Il conservatore Cristicchi fa piangere l’Ariston

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Essere cantautori è un atto coraggioso nell’epoca odierna, figurarsi quando tratti argomenti anticonvenzionali. Simone Cristicchi fa proprio questo, guadagnandosi un coro (o meglio, pianto) unanime per il suo brano in gara al Festival di Sanremo 2025 “Quando sarai piccola”. Sono state infatti rispettate le aspettative, che lo vedevano tra i brani più intimi e delicati in corsa per il leoncino d’oro, attraverso la sua intramontabile voce leggera e narrativa, capace di trafiggere il cuore di tutti fra una parola e l’altra.

In un abito elegante e abbastanza ribelle per gli standard ormai sfrenati di Sanremo, l’artista romano ha tirato fuori un grido di rabbia e di nostalgia, verso la persona più importante della nostra vita: la mamma. Forse per la forte connotazione autobiografica o forse per la sua tenacia di rimanere fedele alla scuola dei cantautori romani, Cristicchi rimane così un toccasana per chi ancora dá valore alla parola e un po’ meno al suono.

Sará in grado di lasciare il segno come avvenne nel 2007 con “Ti regaleró una rosa”? Orfani di una risposta immediata, consideriamo solo come il contesto musicale sia variato in questi 18 anni, ma nulla ci toglie di sognare con l’artista per una posizione degna in classifica!

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