Gli Speakeasy sono liberi come “George Best”: intervista alla band

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Dopo l’esperienza a X Factor e un periodo di intensa evoluzione artistica, la band Speakeasy è pronta a svelare il suo brano più ambizioso, George Best, scritto durante una transizione linguistica e musicale decisiva.

Nato nella primavera del 2022, il brano si ispira alla figura leggendaria del calciatore George Best per raccontare emozioni profonde, sogni e disillusioni, riflettendo la crescita della band. Con un mix di sonorità rock e testi intimi, Speakeasy segna così una nuova fase creativa, proiettandosi verso nuovi traguardi nel panorama musicale italiano.

Intervista agli Speakeasy su “George Best”

Ciao ragazzi! Benvenuti 🙂 Per prima cosa vi chiedo che cosa vi ha ispirato a dedicare una canzone a George Best e cosa rappresenta per voi come figura?

Ciao! Facciamo una premessa: dopo che scriviamo una canzone, ci impieghiamo settimane per trovare un titolo che ci convinca davvero. E anche in questo caso è andata così; alla fine abbiamo deciso di dedicargli la canzone perché veniva citato nel testo e perché ci suonava bene. Solo dopo ci siamo resi conto che il sentimento alla base del testo – letteralmente “vorremmo essere veri e liberi di esser quello che ci pare” – fosse fortemente connesso con la sua figura.

Raccontavate che la struttura del brano risale al 2020, mentre la nascita di “George Best” al 2022, quando avete fatto la vostra transizione dall’inglese all’italiano. Cosa vi ha portato a questo cambiamento? Come ha influito su questo pezzo in particolare?

Allora, al 2020 risale una registrazione fatta da Leo e sono quelle strummate di chitarra zuppe di delay che si sentono in apertura del brano. Mentre nel 2022 abbiamo ripreso quell’accenno di giro, fatto la struttura e scritto il testo.

La decisione di passare all’italiano è stata presa nel momento in cui ci siamo resi conto che dopo due anni di scrittura in inglese ci era difficile staccarci dai modelli angloamericani di cui siamo tutt’ora consumatori veraci. Passando all’italiano, ci siamo resi conto di risultare più veri, meno ricercati e più genuini. Per noi esser veri è la cosa più importante, infatti. E queste sensazioni pensiamo si sentano tutte nel brano.

In generale il vostro percorso come band tra lockdown, chiusure e riaperture, sale prove, non è stato lineare. Siete soddisfatti di dove vi vedete oggi musicalmente e personalmente parlando, come band?

Be’ sì, i primi 3 anni son stati belli movimentati contando che inizialmente eravamo un complesso acustico, poi si è aggiunto Jack alla batteria, poi costruiamo la sala prove e arriva il covid, poi Rocco il 2021 l’ha passato a Roma.

Dal 2022 abbiamo vissuto due anni “sereni” diciamo, l’ultima botta è stata l’uscita di Sesa dal gruppo ad aprile di quest’anno, ma l’abbiamo assorbita bene, dai… siamo soddisfatti, divergenze ci sono come in tutti i rapporti umani, discussioni pure, ma l’importante poi è essere tutti sulla stessa linea e remare nella stessa direzione allo stesso ritmo.

Qualche anticipazione di progetti futuri?

Per il futuro l’idea è quella di continuare a scrivere belle canzoni e di suonar tanto in giro. Poi vediamo quando riusciamo a cacciar fuori l’album.

Se poteste dire qualcosa a George Best, cosa sarebbe?

  • Noi e lei abbiamo una cosa in comune: esser stati a letto con Miss Mondo; ma non due Miss Mondo diverse, la stessa identica: Miss Mondo ’73.
  • Come ci si sente dopo esser stati a letto con una Miss Mondo?

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