“Nella mia testa” di Corha: un viaggio introspettivo. Intervista all’artista

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Il 9 giugno Corha ha fatto uscire il suo nuovo singolo, “Nella mia testa”, un brano estivo e introspettivo prodotto da heysimo. L’atmosfera urban pop entra in contrasto con il significato del testo.

“Nella mia testa” è un brano leggero che nasconde le parti più dure per la giovane cantautrice: l’eterna lotta tra la consapevolezza della necessità del distacco descritto e la dipendenza reciproca, che si sente anche da lontano, che non la fa mai staccare del tutto.

Vediamo cosa ci dice Corha a riguardo.

Intervista a Corha su “Nella mia testa”

Ciao Federica, partiamo dalle cose “semplici” per sciogliere un po’ il ghiaccio: come stai in questo ultimo periodo? Come sta procedendo con il progetto CORHA?

Ciao! Sto bene grazie è un periodo intenso, gestire tutto da sola non è semplicissimo ma sto lavorando molto e ne sono felice. Il progetto procede (non sta a me dire come – ride – ) io sto dando il massimo, sto scrivendo molto e sto provando a dare un nome alle emozioni che provo.

“Nella mia testa” è la tua ultima release: qual è il significato alla base del singolo? Cosa vorresti arrivasse al pubblico con questo brano?

Alla base del singolo “Nella mia testa” ci sono due storie che si intrecciano, quella di trovare una strada personale nonostante periodi di ansia e, allo stesso tempo, quella di pensare a una persona che probabilmente sta vivendo lo stesso senso di smarrimento a distanza.

Tante influenze in questa e nelle passate pubblicazioni: chi sono i tuoi artisti di riferimento?

Cerco davvero di ascoltare di tutto, da Sergio Endrigo e Mina a SZA, mi sforzo di ascoltare anche mondi musicali lontani dal mio. Io amo la musica italiana e il cantautorato, in particolare anni 60 che ha un sound inconfondibile.

“Dormo solo tre ore, e sogno di perdere quello che ancora non ho”: cosa ti spaventa oggi nella musica? Sei riuscita a trovare la tua strada?

Quella frase è riferita a un forte momento di ansia vissuto un po’ di tempo fa, la strada ora non so se l’ho trovata ma di certo ho le idee più chiare e sto camminando.

Per gli artisti emergenti la dimensione live riteniamo sia fondamentale: hai mai portato la tua musica su un palco? In caso di risposta negativa, quali sono i programmi per l’estate?

Il progetto è nato durante il lockdown quindi mi sono concentrata tantissimo sulla scrittura e questo mi ha portato a lavorare molto di più in studio, di certo non vedo l’ora di pensare a come portare nel modo giusto il progetto live.

Il tema centrale del progetto è l’amore in ogni sua sfaccettatura e la realtà filtrata attraverso i tuoi occhi: quanto e come questo sentimento influenza la tua musica?

La realtà influenza tantissimo la mia scrittura perchè mi piace proprio raccontare della mia quotidianità, delle paure e delle riflessioni di una ragazza “normale”, raccontare quello che vivo nel mio piccolo, in modo molto naturale. L’amore in ogni sfaccettatura perchè non è un sentimento provato per una persona in particolare ma anche per una persona cara, per un’amica, per una sensazione.

Concludiamo con un consiglio: secondo te cosa un artista emergente dovrebbe fare oggi per farsi notare dal pubblico?

Sono la prima ad aver bisogno di qualche consiglio a riguardo – ride – però credo che la sincerità del progetto musicale sia fondamentale. Grazie mille!

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