Beep Beep: intervista flash a Willie Peyote

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In una vecchia intervista disse che lui in una donna cerca il Talento. Ora, non so se la pensi ancora così, ma quello che so di certo é che a lui piace andare alla scoperta dei nuovi talenti, a “spizzicare” nella scena underground per supportare gli artisti che magari un giorno saranno il domani della scena musicale. E perché no, a volte farci anche dei featuring, come é successo di recente con Elasi o con i Queen of Saba.

Lo avevo già incrociato ad altri due eventi durante questo autunno, alla terza, grazie anche all’aiuto del mio amico Luca Calò, ho deciso di fermarlo per fargli un’intervista flash.

Torino é una città che da molto tempo presenta una scena rap importante. Certo, di battaglie freestyle per strada non se ne vedono più da una decina di anni, ma é stata comunque la terra che ha dato i natali a Ensi, Shade, Rayden e Fred de Palma, anche se nato a Ceva, e Willie Peyote.

Ed é proprio con quest’ultimo che ho avuto il piacere di interloquire, mentre eravamo all’interno di quella che io definisco “la ciminiera dei locali”. La prima volta che lo ascoltai fu quando uscì la sua collaborazione con gli Eugenio in via di Gioia nel 2017, e da lì ho iniziato a seguire anche lui.

Quello che mi ha sempre sorpreso é che negli anni ha continuato a fare featuring con alcuni degli artisti che stimo di più (FASK, Fulminacci, Ex-otago, ecc..) e che evidentemente lui stima a sua volta, cercando di essere sempre presente ai live quando questi passavano dalla nostra città.

Possiamo dire che sei un po’ un “king” dei feat? Cosa ti piace del collaborare con gli altri?

Ne ho fatti molti negli ultimi due mesi in realtà, prima non ne avevo mai fatti così tanti. Mi piace provare cose nuove, ho fatto tutte cose diverse tra loro perché mi sono arrivate le proposte, non sono mai stato io a cercarle

Mai?

No se sono io nel featuring degli altri é perché gli altri mi chiamano, quindi é stato un po’ casuale. Sono usciti tutti insieme ma sono due anni che li lavoriamo, é stato un caso. Però mi piace provare cose nuove, quindi se un artista che comunque mi piace mi chiede, se ha il pezzo giusto lo facciamo

Posso chiederti se ne hai uno del cuore?

Ahah qui vicino c’è Quarzo Blu che parla di un featuring che però non é ancora uscito, non possiamo ancora parlarne. Shaggy é stato un bel featuring, perché lui é uno che ha vinto due Grammy e fare un pezzo con uno così é una bella soddisfazione. Se no ti direi che quello con Fulminacci é un bel pezzo

Ispirazioni/idoli

Paolo Conte, Pino Daniele, Fabri Fibra (il primo Fibra), gli Artic Monkeys, i Gorillaz e Mac Miller

Con quale colore descriveresti le emozioni che vorresti fare provate ai tuoi ascoltatori?

Ogni canzone ha un colore diverso, sono io a provare a darli a loro. Un concerto é un arcobaleno, se no non conta

Sanremo prima o poi vorrai riprovare a farlo o lo hai accantonato?

Vediamo

Domanda fatta dal mio amico Luca: top tre momenti della settimana (era l’8.12.23)

La vittoria 3 a 0 del Torino contro l’Atalanta, finiti i momenti topici della settimana. Però vale tre perché sono tre goal

Cosa volevi fare da grande quando eri piccolo?

Quello che faccio adesso che sono grande

Tuo padre era il batterista dei Gazosa, c’è mai stato un momento in cui volevi fare esclusivamente quello?

Io volevo fare musica. Ho suonato la batteria, il basso e poi ho fatto il rapper. Però non c’è mai stato un momento in cui ho voluto fare proprio il batterista perché non sono mai stato bravo come tale, però suonarla mi diverte molto

Reputi tuo padre più bravo di te nel suonarla?

Assolutamente sì.

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