Dopo il trionfale debutto negli stadi nel 2023, i Pinguini Tattici Nucleari stanno tornando a calcare i palchi delle venue più iconiche d’Italia con una nuova consapevolezza e una maturità artistica ancora più definita. Con HELLO WORLD – TOUR STADI 2025, la band compie un passo decisivo verso la definitiva consacrazione tra i grandi protagonisti della musica live, firmando uno spettacolo che ridefinisce i confini delle produzioni nazionali per concept, impatto visivo e dimensione internazionale.
“Hello World Tour”, le tappe previste per l’estate 2025
Dopo il letargo invernale negli studi di registrazione, la band bergamasca è partita lo scorso 7 giugno 2025 dalla RCF Arena di Reggio Emilia, per poi iniziare a toccare le principali città italiane: da Milano con una doppia data sold out il 10 e l’11 giugno allo Stadio San Siro (registrati ben 120.000 spettatori totali!), si è saliti a Treviso il 14 giugno all’Arena della Marca (sold out), per poi proseguire a Torino il 17 giugno allo Stadio Olimpico Grande Torino (sold out), Ancona il 21 giugno allo Stadio del Conero (sold out), Firenze il 25 giugno alla Visarno Arena, Napoli il 28 giugno allo Stadio Diego Armando Maradona e finire a Roma il 4 luglio allo Stadio Olimpico (sold out).
Hello World Tour 2025, i segreti dietro lo show
Organizzato e prodotto da Magellano Concerti, HELLO WORLD – TOUR STADI 2025 è un progetto sfidante e una macchina produttiva ambiziosa che guarda oltre i confini italiani, spingendo verso nuovi standard nella scena musicale dal vivo. Uno show fuori scala, che fonde musica, tecnologia e immaginazione in un’esperienza immersiva, potente e fortemente identitaria con degli effetti di magia, come vedere una fisarmonica che vola letteralmente sul palco durante un brano, e elementi così scenici che rendono lo show simile alle cerimonie olimpiche.
La regia artistica, affidata a Filippo Ferraresi (già firma del collettivo internazionale Dragone), e la direzione musicale di Marco Paganelli, danno vita a uno spettacolo che sovverte le regole della scena italiana, arricchito da colpi di scena, trovate sceniche inaspettate e una rappresentazione visiva che dialoga costantemente con la musica. La messa in scena si sviluppa su tre layer cromatici sovrapposti, in tonalità pastello, a richiamare l’universo visivo dell’album omonimo e il linguaggio della pixel art, che si riflette anche negli strumenti personalizzati dei musicisti.
Non a caso lo show segue il cuore tematico di “HELLO WORLD”. Il disco, e di riflesso il tour, esplora il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale, tra coscienza ed elaborazione, tra sentimenti veri e simulati. Questo dialogo si incarna visivamente nel mandala, un grande pod circolare sospeso, decorato con motivi pixel e che si illumina a ritmo di musica. Svelato dopo il brano “Alieni”, il mandala prende letteralmente voce: durante lo show entra in scena a più riprese presentando di fatto i brani della scaletta con incursioni mirate, nelle quali si interroga sul significato dell’esistenza, sull’impossibilità di provare emozioni, sulla nostalgia di ciò che non può avere: un’anima, una coscienza, dei veri sentimenti. È un’intelligenza artificiale che sogna di essere umana. In questo modo, la tecnologia diventa non solo uno strumento spettacolare, ma un personaggio a tutti gli effetti.
I punti salienti del tour estivo dei Pinguini Tattici Nucleari
L’apertura e la chiusura del concerto sono due aspetti fondamentali. Lo show si apre con un gesto spettacolare che rompe immediatamente ogni convenzione: durante le prime note di “Hello World”, 18 cannoni da stadio sparano in simultanea 300 kg di coriandoli a forma di pixel colorati, per un totale di oltre 3000 kg utilizzati nell’intero tour. È un’esplosione visiva sorprendente, solitamente riservata ai finali di show, che qui invece anticipa tutto, facendo letteralmente sparire il palco e la band alla vista del pubblico per qualche istante sotto una colonna di coriandoli. Anche la scaletta conferma questa impostazione controcorrente: i primi brani proposti sono tra i più amati dal pubblico (“Giovani Wannabe”, “Ringo Starr”, “Romantico ma muori”), scelti con l’intenzione di iniziare subito con il massimo impatto emotivo ed energetico, anziché conservarlo per la chiusura.
Il gran finale arriva con “Titoli di coda”, un brano pensato dai Pinguini per essere cantato attorno a un falò tra amici. Proprio da questa suggestione nasce una delle scene più potenti dell’intero spettacolo: tutte le passerelle si accendono con lingue di fuoco, un braciere centrale comincia a bruciare e il mandala scenografico si anima con un grande anello di fuoco. Un effetto visivo imponente, mutuato più dai giochi olimpici o dagli show internazionali che dai live italiani, che dà corpo all’idea di un falò collettivo che unisce band e pubblico. La coesistenza di effetti di fuoco e struttura scenografica high-tech ha rappresentato una sfida ingegneristica rilevante, portata a termine con la cura e l’ambizione che contraddistinguono tutto il progetto.
Altro elemento particolare che differenzia questo show da altri è che non sono previsti bis: non c’è un ritorno sul palco, nessun ulteriore brano a sorpresa. Lo show ha una sua chiusura netta, pensata come una narrazione completa: dopo l’ultima canzone (“Titoli di coda”), i Pinguini lasciano il palco seguiti da una telecamera, che li accompagna fino ai camerini: è lì che si conclude anche il concerto, con un ultimo saluto intimo, quasi cinematografico. Un finale coerente con la visione d’autore che permea tutto lo spettacolo, costruito come un racconto unico, organico e senza cesure.
Siete pronti a seguirli?