“Lo Spazio, l’Egitto, Battiato” di Mattia Rame: recensione

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Mattia Rame è un cantautore romano che, dopo la pubblicazione di una serie di singoli, ha esordito nel 2023 con il suo primo disco “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato”, un titolo che racchiude le sue principali influenze e ispirazioni. Il disco, prodotto da Alessandro Giovannini (White Rock Studio) per Gallia Music, è una collezione di dieci brani che fonde poetiche introspezioni dalle audaci sonorità sperimentali.

L’album si presenta come un viaggio musicale nell’anima dell’artista, che racconta storie di amore e di cambiamento intessute in suggestioni letterarie che trasportano l’ascoltatore in un percorso concettuale. Il disco si distingue per la sua eccentricità, incorporando elementi elettronici, sonorità rock, citazioni poetiche e musicali in un’opera che riflette l’essenza stessa dell’artista con riflessioni sulla lettura, l’amore, la solitudine, e la ricerca della propria identità tra sfaceli cosmici ed interiori.

Il disco è accompagnato in radio dal singolo e videoclip “I Ghiacciai”, una canzone sull’urgenza di cambiare che esplica il concetto di fondo di tutta la musica e della ricerca di Mattia Rame. Un disco d’esordio è, infatti, come una nascita perché tutti siamo chiamati a Nascere. Nascere a noi stessi, a rinascere, per la prima volta; a trovarci, identificarci, oltre i condizionamenti familiari e sociali, le ferite aperte, le brutture, oltre le nostre infinite morti quotidiane alle quali siamo e saremo sempre condannati. “Apritevi, apriamoci” è l’imperativo categorico, gioioso e amorevole, che ci dà la Vita quando ci intima, in fondo, di seguirla. “Seguiamola, dolcemente, senza riserve!”.

Tra gli altri brani spiccano “Con le Doctor Martens blu”, una canzone d’amore sulla fine di un’illusione e di tutte le illusioni, che apre il disco con il trittico che dà il nome all’album; “Marilyn Monroe”, un pezzo sulla storia dell’Amore, dedicato alla Musa, al simbolo degli amori e dell’Amore tormentato, idealizzato, irraggiungibile e lancinante; “Leggere”, una canzone intorno al concetto di lettura, intesa nel senso più ampio del termine: i libri, le persone, il mondo, sé stessi; “Mare Mare”, nato come omaggio all’indimenticabile Franco Battiato, che offre un’esperienza musicale intrisa di citazioni letterarie e riflessioni profonde sul nostro tempo; “Frida Kahlo”, la canzone più pazza del disco, un pezzo kitsch, un kraut rock dell’Anima; “Alle anime”, una piccola poesia stralunata cantata alla Luna e all’Anima, che chiude il percorso raccontato in questo disco.

“Lo Spazio, l’Egitto, Battiato” è un disco che sorprende e coinvolge, che mostra la personalità e il talento di Mattia Rame, un artista che ha saputo creare un linguaggio musicale originale e ricco di sfumature, che non teme di esplorare le proprie emozioni e di condividerle con il pubblico. Un disco che merita di essere ascoltato e apprezzato da chi ama la musica di qualità e di contenuto.

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