Fuori dal 9 novembre Re-Spawning, Ep di Bruno Pitruzzella
Re-Spawning è il nuovo Ep di Bruno Pitruzzella. Il chitarrista siciliano ha deciso di riprendere il discorso avviato con il suo primo lavoro, Spawning, conservando uno stile preciso sia per sonorità che per estetica. La fenice in copertina rappresenta questo ritorno che è anche una rinascita e il fatto che sia pixelata non è un caso: l’ispirazione estetica è quella videoludica, come testimoniano le grafiche a 8bit che accompagnano il progetto. Un concept che interessa anche la musica, le cinque tracce dell’Ep registrato allo Zeit studio di Palermo.
La rinascita del nemico e la distorsione sonora
In gergo videoludico, lo spawning è la riapparizione del nemico dopo la sua morte o distruzione. Il nemico in questione nel disco di Pitruzzella, però, è un falso nemico e sono i multieffetti e le distorsioni: coperta dalle alterazioni del sintetizzatore e dai loop la chitarra, strumento principe dell’autore, sbiadisce. Ma da questa marginalizzazione nasce anche la possibilità di prendere vie meno codificate e le sonorità distorte diventano tappeto sonoro su cui improvvisare, seguire linee nuove e liberare le potenzialità dello strumento.
Re-Spawning: non solo elettronica
La chitarra di Bruno Pitruzzella è, in ogni caso, la protagonista di Re-Spawning. Fin da Shift, brano di apertura, i concetti di elettronica e loop vengono sviluppati tra registrazioni live, parentesi acustiche con quartetto chitarra-violino-mandolino-basso elettrico (Bees) e sperimentazioni sull’uso delle corde e del plettro. Il disco presenta quindi varie sonorità e vari generi e si conclude con Clay reef, che sviluppa una distorsione di un tema di basso rock/funky.
L’ep Re-Spawning risulta solido come concept e testimonia una sensibilità non solo tecnica ma anche estetica e musicale apprezzabile. L’album è un prodotto interessante sul piano tecnico, ma ciò non ne penalizza la godibilità il che, per un lavoro sperimentale, non è un aspetto banale.