‘Niente di Speciale’: i Santamarya tra ricordi e melodie dream-pop

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Nell’ultimo singolo dei Santamarya, “Niente di speciale”, la band ci invita a un viaggio nostalgico attraverso i ricordi adolescenziali. Con un sound caratterizzato da synth psichedelici e atmosfere dream-pop, i Santamarya ci riportano a un’epoca in cui gli occhiali da sole facevano da scudo contro il mondo e i pensieri sembravano sufficienti a proteggerci. Oggi, quei pensieri non ci salvano più e, come dicono nella canzone, “forse non ci rimane che andare via e non tornare più”. Le melodie evocative della voce si intrecciano con le parole, dipingendo un quadro vivido che passa dal bianco e nero del flashback ai colori vibranti del presente.

In questa intervista, esploriamo con i Santamarya il significato profondo di “Niente di speciale”, il processo creativo dietro la loro musica e come le loro esperienze personali si riflettano nelle sonorità uniche che ci offrono. Scopriremo come la nostalgia e il desiderio di evasione si fondono nelle loro melodie, creando un’armonia che risuona profondamente con chiunque abbia mai sentito il peso del passato. Prepariamoci a immergerci in un mondo di ricordi e sogni con i Santamarya.

Ciao Santamarya, grazie per essere qui con noi oggi. Il vostro nuovo singolo “Niente di speciale” ha un titolo piuttosto particolare. Ci raccontate il significato dietro questo brano?

Il senso della canzone consiste in una certa insofferenza da parte nostra nei confronti della modernità superfiga/iperfrenetica che ci aspetta, alla quale preferiamo di gran lunga uno stile di vita in slow motion ed il relax del non fare un cavolo da mattina a sera

Le atmosfere dream e i synth psichedelici sono caratteristiche molto distintive del vostro sound. Come si sono evoluti nel tempo questi elementi nella vostra musica?

Si sono evolute per forza di cose: oggi il digitale offre una gamma infinita di suoni da poter sfruttare, specialmente per i synth

Come vedete la scena musicale indie italiana oggi? Pensate che sia cambiata rispetto a quando avete iniziato?

Ci piace molto la scena classica: Giorgio Poi, Calcutta, i cani ecce cc. Il recinto sonoro della scena indie è cambiato un po’ ma di base l’approccio è più o meno lo stesso

Se poteste collaborare con qualsiasi artista, italiano o internazionale, chi scegliereste e perché?

BECK perché è un genio

Se poteste viaggiare nel tempo, in quale epoca musicale vorreste vivere e perché?

Anni 90 perché siamo grandi amanti del grunge e del post punk

Prima di salutarci, avete un messaggio per i vostri fan e per chi ancora non vi conosce?

Dopo l’estate uscirà il nostro nuovo EP, anche in vinile: dovete averlo a tutti i costi!!

GRAZIE

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