The Last of Us Part 2: Sopravvalutato o Spettacolare?
Sono passati diversi giorni dall’uscita del tanto atteso nuovo titolo di Naughty Dog che avrebbe dovuto occupare gli scaffali, e gli store multimediali, già dal 21 Febbraio del 2020 ma a causa del Covid-19, la data di rilascio ha subito uno slittamento che ha visto il lancio di The Last of Us Parte 2 solo il 19 Giugno del 2020.
Come si capisce già dal titolo non si tratta di una nuova IP Sony ma dell’attesissimo seguito di quello che per molti è considerato un vero e proprio capolavoro, un titolo che vanta ben 204 premi a carico, diventando così uno dei videogiochi più premiati della storia. Uscito, neanche a farlo apposta, per Playstation 3a giugno del 2013 e si sta ovviamente parlando di The Last of Us.
La forza incredibile che questo primo capitolo ha saputo dimostrare può essere racchiusa sotto molti aspetti: innanzi tutto fu uno degli ultimi videogiochi a sfruttare a dovere la terza incarnazione della Playstation, in quanto solo nel novembre 2014 sarebbe uscita la allora nuova console sony dell’epoca: La Playstation 4. The Last of Us non ha nulla da invidiare per quanto riguarda il comparto grafico, ai primi titoli pubblicati per la “next gen”.
Inoltre i fan vennero letteralmente colpiti e sconvolti dalla potenza narrativa che questa opera ha saputo trasmettere grazie ad una trama ben strutturata, immersiva, accattivante ed emozionante: un vero e proprio film interattivo correlato da musiche ed ambientazioni che hanno strappato ogni sorta di emozione possibile: gioia, tristezza, terrore, spensieratezza, dolore. Insomma un tutto tondo di feels che sono rimasti scolpiti nel cuore e nella mente di coloro che, successivamente, sarebbero diventati dei veri e propri fan del brand.
Ricordiamoci il primo The Last of Us
Per parlare di questo secondo capitolo, senza nessuno spoiler a riguardo, bisogna però comprendere un minimo la trama del primo: Joel è un uomo che perde la figlia Sarah cercando di scappare insieme al fratello Tommy durante lo scoppio di un epidemia dovuto ad un fungo parassita chiamato Cordyceps che intacca il cervello di chi viene infettato, rendendoli dei veri e propri mostri.
Dopo un salto temporale di 20 anni, ritorniamo nei panni di un Joel profondamente cambiato, un contrabbandiere freddo e cinico che prenderà in carico Ellie da Marlene: La prima è una ragazza che risulta essere immune al contagio degli infetti, essendo stata morsa e non riscontrando nessun segno proprio dell’infezione, mentre la seconda è una donna a capo di un gruppo chiamato Fireflyes ( in italiano passato come “Luci” ) che sperano di poter trovare una cura utilizzando proprio la giovane Ellie.
Non voglio dilungarmi oltre per quanto riguarda il primo capitolo del brand che, a mio avviso, rimane una pietra miliare della storia videoludica e che andrebbe assolutamente giocato da ogni videogiocatore.
Vale la pena comprare e giocare la parte due di questa vicenda?
Per prima cosa ci tengo a sottolineare che questi sono pareri esclusivamente soggettivi e che, essendo a 20 ore di gioco totali, posso esporre con maggiore chiarezza per farvi capire la mia opinione a riguardo.
Il gioco vero e proprio, secondo me, non offre queste grandissime innovazioni di gameplay rispetto al titolo precedente: Abbiamo la possibilità di far nuotare Ellie, che nel primo non ne era capace, così come è stato implementata la funzione di salto per arrivare a punti della mappa altrimenti irragiungibili. Una buona innovazione, invece è la possibilità di entrare negli edifici da vie secondarie quando troviamo una porta chiusa e, in genere, veniamo anche ricompensati con scorte, cassaforti da aprire o collezionabili da recuperare.
Aspettative: Gameplay o trama?
In tutta onestà non è l’innovazione nella giocabilità il punto focale che che stavo cercando in The Last of Us Parte 2.
Una trama emozionante, che ti faccia comprendere come l’umanità si stia sviluppando nei confronti di un epidemia a cui non c’è una soluzione: le emozioni, le sensazioni che i due personaggi giocabili della storia, Ellie ed Abby, provano durante tutto il viaggio che hanno da intraprendere. Le motivazioni, i pensieri, i sentimenti ed i rapporti che le due protagoniste possiedono nei confronti dei loro comprimari, degli amici, dei conoscenti.
L’ascendente che questi hanno sulle due ragazze che può essere compresa maggiormente, a mio avviso, solo quando abbiamo un quadro più generalizzato della storia, del viaggio che entrambe compiono e che per certi versi appare come diametralmente opposto.
The Last of Us Parte 2 è un titolo pieno di sentimenti, positivi e negativi a cui il giocatore deve andare incontro e lasciarsi trasportare, qualche volta capendoli e qualche volta storcendo il naso per il disgusto, com’è giusto che sia perché è questo che la vita reale fa: il titolo ti mette davanti a scelte, da entrambi i punti di vista che possono essere discutibili, capite e condivise in base a come viene interpretato un determinato accadimento ai fini della storia.
Acquistarlo o no? Il parere dell’utenza
A mio avviso è un titolo che, a prescindere da come si svilupperà, deve essere giocato per poter capirne la vera essenza e non basta vedere dei gameplay o fermarsi ai leak usciti qualche mese prima del rilascio per poterne dare un giudizio vero e proprio.
Questi però, sono i miei pareri estremamente personali e soggettivi, da un fan della saga che non è rimasto assolutamente deluso dal prodotto di Sony e Naughty Dog.
Secondo l’utenza, invece, e più precisamente secondo chi ha potuto scrivere la propria opinione su Metacritic, sito americano dedicato alle recensioni di ogni genere ( Musicali, cinematografiche, videoludiche ) il lavoro svolto dal team di sviluppo non meriterebbe nemmeno un 5, per essere precisi a poche ore dal rilascio del videogioco vi è stata una vera e propria bombing review negativa che ha visto fioccare voti come 0, 1 e 2 portando, di fatto, il valore dell’utenza ad uno scarsissimo 3.
Io non credo che le centinaia, se non migliaia, di commenti dell’utenza vengano da chi ha avuto la possibilità di esperenziare il titolo ma, molto più probabilmente, giungono da quel bacino di persone incappate nei leak decontestualizzati e che hanno rovinato irrimediabilmente il loro metro di giudizio. Non voglio neanche soffermarmi a tutti quei commenti negativi relativi ai gusti sessuali della protagonista perché evidentemente nessuno ha giocato il DLC Left Behind, a quanto pare.
Così come non mi soffermerò minimamente a commentare chi si sia lamentato delle fattezze di Abby, che viene rappresentata in maniera androgina.
Critiche da evitare
Questi non sono e non devono essere termini di paragone o giudizio ne per quanto riguarda la valutazione di un videogioco ne per valutare l’essenza di una persona.
I commenti di quella tipologia dovrebbero essere semplicemente ignorati perché prodotti da mentalità nocive e tossiche. Una soluzione sana sarebbe stata, invece, quella di permettere il voto all’utenza una o due settimane dopo il rilascio del titolo così da scoraggiare chi ha unicamente voglia di lamentarsi, buttare benzina sul fuoco leggendo altri commenti oppure dare semplicemente fiato ad una bocca che dovrebbe avere la compiacenza di stare in silenzio.
Conclusioni
In conclusione per quello che mi riguarda, The Last of Us Parte 2 come ho già accennato prima è un titolo che dovrebbe essere giocato dai fan della saga per poter maturare un opinione personale esclusivamente pad alla mano e non guardando dei gameplay di terzi. Scoprire il mondo e tutto ciò che è cambiato all’interno di esso e vederlo tramite gli occhi di qualcuno che gioca al posto vostro, per me, è una pessima scelta se avete amato il primo capitolo.
Non posso che trovarmi concorde con le votazioni che la critica globale ha donato a questo gioco valutandolo come un 9 pieno senza se e senza ma. Se vi è piaciuto questo video iscrivetevi al canale per rimanere aggiornati con le nuove rubriche future. See you space cowboys!