L’anteprima del videoclip di Nenné, il canto malinconico di Demonaco

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Indielife ospita in anteprima il videoclip di “Nenné”, l’ultimo singolo di Demonaco, uscito il 22 marzo per Pluma Dischi.

Il videoclip di “Nenné” è una live session che enfatizza l’espressività vocale del brano e che mette insieme musica e arti visive, ospitando una performance di throw up, la tecnica del graffiti writing caratterizzata da velocità e semplicità.

«L’idea del video nasce per caso mentre girovagavo per mercatini dell’usato guardando due o tre quadri di fiori affiancati tra loro in una specie di magazzino polveroso»

La live session è ospitata dal Link di Bologna: una parete esterna dello spazio è quasi interamente ricoperta di quadri di fiori e diventa la tela dell’azione di graffiti writing, realizzata dai ragazzi di SorryMom Bologna. Il risultato ricorda la copertina stessa di Nenné, con la scritta colata di un dripper su di un quadro. In primo piano, il canto malinconico di Demonaco e il racconto a cuore aperto della fine di una relazione. L’esibizione è accompagnata dal pianista Giovanni “Baco” Cristino, curatore anche dell’arrangiamento del live.

Regia e idea: Demonaco
Throw up: SorryMom Bologna
Piano Wurtlizer: Giovanni Cristino
Camera: Fabrizio Ferraro
Fonico e post-produzione: Nicola Lanzani

Uscito il 22 marzo per Pluma Records (Irma Dischi) e distribuito da FUGA, “Nenné” è un brano che mette insieme strofe dal taglio narrativo e un ritornello intimo e diretto, in cui il dialetto napoletano si fa portatore di immediatezza e sincerità. Il racconto è quello di un distacco tra due persone, della progressiva incomunicabilità che si fa strada in una relazione, lasciando dietro di sé emozioni e sentimenti contrastanti.

Nella versione studio il canto di Demonaco, tra virtuosismi R&B e soul, si dispiega su una strumentale sincopata e incalzante, prodotta insieme a Bruno Bellissimo. Testo e musica sono cuciti insieme e si modellano perfettamente sulle oscillazioni emotive che caratterizzano il distacco, consegnando all’ascoltatore un’ambivalente malinconia.

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