“Se fosse musica rock” è l’inno pop di Pas Mal

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Pas Mal è un nome al quale vi dovete abituare, anche se forse già lo conoscete – o meglio, quasi certamente già lo conoscete: ma non sapevate di conoscerlo fino ad ora! Sì, perché dietro il francesismo di un nome che vuole richiamare ad un’immaginario che si tiene in bilico fra qui e oltralpe, c’è il talento e l’esperienza di Lorenzo Federici, storico bassista degli Eugenio In Via Di Gioia da poco avviato alla carriera solista, supportato – oltre che da un ottima predisposizione autorale e da un nutrita schiera di fedelissimi – da una label capace certamente di valorizzarne lo slancio poetico senza per questo sacrificarne le potenzialità pop.

Tutto questo, e molto di più, è quello che troverete in “Se fosse musica rock”, una raccolta breve di pezzi giusti, che già dalla copertina sembrano voler comunicare all’ascoltatore un’idea ben precisa: “sono qui per rompere qualcosa che prima di oggi mi teneva stretto, e che da ora diventa il monumento alla mia libertà”. No, non è un disco rock e sì, qualche chitarra si è fatta male per realizzare la copertina del brano: ma, si sa, “no pain, no gain”, e allora anche il dolore ben venga, se aiuta a realizzare dischi che vale la pena ascoltare. Anche per consolarsi dal dolore.

“Se fosse musica rock” è un EP che parla a tutti, e lo fa in una lingua semplice, genuina, capace di esaltarsi nel significato originario di pop: qualcosa di autentico che arriva a tutti e lo fa immediatamente, senza svilire le proprie pretese poetiche ma allo stesso tempo evitando di chiudersi in una nicchia per pochi; manciate di bellezza che sanno vestire i sogni di tutti, raccontando i dubbi e le paure di una collettività che attraverso Pas Mal sembra esprimere il suo grido di aiuto raccogliendo, allo stesso tempo, la più importante delle medicine: “respirare”, e farlo bene. Meglio ancora se con qualche buona canzone che ci frulla nella testa.

Un lavoro denso, efficace, che rappresenta un punto di partenza capace di sintetizzare, allo stesso tempo, il percorso di Lorenzo proiettandolo verso il nuovo: una musica leggera a tratti leggerissima, che non perde mai contatto con la profondità, galleggiando fra la superficie e gli abissi. Vedete di non perdervelo.

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