Giovane ma con la testa sulle spalle, Giovanni Paura è pronto a farsi notare grazie il singolo “Cleopatra” (Baldoria Edizioni Musicali), una canzone autobiografica che parla d’amore e di una relazione non proprio idilliaca. Tematiche personali, che sondano l’animo dell’artista ma anche di chi lo ascolta, su di un beat molto old school che piacerà a più generazioni. Incuriosito dal suo mondo e modo di essere, lo abbiamo raggiunto per una serie di domande.
Quale è il tratto distintivo della tua musica?
Ho sempre visto la diversità come un punto di forza. Penso che l’unicità sia l’elemento principale per spingere le persone ad affezionarsi alla tua figura. Dopo questo preambolo, beh, penso che il tratto distintivo della mia musica stia nel non aver paura di mostarsi fragile così da riuscire ad espormi su tutte le mie debolezze. Penso che questa cosa arrivi e chiunque ascolti riesca ad essere in qualche modo capito.
E il tuo stile, come lo definiresti?
Non ho mai saputo inquadrare la mia musica in un determinato stile. Penso che urban sia il genere che più mi si addica, nonostante mi piaccia spaziare, esplorando vari campi musicali. Ma al di là di tutto nessuna specificazione mi da fastidio; se vuoi chiamarmi “rapper” “cantante indie” va bene, ho sempre apprezzato questi generi musicali. Il mio lo definirei “Giovanni Paura”.
A proposito del tuo nuovo singolo Cleopatra, credi sia la massima rappresentazione di ciò che sei in questo momento?
Penso che Cleopatra sia stata la massima rappresentazione di ciò che ero nel momento in cui l’ho scritta (Prima pandemia Covid, 2020). Parla di una storia che in quel momento vivevo e che sicuramente sentivo più mia. In questo momento sono tutto e niente, ma ogni pezzo che piano piano uscirà aiuterà a fornire un quadro sempre più completo di me.
Una canzone d’amore. Pensi di essere sostanzialmente un cantautore “emo”, inteso come rivolto al mondo interiore, sentimentale, un po’ malinconico?
Se intendiamo “emo” in questo modo assolutamente si. Penso che il mondo interiore venga esplorato dalla mia musica in modo maggiore rispetto a quello esterno. E va bene così. Questo sono io.
Sei soddisfatto della risposta che pubblico e critica stanno dando a questo brano?
Dirò la verità, molto. Essendo un perfetto sconosciuto sono rimasto stupito dalla risposta del pubblico, sia a livello numerico che a livello di interazioni personali. Ho ricevuto tanti complimenti, belle parole e anche messaggi di moltissime persone che si rispecchiavano nelle mie parole. E non c’è cosa più bella.
Hai già le idee chiare sul tuo prossimo passo?
Sì. Ci sono tante cose pronte. Forse non si dovrà aspettare nemmeno l’anno prossimo.