Benedetta, in arte Biba, è una cantautrice romana dalla voce incantevole, che vuole raccontare sé stessa al mondo usando la musica. Ho intervistato Biba in occasione dell’uscita del singolo Senza paura, un brano dalle sonorità pop con un testo piuttosto forte. Le ho chiesto di rispondere a qualche domanda per farvi conoscere qualcosa in più di lei, con la sua dolcezza ha raccontato del suo mondo, nascosto da un paio di occhiali e dai suoi ciuffi ribelli. Ecco l’intervista a Biba!
Da dove nasce il tuo nome d’arte?
Biba è il nomignolo con cui mi chiamavano i miei genitori quando ero piccola. Il mio nome è abbastanza lungo, mi chiamo Benedetta. Come abbreviazione, in famiglia, è sempre stato utilizzato Biba. É un nomignolo abbastanza sonoro che generava simpatia quindi l’ho tenuto, anche perché é diventato un tratto distintivo della mia persona, del mio carattere.
Quando hai scoperto la tua passione per la musica?
Ho sempre ascoltato moltissima musica. Mi sono avvicinata al mondo musicale da protagonista all’età di 14-15 anni circa quando ho iniziato a suonare la chitarra e ho capito che potevo farlo anch’io. (fare parte del mondo della musica)
Quali sono le tue influenze musicali?
Sono tante! Tantissime! Ascolto tanti generi musicali diversi tra loro perché sono convinta che la commistione di generi musicali diversi generi sempre qualcosa di più interessante, di eterogeneo. Da piccola ho ascoltato tanto rock, indie, principalmente pop, tutta la scena alternative e tanta, tanta, musica italiana che mi ha aiutata tantissimo nella fase di scrittura dei miei brani.
Com’è nato il tuo singolo “Senza paura”?
É nato di getto! É stanza un’azione spontanea e naturale, tra l’altro si è conclusa in pochissimo tempo, nel senso che ho scritto tutto il brano di getto e l’arrangiamento ci si è lavorato tutti insieme con il mio super team che non smetterò mai di ringraziare capitanato da Aurelio Rizzuti de Il cubo rosso recording, con la partecipazione di tutti i ragazzi che suonano con me: Matteo Di Stefano alle tastiere, Damiano Malori al basso e al sit bass e Riccardo Laurenti alle fantastiche chitarre che pervadono tutto. Le batterie sono state scritte e registrate, anche in questo caso, dal nostro produttore Aurelio.
Cosa vuoi/vorresti raccontare con la tua voce?
Niente di più di quello che non sono io. Spero che questa cosa, con i miei brani usciti, sia emersa. Vorrei, semplicemente, che arrivasse la mia persona quindi che fosse il giusto specchio in cui riconoscere o conoscere chi è veramente Biba.
Con chi ti piacerebbe collaborare per un nuovo singolo?
Questa domanda é difficilissima! Io sono cresciuta, musicalmente parlando, con Carmen Consoli nelle orecchie quindi il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di avere la possibilità di parlare con lei, prima o poi, in qualsiasi modo, per qualsiasi cosa.