Intervista a Diletta Fosso: Oltre il rumore è pieno di possibilità!

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più

Ciao Diletta, il tuo nuovo singolo “Oltre il rumore” ha un titolo molto evocativo. Cosa rappresenta per te questo “rumore” e cosa c’è “oltre”?

Per me, il “rumore” è tutto quello che ci bombarda ogni giorno: le notizie brutte, le polemiche inutili, l’odio sui social… Insomma, tutto quello che ci impedisce di pensare con la nostra testa. “Oltre” c’è un silenzio che non è vuoto, ma pieno di possibilità: è lo spazio per ascoltare noi stessi e gli altri, per trovare un po’ di pace e per immaginare un futuro migliore. È difficile arrivarci, ma dobbiamo provarci!

Guarda il video “Oltre il rumore” di Diletta Fosso:

Il comunicato stampa parla di “un inno alla pace, ma anche un grido, un ricordo, una poesia alla resistenza”. Quale di questi aspetti ti sta più a cuore comunicare con questa canzone?

Mi piace pensare che sia un po’ tutto questo insieme! La pace è una priorità ma non si può ottenere stando con le mani in mano. Bisogna resistere, reagire, non arrendersi alla negatività. La mia canzone è un invito a non dimenticare quello che è successo e a lottare per un mondo più giusto, anche con le piccole cose di ogni giorno.

Com’è nata l’idea di coinvolgere altri 20 artisti in una playlist tematica? Ti aspettavi una risposta così positiva e partecipativa?

Volevo che la mia canzone non rimanesse solo “mia”, ma diventasse un’occasione per far sentire tante voci diverse. Ho pensato che unire le forze con altri artisti potesse amplificare il messaggio e creare un dialogo più ampio sulla guerra e sulla pace. Non mi aspettavo che così tanti artisti aderissero con entusiasmo!

Come si è sviluppato questo “mosaico di testimonianze” e cosa hai imparato ascoltando le riflessioni degli altri artisti sulla guerra?

Ho contattato gli artisti che stimo di più, spiegando il progetto e invitandoli a condividere una canzone o un pensiero sul tema della guerra. È stato un processo bello e partecipativo. Ho imparato tantissimo ascoltando le loro riflessioni: ognuno ha portato la sua esperienza, la sua visione del mondo e questo ha arricchito tantissimo il progetto.

Quando componi un nuovo brano, come avviene il processo compositivo? Avere delle basi classiche ti è d’aiuto?

Di solito parto da un’emozione, da un’immagine, da qualcosa che mi colpisce particolarmente. Poi prendo il mio violoncello, Alfred, e inizio a suonare, a cercare una melodia che esprima quello che sento. Le mie basi classiche mi aiutano tantissimo, perché mi danno una solida base tecnica e mi permettono di sperimentare con più libertà.

Nella tua musica sono coinvolti diversi musicisti come Brian Belloni, Alberto Fiorani e Corrado Bertonazzi… come li hai conosciuti? E come è stato lavorare con loro?

Sono amici di famiglia. Lavorare con loro è stato un onore e un’occasione di crescita incredibile. Mi hanno aiutata a dare forma alle mie idee, a sperimentare nuove sonorità e a rendere le mie canzoni ancora più belle e potenti.

So che hai il papà musicista, ti aiuta nei tuoi progetti artistici? Ti sostiene e ti consiglia?

Sì, mio papà mi aiuta un sacco! È un compositore e mi segue nella scrittura e negli arrangiamenti. Mi dà consigli preziosi, mi supporta nei momenti difficili e mi sprona a dare sempre il massimo. Anche mia mamma che insegna musical mi dà consigli preziosi su come cantare e muovermi sul palco, come parlare e intrattenere il pubblico.

Di sicuro te lo chiedono tutti, ma… come è nata la tua passione per il violoncello?

Avevo quattro anni ed ero fissata col contrabbasso, ma ero troppo piccola per suonarlo. Allora i miei mi ha fatto provare il violoncello e… è stato amore a prima vista! Il suo suono caldo e profondo mi ha conquistata subito. Da allora non l’ho più lasciato.

Diletta Fosso mentre suona il violoncello

Cosa pensi della musica di questi anni? Chi sono gli artisti che segui?

Penso che ci sia tanta musica interessante in giro, ma anche tanta roba usa e getta. Mi piacciono gli artisti che hanno qualcosa da dire, che non si limitano a seguire le mode, ma che cercano di esprimere la propria originalità. Ascolto un po’ di tutto, da Elisa a Olivia Rodrigo, passando per il rock degli anni ‘90. Prendo spunto un po’ da tutti, senza perdere di vista la ricerca della mia identità.

CONTATTI E SOCIAL

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti per rimanere aggiornato su tutte le nuove uscite e per non perderti nemmeno un articolo dei nostri autori! Basta solo la tua mail!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più