Ritorna con “Forever” la band milanese dream pop, i Novanta.
Il nuovo singolo, in featuring con Gioia Podestà, anticipa il mood del disco in un uscita “Punk for introverts”. Etereo e leggero, rientra nelle cosiddette “ceiling-gazing songs” del gruppo: quelle canzoni da ascoltare tra la mezzanotte e le quattro del mattino.
A detta dei Novanta, «”Forever” è stata la prima canzone alla quale abbiamo lavorato per l’album, ed è forse la nostra composizione più pop in assoluto. Desideravamo creare un pezzo che vivesse di contrasti, con una strofa scura e un ritornello aperto e luminoso, in una specie di dualismo sonoro che trova la sintesi perfetta nella linea vocale, che abbatte ogni steccato di genere e fa vibrare d’inquietudine questo brano. “Forever” è una malinconia ballabile».
Ne abbiamo parlato con la band.
Intervista ai Novanta su “Forever”
“Forever” si è aggiunta tra le vostre “ceiling-gazing songs”, quelle canzoni da ascoltare tra la mezzanotte e le quattro del mattino. Ma da dove nasce?
“Forever” ha una lunghissima gestazione, come gran parte dei brani del prossimo disco, “Punk for introverts”. Era il 2020, avevo appena comprato una nuova chitarra per affrontare il tour di supporto a “Some are stars”, l’ep uscito a novembre ‘19, e poi è successo quello che sappiamo.
Quella chitarra nuova, che mi piaceva tantissimo, non l’ho toccata per quasi un anno, mentre con l’iPad ho iniziato a buttare giù canzoni fatte esclusivamente con le tastiere. Quando nel 2021 abbiamo finalmente cominciato a lavorare ai pezzi nuovi, “Forever” (che all’epoca si chiamava “Supremo Re”, in onore del mio gatto Mogwai) ha cambiato forma: dentro le chitarre, dentro una strofa totalmente antitetica al ritornello. È un brano che riflette una nuova identità musicale dei Novanta, ma al tempo stesso riprende un po’ tutto quanto fatto negli anni precedenti.
Com’è nata la collaborazione con Gioia Podestà?
Gioia la conoscevo in quanto cantante degli You, Nothing, una band dream pop che purtroppo si è sciolta: adesso lei vive in Belgio e suona nei Maquillage. Ha una voce ultraterrena e ha portato una sfumatura inedita nella musica dei Novanta: grazie a lei c’è tanta luce ma anche parecchia oscurità. Gioia ha contribuito a far sì che questo pezzo fosse una malinconia ballabile.
Avete detto che “Forever” è il vostro pezzo più pop in assoluto. Come mai è stata pensata in questo modo per i Novanta?
Ho iniziato a lavorare alla base avendo come riferimento musicale gli MGMT di “Time to pretend”: avevo proprio voglia di una canzone che fosse rotonda, pop, immediata. Non so se siamo riusciti nell’intento, ma è un brano che ci dà una bella vibrazione. E forse una base per il futuro. Forse.
Dateci un consiglio: qual è l’orario perfetto per ascoltare “Forever”?
“Forever” andrebbe ascoltata a mezzanotte in punto, in un segmento temporale indefinito in cui ieri e domani non hanno ancora un senso compiuto, osservando le luci del mondo muoversi al ralenti sul soffitto della propria cameretta. Ma ho notato che funziona bene anche durante il giorno: il ritornello finale va incredibilmente in sincronia con il caos calmo della linea verde della metro di Milano.
[…] ci dedica un po’ di spazio con questa intervista. […]