Chi ha partecipato ad almeno un concerto dei Subsonica, sa di poter rinunciare alla palestra per una settimana! Dopo più di vent’anni di carriera e con 8 album alle spalle, come sottolineato dal titolo dell’ultimo uscito, la band che meglio di tutti rappresenta l’eccellenza della musica nel panorama torinese, non intende rinunciare al suo sortilegio verso il proprio pubblico.
Così, come un incantatore di serpenti, Samuel Romano ha collaudato un sistema infallibile per animare le folle come solo i grandi front men sanno fare, gli basta pronunciare le formule magiche “Salta” e “Tutte le mani” per riuscire a manipolare gli avventori con un unico obbiettivo, farli divertire e scatenare senza sosta per più di due ore e mezza di concerto, tanto che ad un certo punto è il pubblico esausto che chiede di prendere fiato, ma sembra davvero impossibile vista la scaletta stratosferica e l’energia inesauribile dei musicisti. Se Samuel dice “Salta” tu devi saltare!
Questa volta abbiamo deciso di seguirli da Milano direttamente a casa loro, nella sonica e magica Torino, per vedere l’effetto che fa e anche per un po’ di coerenza. Cantare “il Cielo su Torino” al Parco Indro Montanelli in zona Porta Venezia a Milano, non è la stessa cosa.
Il Live
Il concerto promette bene già dal panino di rito preso dai “porcari” fuori dalla venue e si conferma uno show coinvolgente dall’inizio alla finee grazie ad una setlist che attinge da pezzi di repertorio immancabili, ad alcune chicche che non si sentono spesso live attraversando tutta la discografia fino alle ultime uscite.
Le scenografie sempre avveniristiche incantano con luci LED da anni utilizzate nei loro show a basso impatto ambientale e la band è ben distribuita su tutto il palco per dare la possibilità di godere di ogni singolo elemento nel suo habitat naturale: dalle posizioni improbabili di Boosta alle tastiere, al groove di Pierfunk, passando per Ninja che dietro agli occhialetti da ingegnere pesta durissimo la batteria e il precisissimo Max Casacci fino ad arrivare ai salti di Samuel, un altro marchio di fabbrica immutato nonostante il suo abbigliamento sia molto diverso dalla felpa sportiva con berretto dei primi tempi. La voce dei Subsonica infatti sfoggia una serie di outfit degni dell’Ariston! (ovviamente citato prima di “Tutti i miei sbagli”). Come avevamo anticipato qui, una gradita novità di questa tournée è la presenza di un artista sempre proveniente dalla scena Sabauda, Willie Peyote, che dimostra grande verve nell’esecuzione del suo pezzo e nei duetti con i Subs, suscitando l’interesse di un pubblico accogliente.
Infine, non resta che parlare del 5° elemento di ogni esibizione, l’audience. Si ironizza subito sul fatto che l’età media ormai sia aumentata, ma comunque nessuno si risparmia e il pubblico torinese è rilassato e coinvolto, dando proprio la sensazione di trovarsi ad una festa tra amici “presi bene” per utilizzare un termine tanto caro alla zona, che si entusiasmano di fronte ai grandi classici, ascoltano felici e incuriositi i nuovi pezzi e rispondono sempre al gruppo per trasmettere il loro calore.
Conclusione
Ogni volta che i Subsonica pubblicano un nuovo album, una gazzella sa che dovrà correre ad un loro concerto per apprezzarlo fino in fondo, nonostante la paura di trovarci il leone con le fauci spalancate.
Alla fine non importa che tu sia leone o gazzella, quello che conta è che sicuramente ti divertirai.
Foto gallery
SETLIST:
Bottiglie rotte
Discolabirinto
Up patriots to arms
Nuova ossessione
Jolly Roger
Fenice
Punto critico
Liberi tutti
Il diluvio
Perfezione
L’incredibile performance di un uomo morto
Respirare
Cieli in fiamme
L’incubo (con Willie Peyote)
I cani (con Willie Peyote)
Radioestensioni (con Willie Peyote)
La glaciazione
Nuvole rapide
Veleno
Aurora sogna
Depre
Le onde
Il Cielo su Torino
L’odore
Abitudine
Benzina Ogoshi
Tutti i miei sbagli
Strade
Ph. credits: Gabriele Farronato