Gli Zen Circus cantano “Il Male”?

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Un mese ricco di uscite musicali attesissime, questo settembre, prosegue con i The Zen Circus e il loro nuovo album “Il Male“, per Carosello Dischi. Dopo “Cari fottutissimi amici” la band pisana ci dà una nuova narrazione arrabbiata e satirica del nostro contemporaneo. Una tracklist calibrata dove le dimensioni del tempo e dello spazio si mescolano per raccontare l’umanità.

Cosa si sono chiesti gli Zen Circus

Con l’ultimo singolo, che anticipava l’uscita di questo nuovo album, prendeva forma “Il Male“, 11 tracce che catturano le piccole sfaccettature dell’essere umano, ritagliandosi uno spazio per sviscerare le forme del dolore, esaminando gli aspetti che la società impone di nascondere: la debolezza, la paura, la rabbia.

“Il Male” è ovunque

Ma cos’è? Il dolore fisico, una malattia? Cattiveria gratuita? Un tratto naturale umano? Sofferenza? La contrapposizione al Bene? Siamo davvero sicuri che escluderlo dall’estetica della società contemporanea non porti a farlo crescere e rinforzare ancora più nel profondo? Delle varie facce del Male (e di molto altro) tratta questo disco. Raccontate utilizzando quell’urgenza espressiva che da un po’ di tempo avevamo abbandonato: sala prove, chitarra, basso, batteria e rabbia.

The Zen Circus
Zen Circus

Nel loro nuovo disco gli Zen Circus s’interfacciano con emozioni che convergono in un grande suono, un immaginario collettivo più che reale. Per dare un’idea, con poche parole, di ciascuno dei brani de “Il Male”, direi che…

la paura di sbagliare e la paura della sincerità sono protagonisti assoluti del pezzo di apertura nonché brano che dà il nome all’album (o viceversa). Non c’è onestà che porti al bene? in un certo senso “Io preferisco il male” perché essere falsamente giusti non porta a nulla di buono (forse). Da un discorso così ampio, si aprono le strade verso analisi più specifiche, un passato raccontato insieme a una visione di futuro incerto del brano “Miao” (più approfondito in questo articolo); “È solo un momento“, terzo singolo del disco, è o non è forse una batosta al cuore? una pala che scava dentro la psiche umana e la sofferenza di tutti i giorni perché ogni momento è solo un momento ma nell’insieme di questi intervalli di tempo si creano le cicatrici e le radici interiori, quelle più radicate…

Meglio di niente” quarto pezzo, focus track del disco, è una dichiarazione a un amore finito, a un sé che appartiene a quel passato lì, al crollo dopo una perdita e alle tracce rimaste sulla pelle:

Anche il fallimento di una relazione fa Male. Non sapere perché questo sia accaduto, altrettanto. Ritrovarsi soli in una casa precedentemente condivisa forse ancora di più. Pezzetti di vita vissuta, oggetti, angoli, scampoli di cosa era e cosa non sarà mai più. Appino ha sognato questa canzone -non per modo di dire, letteralmente- e ha sentito il bisogno di dirlo a chiare lettere nello special

Zen Circus

“Il Male” è una critica sociale?

Il momento di rabbia torna con “Novecento” che è una chiara critica alla società contemporanea e al capitalismo, ci leggo molto la ben nota fomo che sui social si fa evidente, come modalità per manifestarsi, sentirsi vivi e sempre sul pezzo; “Caronte” è da sempre grande citazione nella musica di questo secolo. Gli Zen Circus usano il taxista del regno dei morti per tornare a parlare d’amore

Che cosa vedo all’orizzonte? Vedo una barca, forse è Caronte. Le due monete sopra agli occhi le hai rubate tu

Caronte – Zen Circus

Tra tutti i brani “Vecchie troie” è quello che mi ha fatto ridere di gusto, con le sue parole accigliate di satira sociale. Li chiama tutti a uno a uno: froce, artisti, guru, machi, compagni, fasci, amici, nemici, attivisti, sorelle, disabili, tossici, santi, pezzenti e snob, vogliono tutt* solo i sold’. Non perde colpi nemmeno nell’intento di ritornare seri, il nuovo disco dei The Zen Circus, con l’ottavo brano “Un milione di anni“, ma il focus sul pezzo è già online su IndieLife e non mi dilungo ulteriormente – fa piangere, questo lo sapete già; “Virale” è un altro passo verso la critica dell’odierno con una messa a fuoco sulla fugacità e l’effimero di tutto ciò che fa la massa, di questa noia mortale di “Chi fa gite con i figli, chi lava la BMW”.

Adesso e qui” è il penultimo brano che ci riporta in un mood agrodolce, arrabbiato come solo gli Zen sanno essere. Una riflessione che parte dai ricordi e atterra sui giudizi, dai consigli non richiesti alle paturnie della gioventù che riemergono nel presente, in chiave adulta e sempre con quella briciola di disprezzo che si tramuta in energia, quando la forza dei singoli diventa collettività:

Per quanto tempo devo ancora stare qui ad ascoltare le opinioni ed i consigli che mi volete sempre dare? Per nascondere la verità, fra tutte quella più importante che nessuno ci capisce niente, e dovremo stare solamente ora, insieme adesso e qui

Adesso e qui – Zen Circus

“La fine” del nuovo disco dei The Zen Circus

Una chiara conclusione “La fine“, il brano che ristabilisce il focus, una riflessione sull’età adulta, chiude il disco così:

Ridevamo dei soldi, ridevamo anche dei guai. Brindavamo alla fine di tutto quanto ed era facile infrangere le regole ma poi adesso le facciamo noi.

La Fine – Zen Circus
The Zen Circus

Per parlarne meglio con la band pisana ecco i prossimi appuntamenti e i prossimi live

Mercoledì 01 ottobre – Milano, Feltrinelli – Piazza Piemonte, 2 – ore 18:30
Giovedì 02 ottobre – Roma, Feltrinelli – Via Appia Nuova, 427 – ore 18:00

THE ZEN CIRCUS – TOUR 2025

28 novembre  Padova – Hall – SOLD OUT
28 novembre  Padova – Hall Nuova Dat
03 dicembre  Milano – Alcatraz
04 dicembre  Torino – OGR Torino
05 dicembre  Firenze  Teatro Cartiere Carrara
11 dicembre – Roma – Atlantico
12 dicembre – Bologna  Estragon – SOLD OUT
13 dicembre – Bologna  Estragon  Nuova Data
26 dicembre – Molfetta  (BA) – Eremo
27 dicembre  Senigallia (AN) – Mamamia
28 dicembre  Napoli  Duel

29 dicembre  Perugia – Urban

CREDITS

Produzione artistica: The Zen Circus
Registrato e mixato da Andrea Appino e The Zen Circus presso Iceforeveryone Studio di Livorno. Finalizzato da Andrea Appino, Marco Gorini e The Zen Circus presso Starwave Studio di Pontedera (PI). Masterizzato da Christian Wright presso Abbey Road Studios di Londra.
Appino: voce, chitarre
Ufo: basso, cori
Karim Qqru: batteria, cori
Francesco “Il Maestro” Pellegrini: chitarre, cori
Alessia Villa: cori in “È solo un momento”
Musiche di The Zen Circus, tranne “Un milione di anni”, composta insieme a Fabrizio “Thegeometra” Pagni. Testi di Andrea Appino, tranne “Miao”, scritto da Andrea Appino e M. d. M.
Produzione esecutiva: Carosello Records
Booking & management: Locusta
Grafiche di Iacopo Gradassi
Promo radio: RED & BLUE
Ufficio Stampa e Promozione TV + RAI: BIG TIME

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