Flesha e Dok The Beatmaker sono due artisti della scena Hip Hop Italiana. Da tempo collaborano insieme e, dopo la pubblicazione del video Heavy Metal Gear nel 2022, pubblicano ufficialmente il loro primo progetto come duo: Bullet Proof Soul!
L’album, disponibile nei migliori digital stores, è prodotto e rilasciato da Dok Records, etichetta di Dok The Beatmaker che, oltre ad aver curato le produzioni audio, si è occupato della direzione artistica del disco, proponendo un progetto grafico/video in linea con il concept dell’album.

Per chi non sapesse chi siete, vi va di dire qualcosa su di voi singolarmente? Chi siete?
Flesha e Dok sono in primis Matteo e Domenico, rispettivamente un Rapper/Beatmaker ed un Beatmaker, uno proviene da Verona, l’altro da Padova. Abbiamo una carriera abbastanza importante alle spalle, nel nostro repertorio da solisti ci sono numerosi Album, Ep e singoli. Ci conosciamo da una dozzina di anni, c’è un rapporto di amicizia e stima reciproca che precede il nostro percorso musicale, facciamo musica in maniera spontanea e naturale per “amore del gioco” come si dice nel nostro gergo. Siamo fuori con “Bullet Proof Soul” un lavoro che consolida il nostro rapporto, è il primo progetto che pubblichiamo in coppia.
Voi fate parte della scena Hip Hop Italiana. Da quando avete iniziato ad oggi come sono cambiate le cose?
L’hip hop italiano è cresciuto tantissimo da quando abbiamo iniziato. Ai tempi, parlare di rap e cultura hip hop era quasi di nicchia: una passione per pochi, coltivata nei centri sociali, nei graffiti sui muri, nei contest di freestyle in piazza. Non c’era tutta l’attenzione mediatica che c’è oggi, né i mezzi per diffondere facilmente la musica. Si passavano i demo su cassetta o CD masterizzati, e il pubblico lo conquistavi con i live, dal vivo, pezzo per pezzo. Oggi è tutto molto più grande e accessibile. I social e le piattaforme di streaming hanno rivoluzionato il gioco: chiunque può registrare un pezzo in camera e caricarlo online per raggiungere milioni di persone. Da un lato è una figata, perché ha democratizzato l’accesso, ma dall’altro ha tolto un po’ di quel senso di “appartenenza” e comunità che c’era agli inizi. C’è anche un’enorme diversificazione nei suoni. Quando abbiamo cominciato, il rap italiano era ancora molto influenzato dalla golden age americana, ma ora abbiamo un’identità più forte. È cambiato il linguaggio, le tematiche, i beat. Trap, drill, afrobeat: la scena è diventata un melting pot di influenze. È una cultura che è entrata prepotentemente nella moda, nello sport, persino nel linguaggio di tutti i giorni. Questo è un bene, perché dà più visibilità alla cultura, ma a volte c’è il rischio che si perda un po’ della sua essenza originale: quella di dare voce a chi non ce l’ha e di raccontare storie vere, senza filtri. Noi cerchiamo di rimanere fedeli alle nostre radici, anche se ci adattiamo ai tempi. È importante ricordare da dove viene questa cultura, perché solo così possiamo portarla avanti con autenticità.
Guarda il video
Oggi il rap lo sentiamo ovunque. È diventato una specie di trend e si è trasformato. Ad esempio, la trap oggi è in tutte le radio. Qual è il vostro pensiero?
Il rap ha fatto un viaggio incredibile. È nato come una voce di protesta, un linguaggio per raccontare storie autentiche delle strade e delle comunità, spesso trascurate. Con il tempo, si è evoluto e ha contaminato generi diversi, aprendosi a un pubblico sempre più ampio. Questo l’ha reso più commerciale, ma anche più vario. Ora abbiamo sottogeneri come la trap che dominano le classifiche. La trap è il risultato della capacità del rap di adattarsi ai tempi. Ha ritmi ipnotici, melodie accattivanti e testi che spesso parlano di temi legati al successo, al lusso o alle difficoltà della vita di strada. È semplice ma diretto, e si collega perfettamente alla cultura visiva dei social media. Gli artisti Trap non fanno solo musica: costruiscono un personaggio, un brand. Questo è molto attraente per le nuove generazioni. Noi, dal canto nostro non apparteniamo propriamente a quel mondo, a quell’immagine, siamo fuori con un disco omogeneo che abbraccia varie tipologie di Rap, oltretutto siamo completamente Self Made, visto che abbiamo curato ogni dettaglio del nostro disco in prima persona, questo si evince ascoltando il nostro ultimo progetto (“Bullet Proof Soul” appunto)
Avete pubblicato un disco che si chiama Bullet Proof Soul. Che tipo di disco è? Pensate che possa piacere al grande pubblico o solo al pubblico di nicchia del vostro genere di appartenenza?
“Bullet Proof Soul” è un disco che nasce dal cuore e racconta storie di resilienza, emozioni profonde e lotta interiore. È un mix di suoni ricercati, che uniscono elementi classici del nostro genere con influenze moderne e contaminazioni che spaziano dal soul al funk, dal jazz all’r’n’b, fino ad arrivare a sfumature elettroniche. Ogni traccia è stata concepita per trasmettere un’energia particolare, come un viaggio che tocca le corde più intime di chi ascolta. È difficile dirti con certezza a quale tipo di pubblico il nostro Album possa piacere. Come accennato poco fa, è un disco Hip-Hop, quindi gli aficionados del genere sapranno cogliere le sfumature di questo tipo di lavoro, crediamo anche che chiunque abbia voglia di immergersi in un’esperienza musicale sincera e autentica possa trovare qualcosa di speciale in “Bullet Proof Soul”.
Abbiamo voluto esplorare territori più universali. Il nostro obiettivo è abbattere le barriere di nicchia, mantenendo comunque intatta la nostra identità artistica. Speriamo che il pubblico possa apprezzare l’onestà e la passione che abbiamo messo in questo lavoro. In fondo, la musica ha il potere di parlare a tutti, indipendentemente dalle etichette di genere.
Ascolta il disco Bullet Proof Soul
Quali sono i punti di forza di questo disco?
Bullet Proof Soul rappresenta per noi una tappa fondamentale del nostro percorso artistico. Ogni traccia del disco è nata da un’esperienza vissuta, un’emozione profonda o una riflessione sincera. Questo ci ha permesso di creare un lavoro che tocca corde universali, ma allo stesso tempo intime. Il titolo riassume perfettamente il tema portante: la resilienza dell’anima. Raccontiamo storie di superamento, di fragilità che diventano forza, e di ferite che trasformano invece di distruggere. Il progetto è comunque un disco Rap, indi per cui all’interno di esso ci sono tutti gli elementi che caratterizzano un disco di questo genere: strumentali curate e potenti, testi taglienti, metafore, riferimenti, diciamo che questo lavoro può essere considerato come una torta, dove ogni fetta rappresenta una sonorità differente che comunque è legata al genere, così come le tematiche affrontate, ogni traccia è un viaggio a parte.
Quali sono gli argomenti principali che trattate?
Il disco è nato come un viaggio attraverso le emozioni più intense e i momenti più vulnerabili della nostra vita, ma con uno spirito di resistenza e rigenerazione. È un disco che parla di lotte interiori, guarigione, e della capacità di trovare forza nei momenti di crisi. Uno dei temi centrali è quello di proteggere il proprio “io” autentico in un mondo che spesso cerca di abbatterti. “Bullet Proof Soul” è una metafora per quell’armatura invisibile che costruisci attraverso le esperienze. Non manca un filo conduttore legato alla spiritualità e alla ricerca di uno scopo più profondo, una connessione con qualcosa di più grande di noi. Ogni canzone, a modo suo, è come una lettera scritta per ricordarci che, nonostante le cicatrici, siamo ancora qui. Più forti, più veri.
Che tipo di messaggio volete trasmettere al pubblico considerando il titolo, l’artwork, il disco in sé?
“Bullet Proof Soul” parla di resilienza, trasformazione e forza interiore. È un titolo che evoca protezione, ma anche vulnerabilità trasformata in potere. La “soul” a cui facciamo riferimento non è solo la nostra anima intima, ma anche l’energia universale che ci connette tutti. Essere “bullet proof” non significa essere invulnerabili o insensibili, ma piuttosto trovare la capacità di assorbire gli impatti della vita senza perdere sé stessi. L’artwork è pensata per riflettere questo concetto. Se la guardi, ci sono elementi che rappresentano un’armatura, dove ogni parte che la compone rappresenta un pezzo di noi, della nostra anima . È una metafora visiva della battaglia interiore e del ritorno alla luce. Il disco in sé è una narrazione: ogni traccia racconta un capitolo di questa trasformazione. C’è dolore, ma anche speranza. Ci sono momenti di lotta, ma anche momenti di riflessione e celebrazione. Vogliamo che chi ascolta si senta compreso, che trovi forza nei testi e nelle sonorità. È un invito a riconoscere le proprie cicatrici come simboli di vittoria, non di sconfitta. In fondo, il messaggio è questo: non importa quanto il mondo ci metta alla prova, la nostra anima può sempre trovare un modo per risplendere.
Grazie per essere stati su IndieLife. Vi lascio uno spazio libero per aggiungere qualcosa di personale o per salutare qualcuno.
Grazie a voi per questa opportunità! Vogliamo dedicare “Bullet Proof Soul” a tutti coloro che, nonostante le difficoltà e le sfide della vita, continuano a credere nella propria forza interiore. Un saluto speciale a chi ci ha supportato lungo questo percorso e a chi ascolterà il disco: speriamo che ogni nota vi arrivi dritta al cuore. Pace a tutti/e.
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