La musica nel mondo: un viaggio tra le diverse culture musicali

Tutti noi conosciamo bene il modo attraverso il quale la nostra società percepisce la musica. Ma potremmo chiederci: “qual è il ruolo svolto dalla musica nel mondo?”. Tantissime sono le culture diverse dalla nostra ed è sorprendente notare come anche un elemento percepito così semplice, naturale e quotidiano possa essere ricco di sfumature diverse.

La musica africana

Sebbene l’Africa sia un territorio frammentato per lingua, storia e cultura, esiste un elemento che accomuna queste popolazioni così diverse: la musica e la danza.

Si tratta, quasi esclusivamente di creazioni anonime, popolari e collettive. Poiché sono trasmesse oralmente, ogni esecuzione potrebbe essere una nuova canzone, o meglio uno sviluppo di quella precedente.

Il ritmo è l’anima della musica africana: tutta la musica africana è attraversata da un’ inconfondibile vitalità. Le voci, gli strumenti e persino le mani del suonatore intervengono a turno quasi come fosse un dialogo tra più interlocutori. La musica è parte integrante della loro cultura, caratterizza i momenti religiosi e sociali ma anche quelli quotidiani e più intimi, quali ad esempio: le nozze, le nascite, le cerimonie religiose, le feste per il raccolto, ma anche le canzoni pensate per il lavoro o semplicemente le ninna-nanne.

La musica come purificazione: l’India

La cultura indiana, in campo musicale, ha subito poche influenze da parte della cultura occidentale ed è considerata un momento di purificazione, capace di giungere alla divinità. L’ascoltatore può per un attimo lasciare le sue preoccupazioni terrene e collegarsi con la natura e la divinità.

Per tale ragione, anche l’organizzazione della melodia deve seguire regole precise che rispecchino l’ordine del cosmo. Infatti, ad ogni melodia è associata una particolare situazione emotiva che prende il nome di rasa. L’artista cerca di creare, vivere e intensificare un rasa, tentando di evocarlo negli ascoltatori. Poiché le emozioni (energia, desiderio, agitazione, calma, etc.) sono in stretta relazione con il movimento degli astri e con l’andamento della giornata, ogni melodia deve essere collegata ad un momento preciso del giorno e della notte.

Da ritmo maledetto a simbolo nazionale: la musica del Brasile

Se pensassimo alla musica brasiliana, la prima cosa che ci verrebbe in mente sarebbe il ritmo coinvolgente del carnevale e del samba. Ciò che oggi è un simbolo nazionale, sino agli anni Trenta del Novecento era duramente perseguitato dalla polizia e relegato ai margini della società.

Probabilmente, le radici sono da cercare nelle danze e nei canti degli schiavi delle piantagioni, ma il samba vero e proprio risente anche delle influenze europee portate dai portoghesi.

Difficile è stabilire chi fu il primo inventore, infatti i testi e le musiche erano pensate collettivamente. Il samba era perlopiù suonato e creato dalla popolazione nera e percepita come uno strumento di resistenza, anche in termini culturali.

Solo nel 1928 si ebbe la prima scuola di samba. Qui si cercò di renderlo più adatto alla marcia carnevalesca e di legarlo al gusto delle masse popolari. Ne conseguì l’accordo firmato da Ismael Silva, musicista di colore e cofondatore della prima scuola di samba, con il cantante bianco Francisco Alves. L’ accordo prevedeva la registrazione di tutte le composizioni purché sulla copertina del disco fossero presenti entrambi i nomi, del cantante e del compositore. Ben presto, il samba divenne emblema della società brasiliana e parte integrante del patrimonio culturale di ogni brasiliano.

La musica nelle culture orientali: Cina e Giappone

In Cina la musica ha avuto, sin dall’antichità, una finalità molto più grande del semplice intrattenimento. Infatti, la musica rappresentava un modo di vivere all’interno della società in maniera inclusiva ed era annoverata tra le quattro più importanti funzioni sociali, accanto alla morale, alla politica e alla legge. Anzi, nei tempi più antichi, questa era percepita come capace di creare un perfetto equilibrio tra Terra e Cielo e quindi, per estensione, in grado di dare stabilità all’impero cinese.

Infatti, la cultura cinese è sempre stata interessata ad individuare collegamenti tra i più piccoli campi della conoscenza umana e i riferimenti cosmologici. Perciò uno strumento come la musica, dalle ricche potenzialità simboliche, non poteva non ammaliarli!

Il Giappone ha derivato parte delle sue conoscenze musicali dalla Cina e dalla cultura occidentale, ma ne ha evoluto le forme e il pensiero, conferendogli un’impronta personale.

In passato, le due più importanti forme musicali erano quella sacra e quella del “teatro no”. La prima era chiamata “gagaku“, cioè elegante, e poteva essere tramandata solo oralmente, questo spiega perché esistono versioni diverse di uno stesso brano. Oggi, il gagaku non prevede più il canto, ma solo la musica accompagnata da danzatrici con tanto di kimono e ombrellino:le Geishe.

Importantissimo nel Giappone contemporaneo è il Karaoke. Infatti, questo è avvertito, dagli anni Ottanta ad oggi, come parte integrante della cultura nipponica e uno dei divertimenti principali scelto da tutti. Si canta in piccole sale private che possono ospitare anche solo due persone o un gruppo di amici.

Ci sarebbero ancora tantissime culture da conoscere e modi di percepire la musica nel mondo diversi. Voi ne conoscete altri?

I Social Network ci avvicinano o ci allontanano?

Vivere in un mondo sempre più connesso grazie ai social network può avere i suoi lati positivi, non c’è dubbio. Permette di restare costantemente in contatto con amici e parenti, anche lontani e sparsi tra i vari continenti; conoscere in tempo reale le informazioni e le ultime notizie di cronaca; insomma, fare una serie di cose che solo alcuni anni fa erano davvero impensabili.

Social network e Internet: è tutto oro ciò che luccica?

Nonostante tutti questi aspetti positivi, quali sono i lati negativi che un’interconnessione costante può comportare? Innanzitutto, come è noto i social network possono creare una vera e propria dipendenza, che sfocia in disturbi reali quali ansia e attacchi di panico. Questa però è solo la punta dell’iceberg: scrollare le homepage dei propri social preferiti di continuo può portare ad estraniarsi dal mondo reale e a non distinguere più la realtà dalla rete. Un esempio tra tutti sono sicuramente i canoni estetici irraggiungibili che vengono continuamente proposti, facendo credere che la via della perfezione possa essere solo e soltanto una. Ragazze in bikini senza imperfezioni e ragazzi con una vita di agi e addominali scolpiti, senza che venga mostrata l’effettiva fatica che sta dietro a quei corpi.

social network, uso sbagliato

Vita reale e vita online: la ricerca di un equilibrio sui social network

È evidente che per poter condurre una vita sana, in ogni aspetto, sia necessario avere un equilibrio e non credere a tutto ciò che si vede. Questo vale per qualsiasi ambito, che si tratti dell’alimentazione, del divertimento o del lavoro. Nel caso di Internet, però, tutto ciò si amplifica, perché si inizia con l’occupare dei piccoli momenti di noia, per poi raggiungere ore e ore davanti agli schermi dei dispositivi. Oggi, infatti, si calcola che in media si passino addirittura 6 ore al giorno su Internet, un numero decisamente troppo elevato e preoccupante, soprattutto per le nuove generazioni che non conoscono altri metodi di interazione.

interazione tra nuove generazioni, uso dei social media e del cellulare

I consigli detox per una vita più equilibrata

Quindi, quali sono le regole che si possono seguire per vivere una vita più equilibrata? Non è necessario eliminare ogni contatto con la rete, ma semplicemente cercare un compromesso che sia un punto di incontro tra vita reale e vita online.

Social Network: i 5 consigli per vivere meglio

  1. Cercare di evitare il cellulare poco prima di addormentarsi: certo, è un momento “morto”, in cui si pensa non ci sia altro da fare. Eppure, se proprio si vuole fare ricorso alla tecnologia, ci si può rivolgere a dei Podcast, che aiutino a rilassarsi e quindi a dormire meglio. In questo modo, il cervello sarà meno reattivo e riuscirà a rilassarsi molto più velocemente, così da raggiungere Morfeo in un battibaleno.
  2. Smettere di postare in continuazione foto e aggiornamenti sulla propria vita personale. Ciò non vuol dire smettere di pubblicare per sempre, ma farlo solamente quando si vuole che una determinata esperienza vada condivisa. Lo stesso vale per foto o citazioni colme di risentimento: ci sono delle cose che sono intime e devono restare tali e mostrarle al resto del mondo sarebbe solo un modo per rendersi vulnerabili inutilmente.
  3. Usare il telefono in modo alternativo e creativo. In una vita come quella attuale, dove il cellulare sta alla base di ogni singola azione quotidiana, eliminarlo del tutto è davvero impossibile. Per questo, è possibile utilizzarlo in modo produttivo, per esempio come modalità per mettere in atto le proprie passioni, come la scrittura o la lettura.
  4. Considerare il cellulare come un alleato per rimettersi in forma, soprattutto in vista dell’estate. Chi ha detto che il cellulare può essere uno strumento in grado di trasmettere solo energie negative? Oggi, è possibile seguire piani di allenamento e di alimentazioni con pochi click e diventare la migliore versione di se stessi. Tutto ciò che serve è un po’ di motivazione e tanta, tanta costanza!
  5. Smettere di essere multitasking. Quante volte si guarda un film o una serie tv, ma continuando a controllare il cellulare nel caso in cui qualcuno ci invii un messaggio? Questo è uno dei comportamenti più sbagliati, perché si traduce nel fare due cose contemporaneamente e male. L’obiettivo è quindi quello di focalizzarsi su una cosa sola e farla bene. In questo modo, non ci si  perderà mai più nessun passaggio della propria serie tv preferita!
social network uso responsabile

Un compromesso per una vita più sana senza estraniarsi

Alla luce di questi 5 consigli utili, vivere una vita sana nonostante la continua connessione ai social network cui si è sottoposti ogni giorno è davvero fattibile. La parola chiave è una: compromesso. Uno smartphone può essere uno strumento davvero utile, che permette di fare qualsiasi cosa proprio perché è sempre a portata di mano. Ciò significa che si può utilizzare per gli scopi più disparati e di conseguenza anche per incanalare le proprie energie positive. A volte, però, è meglio lasciare da parte il cellulare e dedicarsi alla natura, agli affetti o alla musica. Solo in questo modo, si potrà tornare con i piedi per terra, riavvicinarsi a ciò che davvero ci emoziona e ci rende felici, invece di osservare lo schermo per visualizzare la (finta) felicità degli altri.

Malt Generation Music Festival: musica gratis ad Arluno

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Il Malt Generation Music Festival spegne le sue prime cinque candeline.

Malt Generation Music Festival

Da giovedì 6 a domenica 9 giugno allo Stadio Comunale di via della Repubblica ad Arluno, alle porte di Milano, si può assistere a concerti ad entrata gratuita. Tutto questo è possibile grazie all’Associazione Culturale MALT GENERATION che da cinque anni a questa parte organizza e gestisce, oltre ai concerti, strutture ristoro, zona relax e zona mercatino per tutto il pubblico. Nel 2018 la partecipazione è stata di circa 20.000 persone durante i quattro giorni.

Tutto quello che c’è da sapere

La musica si accende ogni sera alle 20 e dopo ogni performance live sul main stage si può assistere agli aftershow dj set a tema con la serata, nell’area ristoro. Presenti anche bancarelle dove acquistare t-shirt e suppellettili, oltre ad info point gestiti da Associazioni del territorio per informare sulle proprie attività e per promuovere un utilizzo consapevole degli alcolici. In questa quinta edizione il Malt Generation Music Festival ha voluto introdurre una novità per le giornate di sabato 8 e domenica 9 giugno: il torneo di Beach Volley 3vs3. Per via di questa iniziativa in queste due giornate i cancelli apriranno alle 9 del mattino.

Il programma

Questa la programmazione:

• GIOVEDì 6 GIUGNO

Mellow Mood + Junior Sprea & The Seniors

• VENERDì 7 GIUGNO

Dubioza Kolektiv + Matrioska + SAMO

• SABATO 8 GIUGNO

Davide Van De Sfroos + Uncle Bard & The Dirty Bastards

• DOMENICA 9 GIUGNO

Atari Teenage Riot + Raw Power

LEGGI ANCHE: Big Bang Music Fest: 5 giorni di musica indimenticabili

Calcutta: è in arrivo un’altra novità

Non sono ancora finite le novità da parte di Calcutta, cantautore di Latina e punta di diamante del panorama musicale indie italiano.

Nonostante sia passata poco meno di una settimana dall’uscita del nuovo singolo “Due Punti” (di cui vi abbiamo parlato nel nostro articolo), è stato annunciato che è in arrivo un’altra novità.

Calcutta - Sorriso

Edoardo, tramite un post pubblicato tramite i suoi principali profili social, ci ha messo in guardia dicendo: “00 di venerdì, SORRISO”.

La novità in arrivo è quindi un singolo, Sorriso (Milano Dateo), che uscirà ufficialmente questa sera, alla mezzanotte di venerdì 7 giugno.

Ancora pochissima attesa e potremo quindi finalmente ascoltare questo nuovo lavoro. Nel frattempo è comunque possibile presalvare il brano su Spotify tramite questo link.

Il tour estivo di Calcutta partirà domani da Treviso per poi proseguire in tante altre città; manca quindi davvero poco per poter ascoltare i brani-novità anche dal vivo. Potete acquistare i biglietti per le varie tappe del tour tramite questo link.

Di seguito tutte le date:

7 giugno || CORE FESTIVAL || Treviso
25 giugno || MILANO SUMMER FESTIVAL || Milano
27 giugno || ROCK IN ROMA || Roma
28 giugno || EX BASE || Napoli
5 luglio || GOA BOA || Genova
6 luglio || LUCCA SUMMER FESTIVAL || Lucca
12 luglio || PIAZZA SORDELLO || Mantova
13 luglio || COLLISIONI || Barolo (CN)
18 luglio || CASTELLO A MARE || Palermo
20 luglio || FESTIVAL DELLE INVASIONI || Cosenza
23 luglio || PORTO TURISTICO || San Benedetto del Tronto (AP)
26 luglio || FESTIVAL DI MAJANO || Majano (UD)
8 agosto || ZOO MUSIC FESTIVAL || Pescara
10 agosto || LOCUS FESTIVAL || Locorotondo (BA)

Baruffa, un’estate anni ’90 con Rovigo

Voglia di anni ’90 e di una lunga estate caldissima? Non resta che riscaldarci e cantare su una Punto blu con Rovigo, nuovo singolo dei Baruffa.

Prima dell’uscita del nuovo album i Baruffa ci sorprendono con questo singolo che racconta diapositive di un amore ai tempi del liceo nella vita di provincia, una relazione dove è bello “amare amare”.

Chi sono i Baruffa?

“Baruffa” è il nome del progetto che nasce nell’estate del 2016 da Emanuele Rossi, Enrico Da Rù e Marco Marabese. I tre venivano da un’esperienza condivisa di band durata più di quattro anni, in cui hanno scritto canzoni e suonato dal vivo.

Il nome “Baruffa” deriva dal nome del bar dove i ragazzi abitualmente si incontravano col loro manager, Cristian Gallana, nella fase in cui il progetto prendeva forma. Questo nome è stato scelto per il forte contrasto tra l’idea che la parola suggerisce e l’indole dei componenti della band, tutt’altro che rissosa.

 Baruffa con una  Punto Blu

Nel 2018 firmano per l’etichetta Matilde dischi e poco tempo dopo il batterista Luca Alibardi entra a far parte del gruppo in pianta stabile. L’8 febbraio 2019 pubblicano il singolo Nevrotica asociale, un brano ironico e pungente dai suoni rock e indie.

L’idea della band è quella di portare in musica e in parole le esperienze di vita quotidiana dei componenti, vissute direttamente o indirettamente. Il risultato è un pop/rock italiano, arricchito da sonorità elettroniche

Ma non finisce qui, per scoprire di più sui Baruffa, sulle date dei loro concerti e sulla loro storia continuate a seguirci!

Nel prossimo articolo vi sarà un’intervista inedita e una sorpresa per Indielife.it!

Panta: fuori il video ufficiale del singolo Nella Tua Trama

Appena due giorni fa, in data 1 giugno 2019, è stato rilasciato ufficialmente il videoclip di Nella Tua Trama, secondo singolo estratto dal primo e fortunatissimo album d’esordio dei Panta, intitolato Incubisogni.

Incubisogni, prodotto sotto l’etichetta Goodfellas, è stato pubblicato lo scorso 19 aprile ed è al momento disponibile in tutti gli store sia fisici che digitali. Il giorno immediatamente successivo all’uscita dell’album, è stato per l’occasione organizzato un release party a Roma, a Largo Venue, con la collaborazione di Radio Rock e la partecipazione di un vasto e meritatissimo pubblico, rimasto positivamente colpito dall’eccellente performance dei ragazzi.

Copertina di Incubisogni dei Panta

Nella Tua Trama

Descritto dal gruppo stesso come un “inno alla bellezza che ogni pensiero, immagine o luogo custodisce”, il brano è stato mixato dalle mani di Steve Lyon, noto per il suo contributo ai lavori di artisti quali Depeche Mode, Paul McCartney e The Cure.

Il video ufficiale del singolo, diretto da Guglielmo Scuotilancia, si apre con un’introduzione che omaggia chiaramente Twin Peaks di Lynch, un riferimento affatto casuale se si tiene conto della storia della band. Infatti, a giugno 2017, in occasione del Lucca Film Festival e Europa Cinema, il gruppo è stato chiamato a salire sul palco dalla stessa David Lynch Foundation italiana.

Un evento, questo, al quale prese parte lo stesso David Lynch in persona, intento a presentare la proiezione dei primi due episodi della terza stagione di Twin Peaks in versione cinematografica, che al Festival di Cannes gli erano valsi una standing ovation di pubblico e critica. 

Chi sono i Panta

I Panta sono una band romana composta da quattro giovani artisti, ovvero Giulio Pantalei (voce, chitarra), Davide Panetta (basso), Leopoldo Lanzoni (chitarra) e Liberiano De Marco (batteria). All’attivo già dal 2016, il progetto ha saputo fondere Indie, Rock, immaginario letterario e cantautorato italiano, attraverso una miscela unica di stili e influenze.

Macinando sempre più chilometri durante l’iniziale percorso affrontato nella scena romana, la fama della band è cresciuta fruttuosamente nella scena della capitale underground, permettendogli così di emergere in grande stile anche nel panorama indie nazionale – di e conquistarsi uno spazio unico, originale, ritagliato grazie a quel sound particolare che senza dubbio caratterizza le composizioni.

Proprio grazie alla sua indiscutibile e piacevole originalità, il gruppo ha ottenuto immediato riscontro di pubblico, e ha quindi avuto modo di esibirsi in ben oltre 200 concerti, vantando la collaborazione con noti artisti provenienti da diversi settori, tra i quali Carlo Verdone e Giorgio Canali.

Ma non solo: l’attitudine per la dimensione live fa notare il gruppo anche al di fuori dei confini nazionali, come testimoniato dall’elezione a Youth Ambassador in Italia per ONE (ong fondata da Bono Vox), che li porta ad avere uno stand allo Stadio Olimpico prima dei concerti del “The Joshua Tree Tour 2017” di U2 e Noel Gallagher’s High Flying Birds.

Doveroso inoltre sottolineare, che diversi brani dei Panta hanno avuto passaggi radio su piattaforme nazionali quali Radio Sonica, Radio Rock, Virgin Radio.It e Radio Kaos Italy.

Se volete sostenere questa promettente band romana, potete seguirne gli aggiornamenti attraverso i loro canali social ufficiali, quali Facebook e Instagram. Segnaliamo, inoltre, che Incubisogni, contenente la traccia Nella Tua Trama e altri nove brani, è disponibile in streaming anche su Spotify.

Pepito Rella racconta la sua musica “zanza”

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Pepito Rella ha scambiato due chicchere con noi prima di salire sul palco del Big Bang Music Fest di nervino giovedì 30 maggio.

Giuseppe Ambruosi, in arte Pepito Rella, è un rapper e produttore italiano classe ‘90, originario della periferia di Milano (dettaglio che lui tiene a sottolineare) infatti nel raccontarsi esordisce con “Sono un ragazzo di periferia”. La sua musica lui la definisce “ZANZA”. Scrive di quello che vive e vede. “Sono la rappresentanza di tutti i ragazzi che come me amano i motorini e stare con gli amici. Racconto le loro storie”. Più volte, sia nei brani che nella conversazione con noi di IndieLife, Pepito Rella parla della sua fidanzata e del bimbo che hanno. “Cerco di stare con il piede in due scarpe: famiglia perfetta e amici casinisti”. E’ un ragazzo semplice che racconta la sua vita “Sono cresciuto tra i motorini, senza telefoni. Si viveva la vita al pacchetto, non ci si nascondeva dietro ad uno schermo e ho voluto raccontare tutto questo nelle mie canzoni”. In inverno uscirà il nuovo disco. “Restate connessi…”

“Due Punti” è il nuovo singolo di Calcutta

Finalmente svelato il mistero legato al post Instagram di Calcutta dove annunciava una data sconosciuta: “??/05/2019???????”. Edoardo parlava dell’uscita del nuovo singolo “Due Punti” pubblicato a mezzanotte del 31 maggio.

Calcutta

Una piccola sorpesa del cantante di Latina che ha regalato ai suoi fan questa canzone inedita dal suo album “Evergreen”.

Posso desciverla come un piccolo capolavoro autoconclusivo, dolce e sognante dove “Cascano le stelle”. Forse la fotografia di pausa (Due Punti) nella frenesia; un momento di calma nella tempesta dove riflettere sul “Io non so di non sapere” con tanto di “Sigla”.

Ecco dove potete ascoltarla.

Nuovo singolo di Calcutta

Testo “Due Punti”

“mia madre che mi chiede se sto male
ma non è come quando io ti sento nominare

mia madre che mi chiede cosa ho
ma questa è la risposta due punti non lo so

cascate dove cascano le stelle
costellazioni intere e in fondo io sto bene

ma perché tu non sei fuori
ad ogni porta
che apro per uscire io questo non lo so

non lo so
non lo so
non lo so

sigla”

Video

Un’altra chicca pubblicata a mezzanotte è il video di “Due Punti” il nuovo singolo di Calcutta, nella Instagram Tv, ma anche in antepirma sul suo feed. Un bellissimo videoclip di Edoardo, dove la melodia di “Due Punti” accompagna tanti piccole scene di vita quotidiana del cantante montate insieme, con tanto di sorpresa finale.

Potrete vederlo a questo link >https://www.instagram.com/tv/ByGjN_UBUpL/?igshid=1u9690g5bmulu

Calcutta si conferma fuori da ogni schema, sia nella comunicazione che nella musica, nonostante il successo quest’ultima rimane sempre un’espressione della sua anima Latina.

Chi è Ruggero de I Timidi? L’INTERVISTA VIDEO

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Ruggero de I Timidi è “un cocktail perfetto che mescola modernità e sano vintage: è il cantante da night che mancava in questi anni”. E per questo motivo non poteva che esibirsi al Big Bang Music Fest 2019 di Nerviano.

Ruggero de I Timidi

Andrea Sambucco è un comico e cantante italiano. Con un look ispirato gli anni 60 italiani, ai crooner di Las Vegas e ovviamente ai Beatles, è facilmente riconoscibile per la parrucca a caschetto nero corvino. L’artista, dallo spiccato senso dell’umorismo, si definisce “un “cantante sentimentale di canzoni senza tempo con tematiche attuali”. Ci tiene a ribadire il suo essere indi(E)pendente “io e mia moglie siamo una sorta di agriturismo dello spettacolo dove grazie al passaparola riusciamo a pagare le bollette e venirne a capo”.

La sua carriera

La carriera artistica di Andrea Sambucco inizia nell’ambito teatrale, nei primi anni duemila tenta la professione di cantautore per poi passare al cabaret fino alla creazione, nel 2013, del personaggio di “Ruggero de I Timidi” e pubblica su YouTube il suo singolo d’esordio, Timidamente io che lui definisce “La mia “Albachiara”, la mia “Urlando contro il cielo”.

Auroro Borealo si racconta in una VIDEO INTERVISTA

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Ieri sera, mercoledì 29 maggio 2019, Auroro Borealo si è esibito sul palco del Big Bang Music Fest. Noi di IndieLife ci siamo fatti raccontare qualcosa della sua nuova carriera da solista.

“Sono il miglior cantante stonato del mondo”. E’ così che esordisce Auroro Borealo. L’artista è stato il primo a calcare il palco nella serata di apertura del Big Bang Music Fest 2019. Dopo di lui Ruggero De I Timidi. La data di mercoledì 29 maggio è stata anche la performance che ha dato il via al nuovo tour “Coda al casello Summer Tour 2019”. Gli elementi principali saranno: anziani, scelte di vita sbagliata, geopolitica, code al casello e un po’ di divertimento. Sul palco si esibisce con la ben I capelli lunghi dietro. “L’80% della mia esistenza è basata sul non sapere cosa faccio” ci racconta Auroro Borealo ma in fondo non ci crediamo più tanto perché Francesco Roggero, classe 1984, ha all’attivo tre album: Sappi che ti ho sempre voluto bene, Adoro Borealo e Singoloni, quindi sa bene cosa sta facendo. Auroro Borealo ha esordito nel 2007 come solita, prima di allora ha suonato nella band Il Culo di Mario. Da quel momento non si è più fermato. Dal 2018 ad oggi ha infatti portato a casa un centinaio di performance live.