Esdra. in piena Palermo, un “Fiore Punk”

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Oggi ho il piacere di farvi leggere la chiacchierata che ho avuto con una giovane cantautrice palermitana. Il suo nome è Esdra Sciortino, in arte Esdra e viene considerata un “Fiore Punk”. Leggera, delicata e dannatamente vera, nel suo nuovo singolo “Pianta e uragano” ci ricorda quando sia semplice ed importanti dirsi ti voglio bene.

Ciao Esdra, benvenuta, e prima di iniziare permettimi di farti i miei più sinceri complimenti per il tuo brano, ma anche per la tua potenza artistica, che arriva dritta senza mezzi termini a chi ascolta. “Pianta e uragano” è il tuo singolo d’esordio, un elogio all’amore, a dirsi che ci si vuole bene, semplicemente. Raccontaci come nasce.

“Grazie mille! Mi sto ancora abituando all’idea di aver condiviso un pezzo di me col mondo, ma ricevere queste impressioni è sempre un piacere. “Pianta e uragano” è nata d’impulso, in teoria in quei mesi non era nemmeno previsto che io avessi a portata di mano una chitarra, dato che mi trovavo lontana da casa.
Un giorno, a Luglio 2020, stavo seduta in cucina assorta nei miei pensieri da innamorata e all’improvviso mi si è presentata chiara davanti la frase che apre il brano: Noi ci amavamo già ai tempi del Colera.
Da lì ho trovato un giro di accordi che suonasse per come io lo immaginavo e poi è stato tutto un lavoro di stesura testo flusso di sentimenti. Dopo 40 minuti la canzone era pronta per come la sentite voi oggi”.

Sei giovanissima, ma l’età ha poco da pretendere quando si scrive con l’anima. Ti inspiri a i più grandi cantautori italiani degli anni 70. Chi era Esdra da piccola, cosa ascoltava e come assorbiva quello che sentiva?

“Io da piccola ero dinamite. Mi arrampicavo ovunque, camminavo scalza anche sul terreno della campagna e tenevo sempre la radio accesa. Ho due fratelli maggiori ma solo io mi sono legata così tanto al mondo della musica e ad un certo tipo autori.
Sicuramente mia madre sta all’origine della mia passione per la musica di vecchia data e per il canto, molto spesso cantiamo insieme. Non saprei dire come facevo ad assorbire quello che sentivo e perché io ci sia riuscita più dei miei fratelli… forse è solo una questione di empatia e predisposizione”.

L’incontro con Fabio Rizzo come è nato? Com’è affidare la propria musica, la prima, quella che ti apre al mondo della musica indipendente, ad un produttore che vanta nel suo palmarès collaborazioni con artisti indipendenti esplosi negli ultimi anni?

“Io e Fabio ci siamo conosciuti grazie ad un progetto indipendente di nome Macerie Sessions, coordinato da alcuni nostri amici.
Loro mi chiesero di fare un video in cui suonavo e per le riprese audio chiesero il supporto di Fabio: questo è stato il nostro primo incontro.
Lavorare con Fabio e affidare a lui la mia musica è un continuo esercizio di fiducia che ormai mi riesce naturale e automatico.
Dopo tanto tempo passato ad autogestirmi, ovviamente all’inizio è stato un po’ strano pensare di dover condividere ogni idea e decisione con un’altra persona.
Però in questo caso si è subito instaurata un’intesa sconfinata, e soprattutto lavorando insieme abbiamo capito l’uno il funzionamento dell’altra, cosa che ci permette di andare molto veloci in fase di produzione e mixaggio.”

Seguendoti in questi primi giorni di uscita del brano, stai riempiendoti di soddisfazioni su soddisfazioni. Ora come procede il tuo percorso artistico? Puoi anticiparci qualcosa?

“Sì è vero, stiamo proprio volando! Al momento siamo molto focalizzati su “Pianta e uragano” per spingerla sempre più lontano e, detto tra noi, dovrei anche rimettermi al passo con l’Università (ops).
Ma quest’estate sicuramente lavoreremo a qualcosa di nuovo, in vista dell’album in uscita a inizio 2022. Nel frattempo speriamo tornino i live per tutti!”

Io ti ringrazio di cuore per esserti raccontata a noi quest’oggi e mi auguro di ascoltare presto nuova musica con la tua firma. Mi piace di solito lasciare l’ultima domanda libera, quindi ti lascio carta bianca per dire ciò che vuoi e ti auguro il meglio. Grazie.

“E’ una bellissima idea, grazie a te.

Vorrei avere braccia abbastanza grandi per stringere tutte quelle persone che hanno creduto in me soprattutto nei momenti in cui io non pensavo che questa strada fosse percorribile.
Guardare in faccia la mia fortuna e dirle grazie per quelle cose e persone che mi ha messo davanti all’improvviso.
Vorrei dire a chiunque mi abbia ferita o spezzato il cuore, che l’ho superata e non fa più male e che, comunque, mi è servito anche quel dolore.
Sarebbe bello tornare ad ogni momento che poi è diventato parte di una canzone e riviverlo con la consapevolezza che sarà per sempre una gemma brillante nella memoria.
E se potessi fare un viaggio nel tempo andrei a trovare la me bambina per dirle “Troverai qualcuno come te, viaggerai e getterai la spugna mille volte. Ti diranno cose brutte e cose belle. Tu non smettere mai di sapere chi sei e da dove sei partita, perché quella è la tua più grande forza.”


Grazie ancora per avermi invitata a scrivere, anche io vi auguro il meglio.
A presto

Esdra

Nella speranza che la nostra musica indipendente continui a regalarci preziosi artisti come Esdra, vi consiglio di seguirla ed innamorarvene alla follia.

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