Prune Nourry – Projet Phenix
Nella nostra cultura l’oscurità è associata al male e alla negatività e quando questi, in qualche modo, si appropriano della nostra vita ci rendono metaforicamente più ciechi perché ci privano della luce e quindi anche della vista.
L’artista francese Prune Nourry ha vissuto in prima persona gli effetti di questo buio quando le è stato diagnosticato un tumore al seno e si è dovuta sottoporre ad una mastectomia.
Nonostante ciò, ha trovato la forza per rinascere dalle proprie ceneri come una fenice ed è proprio così che ha intitolato la sua nuova esposizione alle Galerie Templon di Parigi.
Projet Phenix, aperta pochi giorni fa, durerà fino al 23 ottobre.
Si tratta di una mostra in cui il buio è preponderante ma non protagonista, infatti, essa è incentrata su come delle persone cieche o ipovedenti siano riuscite a superare le loro disabilità visive.
Prune ne ha invitate otto a posare nel suo studio per realizzarne il busto senza però vederle né prima, né durante, né dopo la creazione. Ha infatti modellato i ritratti bendata riproducendo i volti grazie all’uso del tatto e dell’udito.
L’artista ha conversato con ciascun modello durante le ore di posa per poterlo conoscere meglio e trasporre la sua personalità nei tratti somatici. In tal modo ha attuato una sorta di studio fisiognomico al contrario perché, invece di analizzare l’aspetto esteriore per determinare il carattere di un individuo, ha voluto conoscere la personalità per farsi guidare da essa nel processo realizzativo.
Le sculture sono state cotte seguendo la tecnica giapponese Raku1 e quindi sono state posizionate, ancora incandescenti, in un contenitore con della cenere. Questa polvere rappresenta la rinascita di ciascun modello che, come una fenice, risorge appunto dalle proprie ceneri superando la propria disabilità visiva.
Nella mostra alle Galerie Templon di Parigi, i visitatori sono invitati a sperimentare l’esperienza conoscitiva dell’artista che, durante la realizzazione delle opere, si è auto-privata temporaneamente della vista.
Il pubblico si ritrova così in un ambiente buio dove può toccare i busti, ascoltare le conversazioni svoltesi nel corso delle sessioni di posa e ‘vedere’ attraverso il tatto, i ritratti simbolici delle mani dei modelli ottenuti tramite una lavorazione a bassorilievo della carta.
Infine, si può assistere alla proiezione di un filmato girato da Vincent Lorca durante le fasi di realizzazione del progetto e reso accessibile ai non vedenti tramite un’audio descrizione.
Con questa mostra, il grande pubblico si può avvicinare al mondo della disabilità visiva e comprendere come questa rappresenti unicamente una differenza nel modo di relazionarsi con ciò che ci circonda.
Camminando al buio e seguendo un percorso tattile e multisensoriale, i visitatori possono apprezzare le opere in tutta la loro bellezza nonostante la privazione della vista.
Avete tempo fino al 23 ottobre per vivere l’esperienza di questa mostra di Prune Nourry, perciò affrettatevi!
Link utili: sito web di Prune Nourry
Pagina Instagram di Prune Nourry
English version The Rebirth Through Darkness
1 I passaggi principali per realizzarela ceramica raku:
- Cuocere l’oggetto tra i 900 e i 1000 gradi per più ore
- Estrarre il pezzo ancora incandescente
- Porre l’oggetto in un contenitore riempito con materiale facilmente combustibile (trucioli di legno, fogli di giornale, segatura). Il contatto di questi materiali con la ceramica incandescente provoca l’accensione di una fiamma che brucia tutto il combustibile presente nel contenitore.
- Immergere il pezzo nell’acqua
- Pulire l’oggetto per eliminare i segni della combustione appena avvenuta