Si intitola 65 BPM il nuovo album di V’aniss
Dopo Rap&Blues e Racconto di me è tornata Vanessa Gigliarella, in arte V’aniss. Prodotto da Glory Hole Records (la stessa casa discografica di Claver Gold), il nuovo album si intitola 65 BPM.
Se i primi due dischi le hanno garantito una certa popolarità nella scena underground dell’hip-hop italiano, in questo nuovo lavoro V’aniss si consacra definitivamente come una delle quote rosa di maggior interesse in una scena che al femminile vede principalmente nomi votati alla trap.
Metrica e vocalità: le due armi della penna di V’aniss
Ascoltando 65 BPM si nota subito come V’aniss sia un’artista versatile che bilancia sezioni rappate a strofe e ritornelli cantati.
Questo la colloca in una posizione discograficamente molto interessante, visto che i suoi brani risultano tutti molto orecchiabili sia al pubblico di nicchia dell’hip hop Sono chi ero old school che a quello più legato alle radio e alla grande distribuzione, abituata alla trap e al suo autotune.
V’aniss, in questo disco, accosta quindi brani in cui prevale la melodicità e altri in cui invece dà sfogo alle proprie doti nell’incastrare le rime: un ottimo esempio della sua duttilità lo danno brani come Senza sapere e, dall’altra parte, L’amore.
65 BPM e i featuring di V’aniss
La voce di V’aniss la rende un’entità relativamente anomala nell’universo hip hop di Gloy Hole Records e questo rende il suo album un perfetto contenitore per collaborazioni con altri nomi della scena rap italiana, in particolare se nati anch’essi legati all’etichetta che ha distribuito 65 BPM.
Ecco quindi che, solo per fare un paio di esempi, un autore come Claver Gold trova spazio nella seconda traccia del disco, Parto da qui, mentre in Sono chi ero si sentono gli scratch di DJFastcut e le barre di Sgravo.
Generalmente la fucina di Glory Hole ci ha abituato a perle e lavori di altissimo livello. V’aniss ha il merito di inserirsi in questa tradizione con un disco che ribadisce che il rap italiano oggi è molto altro oltre alla trap.