Certamente introspettiva, la musica di Leanò è difficile da definire. Onirica, melismatica, naturale. Ma forse per comprendere cosa voglio dire, è necessario ascoltarla. Ma con un ascolto attento e quasi meditativo, come se si entrasse in un “Tempio”. Così infatti si intitola l’Ep d’esordio dell’artista milanese.
Potente e fragile, colorata e brillante, la voce di Leanò rimane impressa dopo il primo ascolto.
Ho intervistato Leanò per saperne di più.
“Tempio” è il tuo EP di esordio. Iniziamo con una domanda complessa. Secondo te, qual è il punto di incontro fra musica e spiritualità?
Bella domanda! Probabilmente varia di persona in persona e in base alla concezione che si ha dello spirituale e dell’arte. Mi piace pensare che a volte la musica riesca a farci entrare a contatto con una dimensione un po’ estranea alla vita a cui siamo abituati, che ci guidi a fermarci un attimo e guardarci dentro, farci delle domande e metterci in discussione. Forse è questo il punto di incontro, almeno per me.
“Alba” è un brano che richiama il movimento delle onde del mare. Ci racconti come è nato?
È nato proprio tra le onde del mare. Dopo una serata estiva tra amici non sapevamo cosa fare, qualcuno ha proposto di fare una gita in barca e all’improvviso ci siamo ritrovati alle cinque del mattino in mezzo al nulla, in un’esplosione di colori che ha lasciato tutti senza parole.

Qual è il percorso umano e professionale che ti ha portata alla scelta di realizzare un EP?
Volevo che le mie canzoni venissero ascoltate da più persone e mi piaceva l’idea di pubblicare un EP prima di un album vero e proprio, anche per dare modo a chi non mi conosceva di avere un assaggio di quello che faccio.
La tua voce è delicata e potente allo stesso tempo. Il tuo stile è molto personale. C’è una voce femminile italiana a cui ti sei ispirata nel tempo? Qual è?
Ti ringrazio! A dire la verità no. Il mio primo maestro di canto ci teneva molto a farmi sviluppare il mio modo di cantare, tant’è che quando mi discostavo troppo me lo faceva notare. Forse un po’ per pigrizia non mi è restato che “fidarmi” della mia voce, anche se all’epoca non mi piaceva.
Dopo un Ep che definisce una certa cifra stilistica, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Fare tanti live e godermi l’uscita dell’EP, anche se ci sono nuove canzoni pronte per essere “sfornate”.
Grazie!
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