Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali è il nuovo album di Murubutu
A tre anni dall’ultima uscita, Tenebra è la notte, il rapper-professore Murubutu ritorna con Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali. Il titolo è come sempre lunghissimo, ma incarna la natura atipica di questa penna straordinaria che fa rap non per esigenza di fama e soldi, ma per letteratura, per impulso narrativo.
Storie d’amore, distopie e malinconia sono i termini chiave di un disco che conferma la capacità dell’emiliano di costruire mondi attraverso un genere normalmente conflittuale e ribelle.
Amarsi sotto la pioggia
Murubutu porta l’ascoltatore nei suoi mondi, costruendo architetture narrative che rendono ogni disco una collezione di racconti brevi dedicati ad un elemento. Il soggetto, stavolta, è il diluvio.
Ma questo libro-audio non contiene solo storie d’amore, come Il migliore dei mondi o Markus ed Ewa, quest’ultima ambientata nella Berlino divisa dal Muro. in Storie d’amore con pioggia “leggiamo” anche, ad esempio, di mondi paralleli dominati dai rovesci, eserciti nel diluvio e l’aneddoto biblico del Diluvio universale.
Tra brani pieni di tenerezza e tracce più hip-hop, il disco è una sequenza coerente ma varia in cui i temporali avvolgono l’ascoltatore, perso nei rap-conti dell’autore.

Un disco corale
Storie d’amore con pioggia è anche un lavoro che mostra quanto Murubutu sia ormai pienamente integrato nell’underground del rap italiano, e le collaborazioni presenti in questo disco lo dimostrano.
Oltre a Dia, storica voce accompagnatrice dei racconti del professore-rapper, vediamo altri nomi con cui quest’ultimo ha condiviso il microfono negli anni. Solo per fare dei nomi, c’è Mattak, coautore di Sindrome di Stendhal e Narciso, e c’è Gian Flores, con cui Murubutu ha lavorato in Infernum. Inoltre, non è un caso la presenza di Dj Fastcut, che ha accolto Murubutu nel suo recente Dead Poets III.
Storie d’amore con pioggia e l’immortalità del rap-conto
Con Storie d’amore con pioggia Murubutu ripropone un format ormai consolidato. Il rap-conto è infatti diventato il suo marchio di fabbrica, una forma musicale che lo astrae dal resto della scena rap, rendendolo caratteristico ed unico. A fronte della capacità di raccontare dell’autore, la ripetitività che si trova nei suoi Lp risulta molto più coerente che noiosa. Il rap-conto, insomma, funziona, e Murubutu è un (poco riconosciuto) maestro della narrativa contemporanea convertito alla musica rap.
