Il release party dei Queen of Saba

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Premessa

Ero già in pigiama, sdraiata sul letto a dare l’ultima “scrollatina” ad Instagram. Incappo in una stories di un amico, che lo ritraeva alla festa di lancio del nuovo disco dei Queen of Saba a Torino, la mia città. Cavolo, me lo stavo perdendo. Controllo l’orologio e vedo che sono le 23. Il release party era iniziato mezz’ora prima e ovviamente il rilascio dell’album sarebbe avvenuto allo scoccare della mezzanotte. Decido che ne vale la pena, mi rivesto e parto.

Loro, per chi ancora non li conoscesse, sono un duo veneto formato da Sara Santi, cantautore, e Lorenzo Battistel, chitarrista. Io personalmente li ho scoperti in una esibizione live durante l’Eurovision dove la loro esplosiva fluorescenza mi colpì non poco.

L’arrivo

Ovviamente io arrivo un’ora dopo l’inizio. Li vedo entrambi seduti dentro il Capodoglio dei Murazzi, con Famosini che faceva loro delle domande. Prima di lei, seduto con loro a parlare c’era stato anche Willie Peyote, con cui hanno registrato il singolo “ACAB (Amami Come Ameresti Bambi)” del disco. Scusami Willie, non sono riuscita a sentire una sola parola di quello che vi siete detti.

Loro ci tengono a dire che sono totalmente auto-prodotto, che rinnegano le Major e che sono assolutamente indipendenti,ma sinceramente con il loro talento e la loro presenza scenica se me li vedessi a Sanremo Giovani un giorno non mi stupirei affatto (al che la Major, piaccia o no, entrerà)

Genesi delle canzoni

“Chiacchierando con una persona stavamo cercando quali fossero le offese peggiori, e tra le varie opzioni troviamo un insulto veramente terribile secondo noi: “piccola inutile“. Mi é rimasto talmente in mente che mi ricordo che un giorno decido di scriverlo su un foglietto, prima a penna poi a matita. Dopodiché mi é rimasto questo quaderno per mesi con l’appunto e mi ero completamente dimenticato di aver scritto questa cosa, poi un giorno é rispuntato.”

Ma musicalmente come nascono le loro canzoni?

“Tutte le canzoni nascono come provini-ci dice Lorenzo- e sono tutte molto semplici a dirla tutta e sono tutte delle SINTESI. Non in canzoni come Principi e Regine perché là dovevo invece strafare.

Invece Piccola e inutile ha un sacco di influenze in realtà, latine anche, io sono innamorato di quella lingua là. Mi piace fare il gioco di creare una cosa pensando a tutt’altro, provarla in sala e poi lì dentro creare la cosa nostra. Di solito funziona così. Io ho buttato giù una base intera con pianoforte basso e synth nella parte di un contrabbasso e poi l’ho passata a Sara, che lo ha incorniciato con le parole. E infine c’é un assolo di violino basso che é magia. Non va più tanto mettere gli assoli nelle canzoni, perché, sono così belli.”

La cosa interessante é che il pezzo non ha subito variazioni dalla sua composizione primitiva, é stato solo successivamente adornato con archi e fischi

Medusa

Alla domandina classica, ovvero come é nato il nome Medusa, titolo del disco e del singolo, hanno specificato che non si riferisce all’animale ma alla figura mitologica greca. D’altra parte, il primo album si chiamava “Fata Morgana” , e c’è un legame tra loro due, come ci spiega Sara, infatti entrambe le protagoniste sono state mal interpretate e non trattate adeguatamente dal mito e dalla storia.

Ovviamente é nata prima la canzone e poi il titolo del disco, e il pezzo é nato da una frase che gli (preferisce i pronomi maschili Sara) era venuto in mente mentre camminava per strada, ovvero “Medusa i tuoi occhi mi sciolgono più che Perseo sono perso di te”. É un progetto molto concettuale da un certo punto di vista, “Fata Morgana” era la prima canzone e il titolo del primo progetto, invece Medusa é l’ultima del disco e riesce a darti una chiave di lettura all’intero album diversa.

“Per questo consiglio di risentirlo da capo dopo averla ascoltata. Sembra che non c’entri nulla con tutte le altre, però rappresenta bene l’orizzonte verso il quale stiamo andando. Come fata Morgana anche Medusa é un po’ una scommessa, ci siamo chiesti che cosa sarebbe successo se avessimo inserito un canto alpino con una base drummer a base jungle”

“Eravamo in Friuli, stavamo rientrando in macchina di notte”, ci spiega Lorenzo, “e tra le montagne ho pensato ad un possibile rave degli alpini”

Esibizione Live

“Medusa oggi la facciamo ma con una diversa interpretazione, improvvisata, l’abbiamo provata solo una volta perché é un periodo intenso per noi”

“Anche perché Lorenzo é diventato papà! Noi qui a parlare di LGBTQ+ e lui intanto ha fatto la famiglia tradizionale” scherza Sara “lui é a posto con la Meloni”.

“Per quanto riguarda la canzone non preoccupatevi, saremo guidati dal cuore”

“Andiamo avanti fino a che il pubblico non ci urla BASTA!”

Le riverenze

Prima di iniziare il live e di attaccare i vari trasferelli alle persone, il duo ringrazia House of Rocks che ha curato i loro outfits, sottolineando quanto sia importante supportare le piccole realtà locali. Ovviamente la gratitudine é spettata anche alla loro crew, a Claudia, alla presentatrice, a Willie Peyote, ad Alessandro Bravo, a Goodness Factory, all‘Off Topic, a Daniele ed Emma, le loro due colonne negli ultimi mesi. E infine a Torino, che loro, tra studi personali e scena musicale che li supporta, sentono come casa.

https://www.instagram.com/queenofsaba.band/

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1 commento

  1. […] In una vecchia intervista disse che lui in una donna cerca il Talento. Ora, non so se la pensi ancora così, ma quello che so di certo é che a lui piace andare alla scoperta dei nuovi talenti, a “spizzicare” nella scena underground per supportare gli artisti che magari un giorno saranno il domani della scena musicale. E perché no, a volte farci anche dei featuring, come é successo di recente con Elasi o con i Queen of Saba. […]

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