Simone Rubinato e l’importanza di rimanere nel Bello – l’intervista

Music Factory
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Ad Aprile, in una serata svoltasi alla Maison de la musique, in occasione del primo live del disco di Matteo Tambussi, ho avuto il piacere di parlare con Simone Rubinato, bassista che da anni naviga nel panorama musicale italiano. Membro della ormai ex band di progressive rock Baroque, oggi non solo insegna ma fa parte di diversi progetti musicali avviati, tra cui gli Arcano16.

I Baroque

Ho iniziato con una band rock fondamentalmente, che erano i Baroque. Con loro avevo registrato una parte di disco qua e un’altra parte al Transeuropa di Fabrizio Chiappello, infatti in rete c’è un video YouTube in cui suoniamo Nina, una nostra canzone. Ero giovanissimo, ci sono diverse comparse, tra cui anche il chitarrista dei Perturbazione che è Gigi Giancursi che è qui e che ha preso in gestione il locale in cui ci troviamo stasera, la Maison de la Musique.

Tra l’altro uno dei membri fondatori insieme a Matteo Tambussi, era Stefano Tiozzo, che adesso è il fotografo che tutti conosciamo. Infatti se tu vai a vedere su internet nel 2011 c’é questo video in cui siamo un sacco di persone e tra di loro c’era anche Stefano. Lui e Matteo, non ricordo in quale anno, hanno fondato i Baroque con i fratelli Ghigo, presenti stasera, che suonano basso e batteria. Io all’epoca ovviamente con loro non esistevo. Erano molto talentuosi perché c’erano due cantanti, Matteo ed il bassista. Poi screzi vari che possono capitare in diverse situazioni, hanno litigato e si sono sciolti.

Dopo un po’ dalla loro formazione hanno cercato in rete un bassista. Io nel 2010 avevo fatto dei primi video a Torino con basso ”virtuoso”. Questa cosa è piaciuta, io ero giovane, ero ”tagliato” ed io e Stefano eravamo entrambi di Orbassano. Da lì ho fatto il provino, ho accettato ed ero stra contento e abbiamo iniziato a fare la pre-produzione del disco. Abbiamo fatto con loro diverse date, siamo anche andati a Berlino ad un festival. Le mie prime belle soddisfazioni rock su dei palchi le ho fatte con loro. Poi purtroppo eravamo in forse per firmare dei contratti che non sono andati in porto. Noi eravamo giovani, ci tenevano tantissimo, ma dopo quell’episodio ci é sceso un pochino il sogno, per cui ognuno di noi, con molta tristezza, ha poi piano piano preso delle strade diverse.

Matteo Tambussi

Io e Matteo non ci siamo mai persi di vista, ci siamo sempre sentiti quelle paio di volte che veniva a trovare i suoi genitori all’anno. Un anno e mezzo fa mi ha scritto dicendomi di avere dei provini da farmi sentire a cui servivano basso e batteria. Eddy Franco è praticamente mio fratello, oltre che testimone di nozze, per cui gli ho fatto subito il suo nome per la batteria. Insieme condividiamo anche uno studio in cui io insegno ed insieme facciamo pre-produzione e allestimenti per dei live. Eddy poi ha suonato con Pierdavide Carone, Lorenzo Fragola e con tanti altri artisti pop. Spesso facciamo tre/quattro dischi l’anno per tot situazioni e quando ci affezioniamo poi se capita si va anche in tour con loro.

Etichetta

Adesso abbiamo fatto questa prima data con Matteo, pensavamo di arrivarci con una etichetta essendo questa serata già organizzata da tempo, ma purtroppo in questo momento Tambussi non ha firmato con nessuna, per cui è aperto a qualsiasi situazione. Abbiamo provato tante volte questa esibizione e speriamo vi sia piaciuta. Siamo tutti musicisti di mestiere: quando iniziamo ad intraprendere un viaggio con un progetto nuovo lo sentiamo quasi come nostro.

Posso ancora permettermi di scegliere gli artisti con cui lavorare e Matteo é un artista che ha valore. E secondo molti presenti di questa sera negli anni, perché lui ora ha 41/42 anni, è maturato molto rispetto ai Baroque. Quindi sai ognuno cresce, matura e fa esperienza, in più devo dire che anche a me piace davvero molto la sua scrittura. Fondamentalmente questo é quello che avete visto questa sera, speriamo che ci siano altre date e speriamo che firmi con qualche etichetta. Il disco é molto valido.

Per quanto mi riguarda, io adesso arrivo dal breve tour di Shade di febbraio. Con lui ho fatto Torino, Roma, Milano e Bologna. Anche lì il mio ruolo da musicista turnista é quello di salire sul palco, mettere una maschera diversa dalle altre che sposa il progetto e che ci mette del suo. Io fino ad oggi, a trent’otto anni, ho la fortuna di lavorare e collaborare con persone che scelgono me non solo per come eseguo, ma anche per la mia creatività e questo è molto bello.

Arcano16

E con gli Arcano16?

Gli Arcano16 sono la mia band rock-psichedelica. Anche lì stiamo aspettando “situazioni”; uno dei membri, il tastierista Daniel, ha diretto a Sanremo l’orchestra per diversi musicisti come Levante, Annalisa, Santi Francesi, Willie Peyote, ecc…, é la punta di diamante della nostra formazione. Io all’epoca lo chiamai per poter mettere “in ordine” questa band, a lui è piaciuto molto questo progetto e ad oggi ne fa parte. Gli Arcano16 sono stati fondati dal cantante Alessandro Spadafina e da me tanti anni fa. Lui anche, come Matteo, é un cantante che ha fatto tanti km: ha vissuto in città diverse da Torino, é stato tanti anni in Australia ed ha portato qua il bagaglio culturale del posto.

Ogni due anni produciamo dei vinili, degli oggetti molto particolari. Solo due settimane fa eravamo da Red Ronnie a Bologna ospiti al Roxy Bar. Il mio cantante, amante dei tarocchi ed esoterismo ecc… e Red Ronnie hanno molte cose in comune di cui parlare ore oltre alla musica, per cui ci sono molti contenuti.

The JGG

Con Matteo sei turnista o fisso?

Con Matteo quando ho registrato il disco ho iniziato come turnista, adesso fondamentalmente a me il progetto piace tanto, mi dà molta libertà anche nell’arrangiamento dei brani live e quindi direi che sono fisso ora. Non me lo ha detto esplicitamente, ma il rapporto che abbiamo adesso è di fiducia, quindi immagino di sì. Anche perché una volta che scrivi un brano è un po’ come avere un figlio: darlo, farlo ascoltare ad altre persone che interpretano, la capiscono e poi lo mettono in pratica non è facile.

Anche io nel mio piccolo, sotto mentite spoglie con uno pseudonimo, scrivo e produco. Mi trovate con The JGG. All’interno ci sono delle persone di alto calibro come il batterista di Sex and Pain. La batteria l’avevo fatta registrare a Marcello Borsano, bravissimo batterista di Alessandria e turnista incredibile. Le batterie avevo programmato io, in altri frame ci sono altri musicisti e l’ultima parte l’ha fatta Eddy Franco. Il cantante invece è Riccardo Ruggieri che è fenomenale: per esempio, rimanendo sempre nel mainstream, i cori di Sanremo di Alfa, quei “uh-hu” sono suoi perché ha aiutato a produrli.

Ho tanti progetti ma perché non riesco a fermarmi, è una esigenza mia mentale e carnale quella di mettermi e fare musica.

Rimanere nel Bello

Hai anche la possibilità di sperimentarti sui diversi generi

Sì, io fino a poco tempo fa facevo parte di un progetto che si chiama Sindone. Quest’anno ho registrato per il trentennale quattro riff portanti che poi sono diventati brani molto belli, dove l’orchestra sinfonica è stata fatta a Budapest da più di sessanta elementi. Sentire le tue bozze arrangiate con una orchestra dal vivo è un’esperienza devastante e magnifica. Adesso non ne faccio più parte perché ho preso altre direzioni. Rimango comunque con loro sempre in buoni rapporti e in amicizia con musicisti. C’é questo scambio, a me piace attingere da diverse situazioni e creare delle cose che possono o non possono piacere. L’importante tanto è che piacciano a me, se così è sono felice e vado a dormire tranquillo e sereno. Il mio motto è rimanere nel BELLO, in cose che mi fanno stare bene.

Preferisci i live o lo studio?

Eh bella domanda, anni fa ti avrei detto lo studio perché sono un nerd dello studio di registrazione. Però il live ti da una carica incredibile. D’altro canto sono reduce dai quattro live non stop con Shade. Sembrano pochi, ma abbiamo fatto dieci giorni di allestimento dieci ore al giorno e poi quattro live Roma-Bologna-Milano-Torino. Avere tutte le date sold out con persone che cantavano i brani è stato molto emozionante. Suonando anche lì un genere che non mi appartiene, ma l’artista di nuovo mi ha dato carta bianca. Alla batteria c’era Daniel Fasano, che è lo stesso di Salmo e dei Santi Francesi, e di altre situazioni, con cui abbiamo creato una affinità e una groove davvero potente e ci siamo divertiti molto. Quei live là a me sono piaciuti davvero molto.

Bass your life

Un’altra cosa che faccio è dilettarmi e lavorare, in parallelo alla musica, come video-maker. Ed uno dei lavori che porto avanti da diverso tempo è quello in cui produco video dimostrativi di effettistica per pedali in una piattaforma che si chiama Bass Your Life. È un canale YouTube che conta più di tremila iscritti ed é il canale che ha più utenti del bassismo italiano. Sono stato contattato all’epoca proprio per produrre dei video e mostrare i pedali, e poi piano piano ha preso sempre più piede.

Ogni anno facciamo i Bass your life day, io venerdì vado a Vicenza e vado a girare video e foto ai miei idoli. Insieme a Luca Angelici che é il capo, organizziamo delle masterclass. Quest’anno per la seconda edizione avremo Faso, Paolo Costa, Stefano De Donato quindi Dirotta su Cuba e Attilio Zanchi contrabbassista. Lo scorso anno c’erano Cesare Chiodo (Masini, Raf, Vasco Rossi, tante produzioni), Pierluigi Mingotti (Loredana Bertè), Tavolazzi (Area). Per me stare con questi grandi, mangiare insieme, far colazione insieme e parlarci al di fuori della Masterclass è sognare, un vero privilegio ed un arricchimento incredibile.

Non ho il basso in mano, ho la telecamera, però assisto alla Masterclass, faccio un sacco di domande anche fuori campo. Saranno tre giornate con questi grandi e avremo ottanta iscritti che assisteranno. Sicuramente porto i miei bassi e le mie pedaliere perché è un momento di condivisione. Questo canale nasce non a scopo di lucro ed é un’altra cosa che mi appartiene. Là dove non suono riprendo chi suona, da cui c’é decisamente tanto da imparare.

https://www.youtube.com/@rubybasss

https://www.youtube.com/@ARCANO16

https://www.instagram.com/simone_rubinato_videomaker/?locale=it_IT

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