Loro sono gli Atlante, un fortissimo trio nato nel 2016 a Torino.
Il loro ultimo singolo si intitola “L’inizio e la mia fine”, un brano intimo e profondo. Una canzone che entra nel cuore, che aiuta ad esorcizzare con la voce e con i suoni le paure e i mostri che ci portiamo dentro. “L’inizio è la mia fine” è un brano di una potenza assurda, per tornare a respirare.
Ma la verità è che ogni singolo brano degli Atlante merita almeno un ascolto nella vita.
Ciao ragazzi, come state? Come sta andando questo inizio d’estate e questo (pseudo)
ritorno alla normalità?
Ciao Marianna, innanzitutto grazie per la possibilità di raccontare di noi su Indielife.
Questo ritorno alla normalità ci sta dando l’energia giusta per riprendere il giro su tutto quello che facevamo prima della chiusura. Sappiamo che non si sbloccherà tutto nel breve periodo, ma il pubblicare nuova musica e suonare dal vivo ci fa sperare in un’estate positiva. Erano stimoli che mancavano da tempo, sentiamo che stanno tornando.
Il 10 giugno è uscito “L’inizio e la mia fine”, il vostro ultimo singolo. È un brano bellissimo, che mi ha emozionata molto. So che ad ispirarvi è stato il libro “La fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani e questa cosa mi incuriosisce tantissimo. Ci raccontate qualcosa in più?
Tutto è nato appunto dopo la lettura dell’ultimo libro di Tiziano Terzani, scritto poco prima
che morisse. Il racconto-romanzo è incentrato sulla fine della vita, la comprensione del mondo e dei suoi cambiamenti, una visione terapeutica di come affrontare le cose.
Quel che ci è sembrato da subito interessante era provare a mettere in musica questi concetti, rimarcandone il significato di ciclicità e invertendone il titolo, perché se è vero che ad ogni fine corrisponde l’inizio di qualcosa, allora è vero anche il contrario.
A cosa state lavorando adesso? Avete in programma qualcosa? Qualche spoiler?
Adesso stiamo preparando un nuovo live che proporremo durante le date estive, con una scaletta in cui sono presenti i nostri ultimi brani compreso “L’inizio è la mia fine”. Entro la fine del 2021 invece pubblicheremo un album che abbiamo scritto e registrato negli ultimi due anni. Siamo molto soddisfatti del lavoro e non vediamo l’ora di suonarlo dal vivo.
Torino è la vostra città, una città che anche io mi porto nel cuore. Calvino diceva che “d’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che sa dare a una tua domanda”. Qual è la risposta che vi ha dato Torino? Oppure c’è un altro luogo che vi portate nel cuore o al quale sentite di appartenere?
Torino è sicuramente una città interessante da vivere, soprattutto in ambito artistico/musicale. Ci sono molte idee ma purtroppo anche molti limiti per metterle in pratica. Non parliamo solo della presenza di pochi live club rispetto al passato, ma anche poli creativi che fanno fatica a sopravvivere, ancor di più in questo periodo storico dove la pandemia a lasciato a terra i più deboli.
Ad ogni modo dobbiamo molto a Torino, ci ha dato la possibilità di suonare molto agli inizi,
e di creare molti amicizie che portiamo con noi tutt’ora.
Il vostro primo album si intitola “Un’entropia di immagini e pensieri”. Avete qualche
aneddoto particolare da raccontarci? Qual è il brano a cui siete particolarmente legati e perché?
Il titolo è dato dalla preponderanza dell’istinto nella scrittura dei brani, è stato un disco
scritto di getto senza architetture particolari. Da questo “Un’entropia di immagini e pensieri”, il caos, la voglia di fare, e poi un disco.
Ognuno di noi è legato a brani diversi per i motivi più disparati, ma in generale le canzoni sono come i figli, vuoi bene a tutti indistintamente.
Avete qualche live in programma? Io Spero di vedervi e ascoltarvi presto dal vivo. Nel
frattempo vi faccio un grandissimo in bocca al lupo!
Per adesso abbiamo qualche data confermata per quest’estate e altre in fase di conferma.
Possiamo dirti con certezza che il 9 luglio saremo a Desio in provincia di Monza. Sui nostri social si possono trovare tutte le informazioni riguardanti i concerti.
Grazie mille!