciare: quando una fan viene invitata sul palco per cantare con lui “Dende”. Una sorpresa che diventa spettacolo: voce potente, flow sicuro, applausi da tutto l’Ippodromo. Ghali la guarda con affetto e la lascia brillare, a conferma che il suo show è un atto di condivisione, non una semplice esibizione.

E poi ci sono i cori spontanei, le luci dei telefoni che danzano come stelle, le urla liberatorie su “Cara Italia” e “Happy Days”: tutto parla di casa, di comunità, di riconoscimento reciproco.

Ghali al Rock in Roma 2025

Oltre il disco: Ghali e la forza del legame

Anche senza un nuovo album all’attivo, Ghali riempie spazi e cuori. Da oltre due anni in tour, con solo singoli sparsi, continua a parlare forte e chiaro a una community trasversale, che va ben oltre i trend del momento. È il segno di un universo artistico coerente, fatto di autoironia, contaminazione culturale e profonda umanità.

In un’epoca in cui tutto è effimero e misurato in views, il valore della connessione reale è ciò che distingue artisti come lui. Non serve un disco per restare impressi. Serve ascolto, autenticità e coraggio di raccontarsi.

Un abbraccio chill che nasce dal niente

Quello di Ghali è un abbraccio chill, autentico, di chi è grato al proprio pubblico e sa di poter tendere la mano solo perché c’è qualcuno pronto a stringerla. Lui che non veniva da niente, lui che ha dovuto lottare contro ogni “no” ricevuto, oggi restituisce al mondo quella stessa speranza, quella stessa forza.

Bambini, adulti, ragazzi. Tutti rappresentati, tutti accolti, tutti ascoltati. Perché Ghali non è solo un artista: è un ponte tra generazioni, una voce che abita le periferie e sogna universi nuovi. E ci ricorda, ogni volta, che esistere è già resistere, ma sognare insieme è l’unica vera rivoluzione.

A CURA DI AIDA PICONE

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