Lazzaro, alzati e cammina! Fuori il disco d’esordio di un cantautore rinato

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Vi avevamo già raccontato di Lazzaro, il cantautore toscano dal nome evocativo che qualche tempo fa aveva tirato fuori dal cilindro un paio di singoli davvero avventurosi, prodotti magistralmente da Nicola Baronti e pubblicati da La Rue Music. Oggi, l’artista decide di allungare il passo e di pubblicare “Lazzaro“, l’omonimo disco che segna il debutto sulla lunga distanza di un artista da tenere particolarmente d’occhio, perché meritevole.

Il disco presenta una sua complessità che ben riesce a trasparire sin dal primo brano, “Fears”, primo singolo estratto dall’album; le sonorità elettroniche non levano spazio ad una scrittura particolare, ispirata, che fa della ricerca del “colpo di scena” una sua naturale tendenza: c’è un afflato quasi mistico, a tratti esoterico, nel cantato di Lazzaro, che sembra davvero provenire da un oltretomba rivelatorio, da un luogo che si trova al di là di un’imminente apocalisse.

“Pulviscolo” e “Volonté” immergono subito l’ascoltatore in una dimensione “collettiva”, che riguarda tutti coloro che si riconoscono nella necessità di reagire a questa “nausea” che attanaglia Lazzaro ma in generale il giovane millenial immerso nella propria, inesplosa, volontà di potenza; “Stupida” conquista con un andamento da “Mille e una notte”, con un fraseggiare arabeggiante che rende ancora più “lisergico” il tutto, anche se “Emorragia” è forse il brano più “pop” del disco, con un piglio squisitamente anni Novanta che rimanda la mente a bei ricordi che sanno di alt-rock.

Il giro di boa finale del disco trova invece, a nostro parere, un ottimo perno di rotazione attorno a “Salvo Lima”, brano che gioca con il grottesco (in linea comunque con l’attitudine di Lazzaro su tutto l’album) e riesce a portare l’incedere del tutto su pulsazioni quasi da dance-floor. La perla di chiusura è affidata al lievitare calmo ma costante di “Bellissima”, ottimo viatico per trasportarci nell’attesa di buone nuove (e si spera, live) di un progetto che sembra avere tutte le carte in regola per capitalizzare un esordio giusto, e ben fatto.

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