Ritratto, il viaggio strumentale tra chitarra e orchestra di Cristian Cicci Bagnoli

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Con Ritratto, Cristian Cicci Bagnoli firma un progetto strumentale intenso e raffinato, dove la chitarra si fa voce narrante in un dialogo profondo con l’ascoltatore. Registrato in analogico e impreziosito da arrangiamenti orchestrali, l’album rappresenta una dichiarazione d’amore per la musica suonata con cura, passione e autenticità. In un panorama spesso dominato dall’immagine e dalla parola, Ritratto sceglie il linguaggio universale delle emozioni, affidandosi solo agli strumenti per raccontare storie, ricordi e visioni. In questa intervista, Bagnoli ci accompagna dietro le quinte del disco, tra scelte sonore coraggiose, collaborazioni preziose e una visione della musica come rifugio e forma di libertà.

“Ritratto” è un disco dove ogni brano sembra avere una propria anima. Da dove nasce l’esigenza di raccontare senza parole e lasciare che siano solo la musica e gli strumenti a parlare?

Ho sempre adorato la musica strumentale…ed ho imparato a far dialogare gli strumenti… dal mio fino ad arrivare a chi suona con me! Il proprio strumento (in questo caso la chitarra) è un proseguimento del proprio corpo e anima! Quando scrivo o interpreto un tema, è come se fosse un dialogo in lingua…quindi non una ginnastica /esercizio fatta di scale musicali

Il disco è stato registrato in analogico, una scelta sempre più rara. Cosa cambia per te, come artista e come ascoltatore, lavorare in questo modo?

Credo che, se fai questo lavoro …devi pensare alla qualità! Andare al risparmio per una cosa che ti deve rappresentare per quanto mi riguarda è non credere in quello che fai!! La qualità ripaga ed anche il duro lavoro! Lavorare in analogico è difficile e costoso…ma è una grossa soddisfazione!!!

Hai collaborato con musicisti di grande esperienza e con l’orchestra Rimini Classica. Com’è stato costruire insieme un equilibrio tra il tuo mondo chitarristico e quello sinfonico?

HAHHAHA …è un modo diverso ……! Loro sono splendidi e sempre in sintonia! Io mi devo adattare …stando più tranquillo per abbracciare le loro sonorità…insomma una SBALLO!!!

“Cluster” è un omaggio al prog italiano, mentre “Lugano addio” rende tributo a Ivan Graziani. Quanto conta per te il dialogo con la memoria musicale del nostro Paese?

Abbiamo un repertorio unico in Italia!!!! Peccato che siamo ricordati nel mondo solo dal mandolino!!! La scena musicale attuale non mi rappresenta, ma in passato abbiamo avuto cantautori e band uniche!!!!

C’è una frase molto bella che hai detto: “Mi piace guardare la musica come uno sfogo e un appoggio morbido su cui rilassarsi e fantasticare”. Qual è il momento, dentro “Ritratto”, che per te rappresenta al meglio questa visione?

Credo che tutte le canzoni rappresentino un momento ed un qualcosa di positivo!!! Sogni in vendita arriva proprio da un sogno…! Quelli non ce li tocca nessuno per adesso!

Ci possono rubare tutto….ma i sogni rimangono nostri!

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