Djomi ci racconta “Gossip”

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“GOSSIP”, il nuovo singolo di Djomi, è una critica sociale alla necessità di esporsi e di mostrarsi superiori soltanto perché ci si veste con abiti di una certa marca o si guida un’auto di un certo livello.

L’obiettivo principale è quello di fare riflettere strappando un sorriso, quasi come le morali inserite in una sit-com. L’altro aspetto centrale di GOSSIP è proprio il fatto che al giorno d’oggi le figure di maggior successo, dunque con un’elevata esposizione media, sono sempre sotto pressione. Le buone azioni non fanno più notizia, sembra che si aspetti soltanto di vedere che qualcuno faccia un passo falso solo per prenderlo di mira e denigrarlo.

Benvenuto Djomi su Indie Life. Come definisci la tua musica e da dove trai ispirazione?

Mi piace definire la mia musica come un mix di tutto quanto quello che ascolto, il rap è soltanto “il mezzo” attraverso cui esprimo le mie influenze. Mi piace vedere questo genere un po’ come il pongo: lo modelli a tuo piacimento. Nelle mie influenze ci sono svariati nomi: da rapper affermati della scena italiana come salmo e nitro a quelli dell’americana come JID e Logic, dal NU metal dei primi anni 2000 come i Linkin Park e i Papa Roach fino a gruppi più recenti come i Nothing But Thieves o i Royal Blood. Per non parlare poi di tutta una serie di altri artisti e gruppi che ascolto tantissimo da cui magari non prendo direttamente nello stile ispirazione ma fungono da spunti esterni completamente a quello che faccio. Diciamo che mi piace avere più punti diversi.

Domenico Giovanni Pini, in arte DJOMI. Da dove nasce il tuo nome d’arte?

Il mio nome d’arte nasce da un pranzo da mia nonna in cui lei, sbiascicando per errore il mio nome “domi”, ha pronunciato “djomi”. Piano piano era diventato il mio soprannome tra i miei amici e quando mi sono ritrovato a dover scegliere con che nome d’arte riconoscermi non ne trovavo uno migliore di questo.

Quali artisti attuali e passati consideri tuoi punti di riferimento?

Sono sicuramente moltissimi e tutti non riesco a dirli (anche perché sicuramente alcuni non mi verranno in mente mentre li penso). Sicuramente i più celebri sono Sum 41, Trivium, Avenged Sevenfold, Linkin Park, Kazabian, Muse, Royal Blood, Nothing But Thieves, NOFX, Dead Kennedys, Megadeth, Foo Fighters, Salmo, Nitro, Ghemon, Ernia, Ensi, Davide Shorty, JID, J Cole, Anderson .Paak, EARTHGANG, Everyone You Know, Kanye West, Eminem, Masego, BROCKHAMPTON, JAY-Z, seeyousoon, Logic, Still Woozy, Grabbitz, Grandson, Rancid, Gob, Offspring, DREAMERS, Rage Against The Machine, Token, Joey Bada$$. Tutti quelli che mi vengono in mente al momento sono questi.

Che messaggio vorresti lanciare con la tua musica?

In realtà nessuno in particolare. Mi piace pensare che se la montagna non va da Maometto sarà lui ad andare da lei. Io scrivo di quello di cui mi sento di parlare in un determinato momento, sempre cercando di rimanere vero con chi sono e con quello che penso.

Sappiamo che ti sei è esibito in occasione del concerto del Primo Maggio a Roma nel 2021. Cosa ti ha lasciato emozionalmente e artisticamente questa esperienza?

Potrebbe essere una risposta stupida da un lato, ma non avevo mai fatto così tanti chilometri per suonare. L’allontanarmi così tanto da casa per la mia musica per la prima volta è stata un’esperienza molto forte (prima del 1 maggio il concerto più lontano a cui ero andato era a Ferrara, quindi ero comunque nella zona di casa mia).

Vivi tra Cervia, Bologna, Roma e Milano. Qual è il tuo rapporto con queste città?

Il mio rapporto con Cervia è un punto tale che se potessi sposarla lo farei, almeno di inverno. Non amo troppo l’estate sia come stagione per il clima sia per la ressa di turisti che rende difficile girare tranquillamente. D’inverno tutta la città sembra come se stia riposando dai tre mesi estivi e si stia preparando per i nuovi. A chiunque non sia mai stato in una località marittima d’inverno lo consiglio. Bologna la adoro, è una grande città che non ti fa sentire la sua grandezza ma ti accoglie a braccia aperte. Oltre a quello alcuni dei concerti migliori che io abbia fatto sono stati lì. Milano è odi et amo: ciò che amo di Bologna è proprio il fatto che non vivi il fatto di essere in una grande città mentre Milano da subito appena arrivi riconosci la grandezza del posto in cui ti trovi, questa cosa mi mette ogni tanto a disagio quando ci passo. Allo stesso tempo è una città piena di opportunità e di realtà meravigliose e persone che conosco che vivono lì mi hanno dimostrato come sapendo cercare si possono trovare i giusti posti dove andare. Quello con Roma è un rapporto ancora molto indefinito, semplicemente perché ci passo molto meno rispetto alle altre città qui sopra citate. Sicuramente una bellissima città.

Ci parli di come è nato il tuo nuovo singolo “GOSSIP”?

Gossip è nato da un momento in cui non ne potevo più di sentire persone vantarsi per nulla. Ho sempre odiato a priori una persona che si vanta perché secondo me non c’è nulla di positivo nel vantarsi: tutto quello che stai cercando di fare è di risaltare agli occhi di un altro che non ha la tua stessa fortuna. Un conto è chi dice “un tempo non avevo niente ma ho lavorato per essere dove sono oggi”: quello lo ammiro perché dimostra come il duro lavoro ripaghi sempre. Diciamo che, per usare un’espressione, ci sono un po’ troppi fornai che si vantano delle loro briciole…

Qual è il tuo motto o una frase che rappresenta la tua vita?

Ho una frase che mi piace ripetere da tanto tempo: “stai pur certo che nel momento in cui smetti di provare a realizzare un sogno quello diventerà impossibile, fino ad allora provaci”.

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?

Oltre a varie uscite di altre canzoni, passerò i prossimi mesi tra concerti e studio. Quando mi chiedono delle prossime uscite io aspetto sempre a dare conferme semplicemente per via del fatto che voglio sempre avere la certezza al 100% di quello che dico.

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