Viaggi e addii in Pop Notturno: intervista a Tommaso La Notte

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più

Tommaso La Notte ha solo 21 anni ma ha moltissimo da dire, come dimostra nel suo album di esordio Pop Notturno. Il disco è uscito l’11 marzo per Auand Records e distribuito da Pirames International.

Una penna interessante quella del giovane songwriter pugliese classe 2001 che, scrivendo, crea qualcosa di inaspettato forse anche per se stesso. Infatti, dopo aver creato i quattro singoli per il primo epNostalgia“, registrato al Four Wallstudio di Alessandro Grasso e pubblicato nel 2019, Tommaso si lascia trasportare e mette su carta quello che accade e quello che prova.

Il progetto Pop Notturno parte nel 2019, quando, tra i testi e le melodie, il cantautore sceglie le definitive 8 che avrebbero poi costituito l’album, cresciuto in collaborazione con Marco Valente, capo della nota etichetta pugliese Auand Records, e co-prodotto dal cantautore pugliese Molla.

Cos’hanno in comune questi otto pezzi?

Interessantissimo è l’aneddoto: sono stati tutti scritti di notte e derivano da due temi principali, un viaggio e una storia finita.

Abbiamo voluto saperne di più e per questo abbiamo chiesto direttamente a Tommaso La Notte di parlarci di temi ed influenze in Pop Notturno.

«Tu che trattieni le lacrime mentre il treno lascia la stazione»: intervista a Tommaso La Notte su Pop Notturno

Tommaso, hai 21 anni, ma hai una penna sorprendentemente consapevole. Quando hai capito che eri bravo a scrivere? 

Ho iniziato a scrivere molto presto. A tre anni disegnavo sui muri di casa, poi ho iniziato sui quaderni. Ho letto sempre tanto e, libro dopo libro, ho iniziato a sentire la curiosità di approcciare il foglio bianco raccontando qualcosa, prima sono arrivati diari su diari che parlavano di me e di pensieri che mi accompagnavano durante le giornate, poi le canzoni.

Quando scrivo e quando quello che scrivo prende la forma di quello che avevo in testa, sento una forma di realizzazione che difficilmente ritrovo altrove, per questo continuo a scrivere. Più che bravura parlerei di costanza e di necessità.

A tratti mi ricordi Marco Castello o Fulminacci. A chi ti ispiri o chi ti ha influenzato particolarmente sia nei testi che nella musica, se c’è qualcuno?

Cerco di trovare una mia forma espressiva che prescinda dagli stereotipi.

Ho accettato naturalmente di raccontare quello che i poeti, gli scrittori di romanzi, i cantautori hanno sempre raccontato, il sentimento che muove il mondo e scatena la creazione artistica da sempre: l’amore. Non raccontando di altro e riconoscendo in questa mia scelta una certa forma di banalità incombente, almeno cerco di trovare la mia forma espressiva sui testi, che prescinda da quello che gira adesso e che va per la maggiore. Non cerco ispirazioni sui testi se non nei romanzi o nelle poesie. D’altro canto mi piacciono sia Fulminacci che Marco Castello.

Nell’ultimo periodo ho iniziato ad ascoltare artisti e band che avevo totalmente perso in questi anni: Verdena, Tre allegri ragazzi morti, Bluvertigo, Subsonica. Mi stanno ispirando molto allo stato attuale.

Le tue canzoni sono nate di notte e io sono fermamente convinta che le idee migliori nascano da mezzanotte alle sei. Come si svolge il tuo processo creativo? Cosa succede di notte? 

Premetto che il mio processo creativo è cambiato negli ultimi due anni, considerando che questo progetto “Pop notturno” è un progetto scritto 4 anni fa.

4 anni fa facevo il liceo classico, iniziavo a studiare tardi la sera e facevo pause con la chitarra durante la nottata di studio. In queste pause nascevano le canzoni, ispirate dalle suggestioni o di quello che stavo studiando o di quello che avevo pensato e vissuto durante la giornata.

Adesso invece approccio la scrittura in un modo completamente diverso. Innanzitutto mi sono reso conto della necessità di sedermi e di prendere in mano la chitarra più spesso di quanto non facessi prima.

Prima aspettavo che la creatività facesse il suo corso in modo quasi naturale, mentre adesso sto cercando di imporre alla mia creatività una forma di stabilità e ordine e soprattutto di metodo. Questo metodo consiste nel provare a scrivere anche quando non mi sento completamente ispirato. Rispetto a 4 anni fa, quando scrivevo le canzoni solo ed esclusivamente alla chitarra, adesso non scrivo chitarra e voce, ma inizio a produrre i suoni già mentre scrivo testo e musica. Pre-produzione testo e musica vanno di pari passo e questo mi fa sentire le canzoni più vicine a me, perché sono davvero il frutto puro della mia testa.

Il fil rouge del disco è l’alternarsi del motivo del viaggio e della fine: c’è sempre un treno e c’è sempre una lei che se ne va. Paradossalmente, certe storie finite diventano veri e propri viaggi per trovare noi stessi – simbolica diviene in questo senso “Ballano le lucciole” -. Sei d’accordo? A che punto del viaggio ti senti? 

Il viaggio mi crea sempre uno stato di turbamento che la quotidianità difficilmente mi restituisce.

Il paradosso del viaggio è che da un lato è andare incontro a qualcosa di nuovo, dall’altro è lasciarsi alle spalle luoghi, persone, abitudini.

C’è sempre un senso di mancanza dietro il viaggio, ma è l’unico senso di mancanza con cui convivo quasi pacificamente; viaggiare è un po’ controbilanciare quello che si lascia con quello che di inaspettato si trova. Da questo punti di vista mi ritengo fortunato.

Ogni volta che nasce una canzone e ne percorro le strade alla ricerca del suono giusto è un po’ come viaggiare per me. Certamente la vita passata, quella che si cela dietro le canzoni mi manca, ma restituirne anche una piccola parte in un testo riesce a rendere più dolce la nostalgia.

Io ricomincio a viaggiare ogni giorno, metto in discussione tutto, cerco stimoli e ne cerco sempre di nuovi. Non penso di poter dire a che punto del viaggio sono. Forse perché penso al viaggio non come ad una linea retta, ma come un punto fermo, un’apparentemente paradossale forma di stabilità.

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti per rimanere aggiornato su tutte le nuove uscite e per non perderti nemmeno un articolo dei nostri autori! Basta solo la tua mail!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più