Er Pablo torna con “L’alba dei pensieri”, un brano che gioca con le interpretazioni, lasciando ampio spazio alla riflessione personale dell’ascoltatore. La canzone esplora tematiche intime attraverso un sound morbido e una scrittura profonda, alternando momenti di ironia e introspezione. In questa intervista per Indie Life, l’artista ci racconta il suo rapporto con la comunicazione, i social e la musica, e come il trasferimento a Milano abbia influenzato il suo percorso creativo. Un brano che segna un altro passo nella sua evoluzione artistica, sempre in movimento.
“L’alba dei pensieri” è un brano che gioca molto sul punto di vista. Cosa ti ha spinto a lasciare aperte così tante chiavi di lettura?
“Non è facile rispondere a questa domanda. L’alba dei pensieri ha il potere di cambiare significato insieme al punto di vista. La prima strofa, “ballo sul confine, tra due bombe e un pò di rime, tra due forme e il volto della fine”, può essere interpretata con diversi significati, per me è molto legato alla sfera sessuale, il volto della fine…ballo sul confine…Però potrebbe parlare anche della morte che può esser vista come un confine o più banalmente una fine. Quindi spero che chi ascolti la canzone trovi le sue interpretazioni anche in base al suo stato d’animo nel momento in cui l’ascolta e, perché no, magari anche io scoprirò altri significati che ancora non ho trovato.”
La comunicazione è il tema centrale del pezzo. Che rapporto hai tu con la comunicazione, sia nei rapporti umani che nella scrittura?
“La comunicazione oggi, purtroppo o per fortuna, rientra nella sfera del lavoro dell’artista, ad esempio quando devo creare contenuti per i social o anche quando devo decidere la copertina di un disco.
Per me ovviamente la musica è la parte più importante, quella da cui parte tutto. Penso di far parte della categoria dei cantautori in quanto i testi sono tutti scritti da me, in realtà io posso tranquillamente definirmi anche un fruitore della musica, passo ore se non giornate ad ascoltare basi, accordi e provare e scoprire nuove melodie.
I social per me sono molto impegnativi, non sono mai stato un ragazzo particolarmente social, quindi il mio approccio ad essi è semplicemente cercare di portare l’ascoltatore dentro la mia quotidianità e soprattutto dentro alle sensazioni su cui mi interrogo. Questo è il mio approccio per Instagram sul profilo er_pablo.radio. Copertine o in generale foto, tendo ad utilizzare molto i scatti, per un periodo ho studiato fotografia al liceo, non sono un fotografo ma amo avere la macchina fotografica sempre con me, tutte le copertine che vedete sono foto che ho scattato io, in cui spesso lascio dei messaggi nascosti o piccoli “easter egg” per gli ascoltatori.”
Nella tua musica alterni ironia e profondità. In questo brano, invece, sembri voler esplorare un’atmosfera più intima: è stata una scelta consapevole o naturale?
“Ogni canzone è diversa, e in ogni canzone cerco di comunicare concetti profondi e/o leggeri. L’alba dei pensieri è un brano che come detto per me è molto legato alla sfera sessuale, non so perché questa tematica è emersa proprio in questo pezzo, forse perché è costruito da due chitarre che comunicano tra di loro, forse per il sound molto dolce e morbido. Quando scrivo un testo per una melodia quasi sempre quel testo è l’unico che si sposa bene con quella musica. Un testo per me può voler dire un concetto ben delineato ma questo non vuol dire che per tutti abbia quel significato.”
Dal tuo trasferimento a Milano hai iniziato un nuovo percorso formativo e collaborativo. In che modo la città e questa nuova fase hanno influenzato il tuo modo di scrivere?
“Milano è una città bellissima che mi ha accolto e dato tanti spunti per scrivere pezzi poi diventati canzoni. Ma sono un ragazzo di Roma, cresciuto tra il quartiere trieste e Ladispoli cioè mare, due realtà estremamente lontane tra di loro, anche se a pochi
chilometri di distanza. Sicuramente Milano è il centro dell’economia, il luogo dove fare grandi affari, e offre tante opportunità ma si va sempre di corsa, tutto diventa effimero. Io in questo momento ho bisogno di svegliarmi e vedere il sole, fare colazione al mercato e sentire le discussioni dei vecchietti che giocano a carte,
godermi il tramonto dallo Zodiaco…
Forse troppo sentimentale? Ma anche durante il periodo milanese la mia vita è andata più lenta rispetto ai ritmi locali cercando di apprezzare i dettagli della giornata, probabilmente tutte le amicizie che ho stretto sono dettate anche da questo. Sia chiaro, è stato fondamentale per la mia carriera passare da lì e, probabilmente, ci tornerò volentieri ad ogni occasione ma, oggi sento ancora più forte il legame con le mie radici.“
Ogni tuo brano sembra raccontare un frammento diverso del tuo mondo interiore. Cosa rappresenta per te “L’alba dei pensieri” all’interno della tua evoluzione artistica?
“L’alba dei pensieri per me è la dimostrazione che la musica è sempre in movimento, proprio come me. Forse non parla molto del mio mondo interiore, parla di dettagli della vita e della quotidianità, possiamo immaginare qualcosa di intimo per tutto quello che riguarda il sesso e la nudità, ma viene analizzato dal punto di vista del ballo e del movimento. Se dovessi dirti qual è la frase più intima del testo ti direi nel ritornello, “e non spogliarmi co sta fretta, balla nei fuseaux”, non ci crederete ma per me questa è la rappresentazione di ciò che il sesso è per me…si potrebbe pensare che ci è voluto molto a scriverla, invece è nata perché sentivo che mancava qualcosa, un momento in cui la voce esplodesse, e così in 10 minuti è nato il ritornello, che forse è uno dei più intimi che ho mai scritto.”