Avete presente quella sensazione di vuoto e smarrimento che si vive intorno ai 25 anni? Quella che qualcuno chiama ‘crisi del quarto di secolo’? Gli isterismi universitari, l’ingresso nel mondo del lavoro, la precarietà economica ed emotiva, la ricerca di un proprio posto nel mondo, il tentativo di non perdere per strada le persone a noi care e di non finire in quella relazione tossica da cui ci hanno tanto messo in guardia. Ecco, speriamo di essere un po’ di conforto nel dirvi che non siete sole e soli in questo, ma che moltissime di queste esperienze sono raccontate in modo esemplare in un filone letterario che si sta facendo notare negli ultimi mesi, quello dei sad hot girl books.
Stanno spopolando sul web, e in particolare su Instagram e TikTok, e ci fanno sentire meno sole, questi libri, spesso di autrici millennial, in cui le protagoniste (sempre femminili) vivono quel sentimento di vuoto e ‘crisi mistica’ che la nostra generazione conosce forse fin troppo bene. In questi romanzi spesso il tutto sfocia in depressione, abuso di sostanze, circoli viziosi in cui si entra ed esce da relazioni disfunzionali senza quasi rendersene conto.
C’era una volta la millennial fiction
Uno dei punti comuni a questi romanzi che parlano di ragazze interrotte sembra essere la voce delle autrici che le mettono sulla pagina, per lo più donne millennial. A partire dalla famosissima Sally Rooney, che nei suoi tre romanzi ha dipinto un ventaglio di giovani donne spezzate e problematiche, che mantengono però una parvenza di controllo e superiorità nel raccontare i loro drammi. Perché proprio questo senso di superiorità è una delle caratteristiche delle nostre sad/hot girls, è questo in fondo che le rende ‘hot’ nonostante la ‘sadness’ da cui sono pervase. Ci raccontano la loro storia quasi raccontassero quella di altre, con distacco, a volte freddezza, come se le osservassero da lontano.
Oltre a Sally Rooney, altre giovani autrici sono portavoce di questa categoria, come Megan Nolan, Lara Williams, Dolly Alderton, Naoise Dolan, Ottessa Moshfegh, Catherine Lacey, Carmen Maria Machado e Elif Batuman. Come voci italiane possiamo citare senz’altro Irene Graziosi e probabilmente Giulia Caminito.
Anche se si tratta di un caso particolare, forse si può inserire in questo filone anche il memoir di Lidia Yuknavitch, autrice di tutt’altra generazione rispetto a quelle citate prima, ma con temi che ricordano senz’altro quelli dei sad hot girl books.
Autrici classiche che più sad hot girls non si può
Le crisi esistenziali per le giovani donne non sono certo una novità dei nati dopo gli anni ottanta, per questo ci sono delle autrici considerate precursore di questo filone letterario. Prima fra tutte Sylvia Plath, i cui diari accompagnano da anni e anni le giovani donne ‘tristi’ di tutto il mondo. A lei si aggiungono altre grandi autrici della letteratura del Novecento, come Joan Didion, Jean Rhys e Susan Sontag. Vi segnaliamo un interessante approfondimento del New Yorker a proposito di queste autrici.
Per approfondire i sad hot girl books
Se pensate che questi romanzi possano essere i capisaldi della vostra sad hot girl summer o, più in generale, della vostra sad/hot vita da qui in avanti, vi segnaliamo che potete approfondirli anche in questo articolo di Rivista Studio, questo elenco di Cosmopolitan UK, o dai video YouTube di Serafina Consolo e Marika Salvatori.
Vi auguriamo delle ottime letture, che speriamo vi facciano sentire più compresə e meno solə!