Cristiano Pucci è un cantautore toscano che vive a Londra e che si è fatto conquistare dalle atmosfere della capitale britannica, tanto da aver pubblicato una serie di singoli e video molto influenzati dal glam rock e dal fascino della musica inglese. “All the power of desire” è l’ultimo clip pubblicato. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao Cristiano, cominciamo da una tua auto-presentazione…
Oltre che, Psichedelico Ecclettico e Glam Rock, sono un’artista a 360 °: mi piace scrivere, suonare, fare i video e un giorno magari anche teatro. Per qualche anno mi sono fermato ma tutto è riiniziato a Londra, città piena di stimoli che mi ha dato molto a livello musicale. La mia comunicazione con l’etichetta in Italia è costante quindi continuo a fare da sponda tra diverse realtà musicali.
Come mai un musicista toscano è così influenzato dal glam rock?
I semi del Glam erano in Italia già nel 2006 quando uscivano fuori band come Le Vibrazioni; si poteva capire nel modo di vestirsi che c’era tanto di Led Zeppelin e Queen. Seguivo molto anche una band svedese chiamata The Ark chissà chi se li ricorda. Arrivato Londra nel 2010 ho avuto a che fare anche con il British Pop Psichedelico che mi ha accompagnato sino all’uscita del film Bohemian Rhapsody. Nel 2020 finalmente il cerchio si chiude e dopo avere Lavorato per cinque intensi anni nel pub dei Rolling Stones ed essermi iniettato in vena tutta la musica degli anni 70, arriva una proposta inaspettata da La Rue Music Records.
Vivi a Londra e si vede molto bene dai tuoi video: che traccia ha lasciato la città sulla tua musica?
Londra mi ha cambiato totalmente però le mie influenze italiane sono rimaste le stesse. Ormai da ascoltatore esterno, riesco ad apprezzare molto i grandi album italiani degli anni 70 senza pregiudizi. Da quando sono qua la mia conformazione mentale è molto diversa; il mio modo di rivisitare il materiale mi lascia veramente soddisfatto dei risultati a livello stilistico. In una città come a Londra c’è bisogno di aumentare il ritmo e l’energia per affrontare la frenesia e lo stile di vita quindi a volte mi trovo a molto in contrasto con la produzione in Italia che considera delle cose spinte come un eccesso ormai passato che non funziona più. Alla fine, come è stato detto più volte, il mio progetto è il giusto compresso tra due realtà completamente diverse.
Che cosa ci puoi raccontare di “All the Power of Desire”, il tuo ultimo singolo?
Durante le registrazioni di Madness in Heaven, “All The Power Of Desire”, fu il primo pezzo di cui ero pienamente soddisfatto nonostante si fossero create le circostanze Covid in cui non potevo essere presente fisicamente in Studio. Ho dovuto comunque accettare i compromessi della produzione ancora prima di conoscerli fisicamente lavorando in remoto. il pezzo è stato riarrangiato completamente partendo dalla demo delle prove qua a Londra. Il video invece è stato lasciato come quarta uscita considerando che il pezzo ha una lunga introduzione. Il minuto e mezzo introduttivo prima del Riff sul ritornello mi ha suggerito di creare una situazione molto narrativa che riflette in fondo quello che vivo io ogni sera quando esco da lavoro.
Che programmi hai per i prossimi mesi?
Senza un’agenzia di Booking i prossimi mesi saranno, come al solito, pieni di dubbi e di speranze. Vivremo giorno per giorno affidandoci al budget a disposizione. Spero di riuscire a registrare il prossimo album entro fine 2022 prendendomi il giusto tempo per curare i pezzi senza la frenesia di far uscire qualcosa per gli altri ma solo con la voglia di esprimere tutto quello che rimane nel mio cuore e nella mia mente.